I nuovi ricchi

Scritto il alle 11:50 da Danilo DT

Molto spesso mi viene chiesto, sia da alcuni lettori del blog che da terze persone, quale sarà l’impatto delle cosiddette “Nuove Potenze Economiche” sui mercati finanziari.
Per rispondere a questa domanda, bisognerebbe spendere ore ed ore di discorsi. Molti degli effetti che avremo sui mercati, nei prossimi anni, legati ai nuovi capitalisti, soprattutto asiatici, sono tuttora imprevedibili. E quando parlo di mercati, non mi riferisco solo alle borse, bensì anche alle obbligazioni, alle materie prime ed ai mercati valutari. Però colgo l’occasione per dire due parole su chi “comanderà” il mercato a livello mondiale.

Un recente studio di un’autorevole società, la Mc Kinsey, ha messo in luce quale sarà l’impatto che il mercato subirà dai “nuovi ricchi “ e dai nuovi strumenti finanziari che tuttora sono in fase di forte sviluppo.

Possiamo dividere il mercato in 5 fette:

1. Gli strumenti tradizionali che compongono imercati attuali (fondi, SICAV, equity, bonds…)
2. Gli Hedge Funds
3. Il Private Equity
4. I petrodollari
5. Le banche centrali asiatiche

Sul primo punto, non ci sono grosse cosa da dire. E’ il mercato tale quale lo conosciamo oggi. Ma sugli altri quattro, beh, c’è molto da dire.

Hedge Funds

Tanto per cominciare gli Hedge Funds: strumenti alternativi di investimento che acquistano sempre più importanza. La loro operatività è spesso di tipo speculativo e possono fortemente condizionare il mercato. Funzionano tramite sistemi algoritmici (e quindi comandati da software) che fanno scattare stop loss, buy, take profit e quant’altro in modo automatico. Con la loro operatività enfatizzeranno all’ennesima potenza i trends di mercato, aumentandone considerevolmente la volatilità.

Il Private Equity

Chiamiamoli “fondi chiusi”, se volete, sono montagne di denaro pronte a muoversi al fine di fare utili e creare profitto ai relativi azionisti. Rispetto agli Hedge Funds però, sono molto meno “pericolosi” per il mercato in quanto hanno come strategia operativa (in linea di massima) solo quella “long” e con ottica di investimento quasi sempre di lungo periodo.

I petrodollari

E qui la cosa si fa interessante. Immaginatevi la valanga di soldi che si sono fatti in questi anni, e che si faranno in futuro, tutti i magnati delle materie prime. E non mi riferisco solo agli arabi con il loro petrolio, ma anche ai russi per esempio. Queste persone, quando decideranno di invetire in maniera massiccia il denaro ottenuto dalle commodities, potranno con la loro operatività condizionare fortemente i mercati.

Le banche Centrali Asiatiche

Già ora sono una grande realtà, tant’è che la Banca Centrale Cinese, con i suoi 1.000.000.000.000 di $ ( mille miliardi di dollari…) è l’investitore più ricco del globo. Pensate quindi, con la crescita di questi paesi, quale sarà il peso economico e politico di questi istituti di credito.

Per farla breve, nel futuro neanche tanto remoto, gli equilibri finanziari si stosteranno sensibilmente verso Est, nei paesi asiatici, a scapito sia degli americani che degli europei.. E la stessa America Latina acquisterà importanza strategica. Tanto che, sempre secondo lo studio di Mc Kinsey, nel 2012:

• Le banche centrali asiatiche peseranno per il 12.5 %
• I magnati del petrolio per il 15.80 %
• Gli Hedge Funds per il 12.5 %
• Il Private Equity per il 4.40%

E i vecchi strumenti finanziari? Esattamente come la somma di questi 4 elementi messi assieme. Ovvero, una perdita di importanza senza precedenti. Ecco quindi disegnata la nuova “mappa” del potere. E non stupiamoci quindi se, in futuro, l’economia sarà comandata da un tipo con gli occhi a mandorla o con una tunica bianca.

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