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BRIC: ecco chi vince al G20
Promesse: deficit PIL, guerra valutaria e svalutazione competitiva. Fatti: a favore di BRIC, Brasile, Cina, India e Russia
Un G20 che come sempre non è rivoluzionario, ma senza dubbio non è stato inutile. Dal punto di vista formale i paesi del G20 si accordano ad una specie di tregua in merito alla deleteria e controproducente svalutazione competitiva. Non sono certo mancate le accuse, non tanto verso la Cina, ma proprio verso gli USA. A muovere le accuse la Germania e la stessa Cina che incolpano gli USA di manipolazione valutaria con iniezioni indiscriminate di liquidità. E, vi assicuro, accusa più che lecita, visti gli eventi.
Anche perché, a conti fatti, tutti fanno sforzi costosissimi per svalutare, ma alla fine (anche grazie alla speculazione) chi scende veramente è solo il Dollaro USA.
Senza poi dimenticare l’effetto domino proprio sulle economie dei paesi emergenti. Infatti in queste ultime settimane, si sono visti ingenti investimenti proprio su Brasile, Russia, Cina e India, alimentando il timore di bolle speculative.
Rischio che diventa realistico, in quanto l’immane quantità di denaro generato deve pur finire da qualche parte, e viene diretto su quei paesi e su quelle economie che danno maggiori prospettive di crescita economica e solidità finanziaria.
Viene invece bocciata la proposta USA di mettere dei limiti i surplus determinati dal super export. Preso inoltre l’impegno a cercare di mantenere il rapporto deficit/PIL al 4%.
Ma torniamo al G20.
Vengono date maggiori deleghe al Fondo Monetario Internazionale. Infatti il FMI dovrà vigilare sugli squilibri delle partite correnti e segnalare l’eventuale insorgenza di rischi.
Fini qui la teoria.
E la pratica? Non è mancata, e come sospettavo (e come ho scritto la settimana scorsa) i paesi emergenti hanno chiesto un maggiore peso politico ed economico all’interno del FMI. Richiesta, anche questa lecita, visto il ribilanciamento economico globale. Ed infatti così è stato. I famosi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) aumenteranno il loro peso nel board. La Cina diventa il terzo paese nel FMI (dopo USA e Giappone).
Pian piano viene ufficializzato da tutto il mondo il passaggio di testimone, un mondo che dipenderà sempre di più da quei paesi emergenti che, oggi, di emergente hanno solo più il nome ma rappresentano già oggi una realtà concreta e virtuosa.
In conclusione, quindi, il G20 di Seul è stato il G20 del BRIC, dove in mezzo alle solite tante promesse e parole (spesso) inutili, si è trovato il successo della Cina. Un aumento del suo potere e del suo prestigio economico globale all’interno del “salotti che contano”.
Ora la parola passa, come sempre , ai mercati.
STAY TUNED!
DT
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DT, lavori anche di domenica ? grazie comunque.
queste le promesse, poi vedremo i fatti!!
come giustamente fai notare, l’unico a svalutare finora è il dollaro, benchè grazie al suo status, e alla sua condizione, questa svalutazione sia evidente all’esterno, ma molto meno all’interno.
e anche questo fatto, vedremo fino a quando.
…in versione straordinaria… questa settimana per motivi di lavoro latiterò assai… 😳
Si è sancito il successo della Cina, anche perché ha in mano gran parte del debito USA e credo anche dell’area euro.