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BCE promette: a giugno arriveranno gli interventi straordinari
Se il tasso di inflazione continuerà ad essere basso (lowflation), se la crescita latiterà e se il cross EUR USD continuerà a navigare in area 1.40, Mario Draghi non potrà più tirarsi indietro. Probabilmente già discussa la strategia, ora si aspettano solo gli eventi.
Tutto è andato esattamente come pensavamo. No, non siamo veggenti e nemmeno super guru. Il mercato si aspettava quanto poi è effettivamente accaduto.
Primo elemento: i tassi di interesse. Lasciati stabili allo 0.25%. Per carità, non mi sarei aspettato nulla di diverso. Però qualcuno sul mercato invece avrebbe pensato ad un taglio dei tassi. Ovvio, utilità dell’intervento vicina allo zero ma sarebbe stato un “passaggio” che poi ci avrebbe portato a qualcosa di più corposo. Appena annunciato il mantenimento dello 0.25% sul REPO, ecco che subito il cross EUR USD si impenna. In un amen sfiora area 1.40.
Ma poi arriva la conferenza stampa e subito succede qualcosa:
“… la forza dell’euro è una seria preoccupazione, il tasso di cambio deve essere affrontato, e tutti i membri facenti parte del Consiglio hanno ampiamente discusso tutte le armi utilizzabili per combattere il super Euro e il problema del rischio deflazione”. (M. Draghi)
BOOM. Basta la parola di Draghi, vecchio incantatore di serpenti, e il mercato in un batter di ciglia cambia subito piega e il cross EUR USD scende rapidamente in area 1.385. Ma eccovi il grafico intraday del cross EUR USD.
Grafico Euro Dollaro intraday
Purtroppo non è stato dichiarato quale strumento potrebbe essere utilizzato nelle prossime settimane. Come anticipato ieri, le cose grosse dovrebbero arrivare a giugno in concomitanza coi dati freschi su crescita ed inflazione. E queste cose grosse potrebbero riservarci soprese, soprattutto se saranno sviluppate come QE.
CONCLUSIONI: Draghi non dice nulla di nuovo, all’apparenza. In realtà invece ci regala una novità. Si è praticamente messo all’angolo e a giugno, in concomitanza con dati NON soddisfacenti non potrà continuare con una forward guidance blaterata. Occorrerà agire per non perdere di credibilità. Probabilmente in questo Meeting, i membri si sono accordati su strategia ed operatività. Visto che si è in guerra, è giusto essere pronti agli eventi del mercato e non farsi trovare impreparati, in quanto i nemico sono quantomai ostici. E chi è il nemico? Ne abbiamo parlato prma. Incredibile a dirsi, ora è diventato il cross Euro Dollaro. Poi a ruota il rischio deflazione.
Caro Mario, dimentichi però che c’è anche un discorso di flussi di capitali che si sono mossi dall’Asia all’Europa e che l’Eurozona è in surplus di bilancio e questo non può che contribuire alla forza dell’Euro. O forse lo sa ma non ce lo vuole dire. Restiamo con questo dubbio amletico e teniamoci una certezza. Anche stavolta nulla di fatto.
PS: a dire il vero, chi si è mosso molto bene è ancora il nostro BTP. Scommettendo su un QE possibile, lo spread non ha potuto che scendere ulteriormente, sotto quota 150bp. E via, verso nuovi impensabili traguardi…
Spread BTP Bund (via Borse.it)
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Oh, hai smesso di tormentare gli yak del Tibet?
Welcome back!
certo, le elezioni europee ma alla fine cambierà un piffero di nulla.
Partiti antieuro più forti e quindi segnale chiaro del malcontento in Eurozona. E lo vedo come strumento per maggiore operatività BCE.
Poi è ovvio, non ci sono solo queste dinamiche ma anche tutto quanto hai accennato tu.
Gli yak escono adesso dalle stalle, l’inverno è lungo in Tibet ! Vado a metà giugno, il tempo per prendere il visto. Sino a ieri ero in Turchia, ci tornerò, trasporti efficienti, costa tutto la metà che da noi e ci sono posti unici per chi li sa apprezzare.
Sono d’accordo con te, Le Pen forte ma non abbastanza, renzismo che ha successo nel portare il piddi al 33% in modo da farlo diventare ancora più arrogante e scavarsi una fossa ancora più profonda più avanti. Non è ancora il momento per il giorno del giudizio, euro oltre 1,40 con o senza Draghi. Intanto i picchi verso valute più sottili si sono già ridimensionati di parecchio, ma il dollaro, no quello è debole per natura. L’eurozona è il più grande creditore del pianeta, due volte la Cina mentre malgrado il propagandato boom dello shale oil il disavanzo USA continua a essere imponente e le esportazioni sono un disastro. I mercati lo sanno e giocano sul sicuro. Qualche bond USA è da avere perchè vedo il 30y sotto il 2% alla prossima recessione quindi non per il cambio o per la cedola ma per il potenziale di rivalutazione. Nel medio periodo, tutto cambierà, l’eurozona non funziona nè oggi nè mai perchè è un esperimento fallimentare che nessuno può aggiustare… e con quella fastidiosa dipendenza dall’estero per gli idrocarburi (solo del 100%, facilmente risolvibile, basta andare in bici e avere un fisico bestiale)
Ben tornato John potevi restare ancora un pò. Quando puoi passa anche da qua http://www.google.com/search?client=aff-maxthon-newtab&channel=t2&q=ali+bey+adasi&hl=it&sa=X&as_q=&spell=1&ei=qq5sU7SWO4zN7AaW7YCQDQ&ved=0CBsQBSgA vale la pena viverci.
Che ridere qualcuno abbina al fisico bestiale l’oro ma un impianto FV e una bici elettrica mi sa che sono il massimo.
Villaggi subbbacquei, perché fuori sarà tropo radioattivo per campare.
Tanto per dar un contributo al clima allegro.
Oggi in tivù c’era un giovane pidddino con l’occhio fisso e tondo che recitava una pappardella politico-economica.
Diceva che il problema è l’inflazione e che bisogna averne di più.
Probabilmente se ne riusciranno ad avere di più saranno contenti.
Non importa se tutto il resto arretra comunque o stagna.
Sarà divertente per tutti visto l’aumento non inflattivo ma già esistente del costo della vita reale.
Specie per chi si trova già al limite o sta perdendo il posto di lavoro.
Stanno tutti a dì che siamo in piena ripresa.
il tema dell’inflazione è particolarmente male affrontato. Innanzitutto non è possibile misurarla in quanto ogni individuo ha tipologie di spesa differenti e quindi differenti sensibilità; secondo alcune importanti tipologie di spese non sono nei vari panieri; terzo, i panieri sono diversi da paese a paese e variano nel tempo; quarto, difficile che la definizione dei pesi dei vari panieri possa sfuggire a qualche condizionamento E’ il solito e diffuso miraggio della statistica, il numero magico che da solo spiega tutto, come il PIL. Assurdità. Ma c’è di peggio; che senso ha parlare di media quando ognuno dovrebbe sapere che statisticamente è un dato rilevante solo se la distribuzione è di tipo gaussiano o simile (la mitica campana). Beh, nella realtà questo tipo di distribuzioni è raro. Per esempio, sia i redditi che i patrimoni seguono la legge di potenza (distribuzione di Pareto) e il valore medio e la varianza non dicono nulla mentre il valore mediano e i momenti di ordine superiore sono realmente descrittivi. Quello che accade senza dover poi neppure fare dei gran calcoli, è che anche se i prezzi nella media calano, le retribuzioni calano più in fretta. Naturalmente chi ha già un lavoro fisso potrebbe vedersi mantenere il potere di acquisto ma tutti gli altri e soprattutto i nuovi entranti dispongono di un potere d’acquisto decrescente peggiorato dalla precarietà della condizione di vita e dallo stato depressivo che ne consegue. Quanto avviene all’80% della popolazione in realtà sta avvenendo o avverrà anche a gran parte del rimanente 20%, solo che questo è nascosto dalla bolla finanziaria che ha gonfiato i valori di gran parte degli assets. Ma è tutto su questa linea. It’s the effect of the law of diminishing returns baby ! E’l’effetto prodotto da miliardi di persone in crescita di numero che hanno consumato tutte le risorse facilmente accessibili in un pianeta finito. Ne restano ancora tante, ma il costo per estrarle/coltivarle/pescarle è in continuo aumento e questo toglie risorse a tutto il resto. Il collasso di una civiltà non è un evento, a meno di grossolani errori di qualcuno o di eventi naturali straordinari, ma un processo che lentamente, anno dopo anno va avanti, sino alla capitolazione.
Cerco di tenervi allegri.
L’ANSA teoricamente dovrebbe essere un’Agenzia di informazione e non di propaganda spudorata e qui la stanno a piglià pel c. (a ragione).
http://www.zerohedge.com/news/2014-05-09/friday-humor-and-now-its-warm-weathers-fault
Concordo con l’analisi e la dinamica probabile.
Le tue valutazioni razionali sono inecceppibili e anche se i percorsi d’analisi e interpretazione possono essere parzialmente diversi, le conclusioni sono le stesse.
E’ che per carattere sono come il Gen. Buttiglione, quello che non si arrende mai, neanche davanti all’evidenza.
Cerco sempre una via d’uscita, è il mio modo di godermi il presente.
Per lo meno ha ragione chi dice che il mondo è bello perchè vario soprattutto a parità di risultato. Negli Usa non possono produrre per il gelo e il pil non cresce in italia al contrario grazie al caldo si contrae il consumo di gas. Ed il bello è che la verità sta nel mezzo ma in mezzo a tutte ste balle si fa solo la figura del pisello. Allegria, allegria che per l’ottimismo chiamiamo Winston Smith.
“Pronto? Sono il colonnello Buttiglione!! Senti caro, chi sei?”
“Sono…”
“O caro Chiappotto. Come sta tua moglie?”
“Non sono Chiappotto!”
vedo che sei della mia generazione… le nuove non sanno cosa si sono perse… Marenco… ah ! un genio assoluto !
C’è una differenza tra Giugno e adesso. Giugno è DOPO le elezioni europee e ora è PRIMA. Tutto qui, i generali a Bruxelles è quello che aspettano di vedere, tutte le varie elucubrazioni di stampa, blog etc… sono irrilevanti, non vanno al punto. Una forte vittoria della Le Pen in Francia e un insufficiente mandato al renzismo che avanza potrebbero facilmente invertire i flussi finanziari che sono giunti in Europa e mandare l’euro a picco. Altro che Ucraina… a Bruxelles hanno paura solo di una cosa: Marine Le Pen e in subordine, caos italiota. Messi assieme poi, l’eurozona farebbe fatica ad arrivare intera al 2015. Se invece non accade nulla e trionfano “i buoni”, Draghi potrà inventarsi quello che vuole ma con la debolezza dell’economia a stelle e strisce ogni giorno più palese, e gli asiatici a deprezzare le loro valute, nulla potrà fare per evitare di vedere l’euro a 1,50 per fine anno.