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BCE e azzardo morale: le banche spinte a comprare Titoli di Stato
Ormai sono passate diverse settimane dall’arrivo dell’ LTRO2, che ha seguito il primo LTRO di fine 2011. Una botta di denaro pari a circa 1.000 miliardi di Euro con cui le banche possono comprare, speculare, sistemare bilanci, prestare (dove?), insomma possono fare quello che vogliono.
Ed è un dato di fatto che il denaro ricevuto (al modico tasso dell’1% per 3 anni) non viene utilizzato per finanziare l’economia e le imprese, ma in parte viene parcheggiato in Bce ed in parte utilizzato per comprare debito pubblico, in quell’operazione di sostegno che rappresenta una forma di azzardo morale (moral hazard). Infatti la BCE finanzia le banche le quali, comprando i Titoli di Stato dei Periferici, contribuiscono all’abbassamento degli spread e quindi a “salvare “indirettamentei i governi di Italia, Spagna, Irlanda ecc.
E le banche non si sono certo tirate indietro. Anche perché…come rifiutare un’operazione “soldi facili” guadagnando quantomeno il triplo su denaro non proprio comprando appunto BTP & Co?
Questi grafici di Credit Suisse mettono a nudo la situazione. Sono gli incrementi di acquisti dei Titoli di Stato per le banche italiane (BTP) e spagnole (Bonos).
Come già anticipato, l’ LTRO alla fine, metterà a nodo quello che io considero il “rovescio della medaglia”. Il denaro non verrà investito nell’economia, verrà usato per il trading con addirittura effetti recessivi per gli stati dell’Eurozona.
Come vedete le banche sono sempre loro a comandare. La BCE è costretta a salvarle e servirle, e poi loro fanno quello che vogliono, anche se è innegabile “l’accordo” che sa di moral hazard tra banche, stati e BCE.
Io (BCE) finanzio voi (banche) a tassi ridicoli a condizione che poi utilizzate il denaro e compriate titoli di stato. Cos’ facendo, salverete loro (periferici).
Un teatrino che non può essere ufficializzato. Ma che è quantomeno ovvio.
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DT
…..questo post e il successivo sono legati fra loro; da un lato parecchie banche hanno avuto un aumento di incagli e sofferenze sui prestiti e selezionano sempre più gli impieghi (per il 2011 si parla di 40.000 aziende chiuse e/o fallite), dall’altro, fino ache non si vedranno tangibili segni di ripresa, anche le banche hanno paura ad esporsi più di quel tanto sui titoli dei periferici. Peraltro stanno continuando a spingere le loro obbligazioni che in questo momento sono abbastanza concorrrenziali con i titoli di stato…