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Banche USA: trimestrali fuorvianti?
Per certi versi questo post non volevo scriverlo perché già in passato ho parlato molte volte di questa questione, ma dopo aver ricevuto l’email di Walter P., preferisco mettere in chiaro le cose, proprio in virtù delle ultime trimestrali.
Ecco la domanda di Walter: “ Caro Dream, ma proprio non capisco. Continui a dire che le banche vanno male e che il mercato è drogato, e poi escono le trimestrali delle banche USA con utili stratosferici. E non credo che poi i dividendi non verranno pagati. Quindi i conti non mi tornano. Perché allora continui a sostenere che le banche vanno male?”
Domanda sacrosanta che merita, specialmente per i piu “nuovi” del blog, una risposta.
Facciamo un salto indietro a qualche giorno fa, quando cioè Jp Morgan ha aperto la stagione delle trimestrali bancarie delle banche USA. I dati usciti sono stati strabilianti. 3.6 miliardi di utili netti! Il che significa un aumento degli utili pari all’ 800%. Numeri da capogiro!
Poi ieri, Morgan Stanley: The New York-based bank earned $498 million in the July-September period, after losing $13.18 billion during the last three quarters combined. (fonte : Yahoo).
E poi… Poi ovviamente è arrivata sua maestà la regina, Goldman Sachs, che come sempre batte le attese. Altra trimestrale “d’oro” per Goldman Sachs e altra valanga di Utili ( e conseguentemente di bonus…). Ma facciamo molta attenzione ora. Prima di gridare al miracolo (perché di miracolo si tratta, visto che qualche mese fa le due suddette banche hanno rischiato di fallire) occorre buttare un occhio a come sono stati generati gli utili in oggetto. E per fare questa valutazione occorre non basarsi su banche ormai trasformatesi in hedge fund quotati, come appunto Goldman Sachs, ma occorre fare valutazione con manche realmente commerciali, quelle insomma che operano sul mercato bancario tradizionale, raccogliendo denaro per poi girarlo alle imprese ed ai privati sotto forma di finanziamento. E questa attività è quella che veramente ci dà la possibilità di capire se il mercato è migliorato, se l’economia è tornata a girare e se c’è stato un reale miglioramento della situazione. E in questo ambito, ci può aiutare moltissimo un’altra banca USA, ovvero Bank of America.
Allegato: valutazione di Goldman Sachs
BofA: Bank of America a new benchmark
Perchè proprio Bank of America?
Premessa: qualche mese fa, con la Benedizione (o imposizione?) della Federal Reserve, la BofA si è comprata una delle società a rischio default proprio nei giorni del crack di Lehman Brothers. Sto parlando ovviamente di Merrill Lynch. Indovinate un po’? Merrill Lynch, la banca d’investimento, ha generato nel trimestre ben 2.2 miliardi di utili. La “vecchia” BofA, banca tradizionale, invece ha visto dati in forte peggioramento, con sofferenze in vistoso aumento a circa 34 miliardi di dollari. Ecco qui spiegato l’arcano. Il ramo commerciale, quello che dobbiamo analizzare per capire la realtà dei fatti, fa acqua da tutte le parti (pensate al credito al consumo,le carte di credito, i mutui, i finanziamenti) mentre invece le investment bank fanno faville. Il tutto grazie alle rivalutazioni, al trading, agli HFT (High Frequency Trading), ai derivati e alla finanza creativa in generale. E, ripeto, a fare soldi sono proprio quelle banche che fino a qualche mese fa (6 mesi fa, per la cronaca) sembravano sull’orlo del default. E invece ora sono qui, più ricche e potenti (soprattutto potenti) che mai. Tanto che la stessa FED sembra dipendere in toto da queste banche USA, ormai vere dominatrici e protagoniste del mercato. Federal Reserve che, non dimentichiamolo mai, ha inondato il mercato di liquidità oggi utilizzata non per sostenere l’economia reale ma per acquistare assets rischiosi, volatili e potenzialmente più redditizi, come azioni, materie prime e anche titoli obbligazionari.
Morale: la bolla è servita. Sta a noi (e a voi) prenderene atto.
STAY TUNED!
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