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BANCHE EUROZONA: il decennio perduto (mind the gap!)
Mario Draghi nel famigerato meeting BCE della settimana scorsa non solo ha caldamente invitato i governi ad una più propositiva politica fiscale, ma ha anche chiaramente fatto intendere una forte preoccupazione per la redditività delle banche.
(…) Il direttivo ha deciso anche, come da attese dei mercati, di tagliare il tasso sui depositi presso l’Eurotower a -0,50% da -0,40%, ma esentando una parte dei soldi depositati dalle banche, che lamentavano un impatto negativo sulla redditività. E per gli istituti dell’Eurozona arriva anche un nuovo maxi-prestito a lungo termine (Tltro), con scadenza allungata da due anni a tre e tassi più bassi per gli istituti che prestano al di sopra di un certo livello. (…) [Source]
Già. Le banche si trovano a combattere contro una violenta crisi degli utili causata in buona parte dai tassi precipitati sotto lo zero, che limitano fortemente il primo canale di redditività nella gestione caratteristica tradizionale di un istituto di credito.
Ma non solo quello perché poi ci sono anche problematiche di mala gestione. Intanto però Draghi manifesta la sua preoccupazione. E non è un caso che proprio Weidmann abbia visto in modo negativo questa politica espansiva.
Voi direte: “ma come, la Germania è proprio il primo paese in forte frenata!”. Vero, ma guardate con attenzione questo grafico.
Redditività banche a confronto
Come potete vedere sono proprio le banche tedesche quelle che hanno maggiori problemi di redditività. Un ulteriore taglio dei tassi sui depositi ed una compressione verso il basso della curva dei rendimenti non può che andare a comprimere ulteriormente la redditività degli stessi istituti di credito.
(…) Il pacchetto varato il 12 settembre, dice, “ha oltrepassato il limite: una serie di misure di quella portata non era necessaria”. Secondo il numero uno della banca centrale tedesca, “la decisione di acquistare ancora più titoli di Stato renderà sempre piu’ difficile per la Bce uscire da questa politica. E più a lungo dura, più aumentano gli effetti collaterali e i rischi per la stabilità finanziaria”. (…) [Source]
Certo, resta una manovra di politica monetaria discutibile, ma ovviamente Weidmann porta acqua al suo mulino.
Infine un grafico che illustra il “disastro” delle banche dell’Eurozona.
Come possiamo definirlo? Il decennio perduto? In realtà no perché non solo il gap dalle banche Usa è diventato imbarazzante, ma l’indice delle banche europee e gli utili delle stesse sono semplicemente collassate. Sola colpa di Draghi e dei tassi di interesse? Citofonate Weidmann e chiedetegli se DB e Commerzbank sono una gruviera per colpa del QE.
E allora beccatevi questo grafico dell’ultimo decennio, anzi qualcosa in più. Ho incluso i dati dal 2008, quindi da quando Lehman è saltata. Ecco, malgrado tutto il gap di redditività come utile per azione tra le banche USA e quelle europee è imbarazzante. E sarebbe questo il motore dell’economia dell’Eurozona. E poi ci domandiamo perchè le cose qui non vanno bene come negli USA…
STAY TUNED!
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