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Baltic Index: si dimezza in sei mesi

Scritto il alle 10:52 da Danilo DT

Crollo del Baltic Dry Index: influenza su macroeconomia e Shanghai Comp Index

Come diceva un lettore proprio ieri, è da un po’ che non si parla più del Baltic Index, o meglio del Baltic Dry Index, l’indice dei noli marittimi che resta pur sempre un interessante leading indicator dell’economia.
Malgrado il nome indichi diversamente, esso raccoglie i dati delle principali rotte mondiali e non è ristretto a quelle del Mar Baltico. Inoltre è Dry in quanto è relativo soprattutto a materi prime non liquide (quindi NO petrolio e SI rame, ferro, alluminio, grano, soia ecc) ed è un ottimo indicatore del livello di domanda ed offerta delle merci.
Quindi non un riferimento al Mar Baltico ma al commercio globale delle merci. Ma, meglio ricordare, l’importanza e l’influenza della Cina proprio in questo ambito.
Un forte rallentamento dei noli de/verso la Cina contribuisce in modo determinante il trend del Baltic Index. Ma la Cina è ormai diventato mercato strategico a livello mondiale ed un suo rallentamento contribuirebbe in modo determinante ad un ulteriore rallentamento globale…

Grafico Baltic Index

E allora il fatto che il Baltic Dry Index sia nuovamente sceso sotto i 2000 punti, perdendo ben il 52.5% in 6 mesi, forse non è proprio da non prendere in considerazione.
Visto anche la sua correlazione storica con un indice azionario tutt’altro che di secondo piano, lo Shanghai Comp Index.

Grafico Baltic Index – Shanghai Comp Index –Inflaz. Cina

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2 commenti Commenta
aurifex
Scritto il 20 Dicembre 2010 at 23:58

Non so voi,ma io sono molto preoccupato…hai voglia a stampare soldi (FED)e a far ripartire l’economia se la Cina rallenta bruscamente!E l’Europa nel frattempo cosa fa??? 🙁

ksoze
Scritto il 21 Dicembre 2010 at 12:52

Dt, come si spiega in questo contesto l’incremento sensazionale delle materie prime e nello specifico dell’andamento dell’indice CRB?

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