BAIL OUT E RISCHIO SULL’EMITTENTE BANCARIO
Lo scenario mi sembra abbastanza chiaro. Ormai negli USA assistiamo (e ne vedremo ancora) diverse fusioni/incorporazioni. Il piano Paulson non può non passare, magari con qualche modifica o limitazione.
A conferma che negli USA la situazione è già in uno stadio più avanzato che in Europa (senza però dimenticare che qui le cose erano comunque ben peggiori).
Alla fine ci ritroveremo con alcuni grandi colossi che, come degli highlander, domineranno la scena, passeranno momenti difficili, ma ne verranno fuori.
Europa? Come negli USA…
E in Europa? Molto probabilmente capiterà lo stesso. Però , come vedete, siamo ancora ad uno stadio embrionale. Mi verrebbe quasi da dire che, a livello temporale, siamo ai tempi della prima grande operazione di Bail Out, quella tra Bear Stearn e JP Morgan.
Probabilmente siamo già più avanti. Ce lo dimostrano i “bail out” (ormai va di moda…) di Dexia e di Fortis, diventate tutto di un colpo nazionalizzate.
Ma come scrivevo in alcuni commenti della settimana scorsa, ci sono banche che , invece, sarebbero difficilmente salvabili in Europa, vista la loro drammatica grandezza e il loro cospicuo passivo.
Qualche nome?
Senza fare terrorismo direi Ing Bank, Barclays o Deutsche Bank.
Ho pensato nel cappello tre nomi di banche che, effettivamente, un po’ per i derivati e un po’ per l’esagerata leva finanziaria, hanno una situazione non proprio florida.
Quindi, aspettiamoci pure, nelle prossime settimane, un aggravamento della situazione bancaria europea, con fusioni, incorporazioni e…bail out (salvataggi) dell’ultimo minuto, magari di banche che , fino al giorno prima, spergiuravano di essere ipersolide e con le casse piene di liquidità.
Ormai io non mi sorprendo più di nulla.
UN REGALO AI LETTORI DEL BLOG
Uno dei mezzi più “oggettivi” per poter valutare la solvibilità di un emittente bancario, oggi, è senza dubbio il valore dei CDS. Mi rendo però conto che è difficile poter avere tali dati.
Continua la missione etica del blog.
Chi fosse interessato a sapere lo “stato di salute” di un istituto di credito, me lo segnali nei commenti qui sotto, entro stanotte, diciamo entro mezzanotte.
Domani mattina scriverò un post dedicato alla situazione dei CDS delle banche da Voi segnalate, in modo tale da poter capire dove veramente il mercato sta “prevedendo “ un rischio default nello scenario bancario europeo.
Chiusura colorita
Questo non è più un mercato, è una giungla, piena di tranelli, di trappole, di misteri. E chi decide di attraversare la giungla lo fa a proprio rischio e pericolo, consapevole dei rischi e delle problematiche a cui potrà incorrere. Ma, per carità, se dimostrerà di essere un cuore impavido ed un buon Indiana Jones, probabilmente ne uscirà vincitore e magari ricco.
Ma chi invece, preferisce godersi lo spettacolo dall’alto di un albero, al sicuro, magari in un capanno, e non vuole rischiare l’osso del collo, beh, non sbaglierà di certo lasciando andare il mercato per la sua strada e riprenderlo in considerazione quando le cose si saranno quantomeno stabilizzate.
La fretta è una cattiva amica, in questo scenario di panico, la calma e la prudenza ci daranno la possibilità di studiare meglio la giungla per poi decidere delle strategie. O si prova ad attraversarla però in condizioni di maggior sicurezza, oppure si aspetteranno tempi migliori.
Non dimenticando mai che la calma è la virtù dei forti…
STAY TUNED!
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Grazie e buona lettura!
DT