in caricamento ...
Azioni e obbligazioni: la correlazione è abbastanza chiara?
In ambito intermarket da tempo immemore continuiamo a dire che per avere un azionario tonico è necessario avere tassi reali costantemente bassi o meglio negativi, e un’inversione degli stessi genera un freno per l’equity.
Siccome ho ricevuto qualche richiesta in passato sull’argomento, eccovi una rinfrescatina. Un grafico sovrapposto che toglie ogni dubbio.
Da una parte il Price Earning Forward 12m del mercato azionario (quindi il potenziale rendimento prospettico) e i tassi reali a 10 yr (potevamo usare anche quelli a 5 e funzionava ugualmente).
E’ chiarissimo che non è solo una questione di tassi di interessi nominali, ma della combinazione degli stessi con il tasso inflazione. E più salgono i tassi reali salgono, più il P/E prospettico tende a scendere e quindi con evidenti ripercussioni sui prezzi. Che non ci sono in un solo caso.
Quando?
Quando appunto gli utili non diminuiscono ma continuano a salire. E di conseguenza il mercato può permettersi delle quotazioni più generose (essendo il rapporto P/E forward 12m il rapporto tra l’attuale quotazione e gli utili attesi tra 12 mesi).
Quindi, traducendo il tutto sul mercato attuale, cosa può alimentare le quotazioni?
1) Un raffreddamento dell’inflazione
2) Una tenuta degli utili prospettici se non addirittura un aumento degli stessi
Con questi due tasselli mettete l’azionario in ghiacciaia. Tornerà a dare soddisfazioni.
STAY TUNED!
–