Assicurare BASF col collare

Scritto il alle 16:15 da gremlin

BASF, potenza industriale della chimica tedesca situata nel paniere dax e persino nel listino italico.
Adesso che sto scrivendo ore 11 circa sullo xetra ne hanno eseguite già 710.000 mentre da noi ci sono stati scambi per ben 175 pezzi, che borsa la nostra!
Chissà perchè ma chi produce veleni (oltre a produrre milionate di cose utili e indispensabili per l’homo atomicus) si sente in dovere di farsi pubblicità con immagini idilliache di fiori vento acque cristalline e volti di bimbi ariani sorridenti e dal futuro pieno di soddisfazioni.
Il titolo è solido fino a prova contraria e quindi mi concentro sul grafico settimanale dal 2008 che è meglio.

Mi incuriosisce e preoccupa il marcato arretramento di questi ultimi giorni dal top di 62. Non sto a chiedermi il perchè: vedo, penso e agisco da trader di posizione. Decido che 52,1 è target di breve mentre 44,4 è di medio; l’arretramento fino a 48,7 mantiene un’impostazione rialzista di lungo mentre il breakdown la nega con scenario laterale di lungo periodo.
Ne ho in portafoglio 100 a 53,0 e ora quotano 56 e qualcosa, voglio difendermi, mi chiedo se posso fare qualcosa di concreto e di efficace per proteggere l’investimento, in banca mi hanno detto di stare tranquillo ma che sarebbe stato meglio diversificare sui loro fondi e sulle loro obbligazioni indicizzate al dax e all’armenia, qui da Dream invece consigliano le opzioni, decido per le opzioni…

Il collare alle BASF
Apro la tabella delle opzioni su Basf e scopro con piacere che i book dei tedeschi si presentano con bid ask umani. Ogni opzione copre un lotto di 100 azioni.


Compro 1 put 56 marzo e la pago circa 250 euro; se il titolo crollasse sarei al sicuro fino al terzo venerdì di marzo (qui la put scade) nel senso che per qualsiasi quotazione del titolo io avrei sempre un valore reale di portafoglio pari a 5.600 euro ottenendo per giunta trecento euro di guadagno. Potenza della put protettiva.
Però mi scoccia pagare di tasca mia l’assicurazione put, e se poi sale ho buttato 250 euro… sai cosa? la faccio pagare al mercato, che genialata…
Allora vendo una call 60 giugno e incasso esattamente il costo della put e non vengo marginato. Se il titolo dovesse salire oltre 60 la cosa non mi preoccupa minimamente perchè questo primo lotto di 100 azioni verrà consegnato a 60 e quindi in guadagno di settecento euro e siccome le Basf mi piacciono, comincerò a comprarne altre quando la paura mi sarà passata ovvero quando noterò nel grafico dei nuovi segnali rialzisti.

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9 commenti Commenta
bergasim
Scritto il 11 Gennaio 2011 at 17:23

E vai ripartono le voci, :

Ue, sarebbe pronta a rafforzare il piano salva stati
portogallo, socrates ( quello che giocava nel brasile ), smentisce che il portogallo necessiti di Dindi sonanti ( intanto le scorte usa segnano un clamoroso -0,2 su 1 atteso, l’indice small business scende invece che salire ).
Ma si sa ci pensa sempre lui, ben bernake alias capitan america ( prossimamente al cinema )

gainhunter
Scritto il 11 Gennaio 2011 at 22:01

Ciao gremlin!

Riassumo un attimo:
– 100 azioni in portafoglio a 53, max a 62, ora vale 56
– long 1 put Marzo 56 @ 2.50
– short 1 call Giugno 60 @ 2.57 (facciamo 2.50, per semplicità)

Caso 1: BASF scende sotto 56, esercito la put, quindi porto a casa: +300 dalle azioni, -250 per la put, e poi eventualmente dovrò ricomprare la call (se non voglio subire marginazione), portando a casa qualcosa in più; totale +50 + il guadagno sulla call (250 al max, se la lascio scadere)

Caso 2: BASF sale sopra 60, vengo assegnato sulla call e devo vendere le 100 azioni a 60, quindi porto a casa: +700 dalle azioni, -250 per la put, +250 dalla call (ma se sono stato furbo ho venduto la put prima e ho perso meno di 250): totale +700 + quello che recupero dalla vendita anticipata della put

Un’obiezione, tanto per discutere: 😉
💡 Adesso supponiamo che invece di fare tutto ‘sto traffico 😛 avessi semplicemente messo uno stop trailing al 60%: avrei venduto a 58.40 ( = 60%*(62-53) + 53 ), portando a casa 540 subito, meno dei 700+x del caso 2 ma più dei 300 max del caso 1.

In altre parole, con il collar ho bloccato temporaneamente i guadagni; ma potrei fare lo stesso con una strategia sull’azionario: metto uno stop trailing e ricompro se rompe 60…

In questo caso specifico, in cui sei stato bravo a comprare a 53, dov’è il vantaggio nell’usare le opzioni? E’ solo un modo diverso per applicare un piano di trading oppure c’è qualche vantaggio particolare che ora mi sfugge?

gremlin
Scritto il 12 Gennaio 2011 at 09:22

gainhunter,

Lucidissima analisi la tua, e sei arrivato dritto al cuore del dilemma: ma chi me lo fa fare? Occorre prima definire il contesto strategico e operativo in cui ogni singolo operatore/investitore si trova, contesto strettamente soggettivo.

1. per chi è bravo a fare trailing stop la raccomandazione è HOLD, continuare così, il prezzo da pagare per imparare a fare opzioni è troppo alto per chi ottiene già ottimi risultati con una propria metodologia “classica”

2. chi invece non si trova nella suddetta condizione e ignori tutto dei derivati è per definizione un investitore perdente sui mercati a rischio e quindi il prezzo necessario per imparare qualcosa di efficace verrà compensato ampiamente dai risultati che otterrà con gli ANNI a venire.

Questo tanto per dare sistematicità concettuale all’approccio all’investimento dinamico, ovvero al trading di posizione consapevole.
Seconda domanda: nello specifico, perchè il collar dovrebbe essere meglio di uno stop profit?

Semplice, perchè il collar è una perfetta strategia antistress di medio periodo e quindi è perfetta per chi vuole avere il piacere di dimenticare il suo investimento fino a metà marzo sapendo di rimanere sempre in guadagno.
Meglio del collar in quanto a stress c’è solo la chiusura secca di posizione, tecnica alla portata di tutti, e l’inoperatività totale fino a metà marzo, comportamento non di tutti.
Sai bene che chi fa trading attivo non può restare inattivo per così lungo tempo e così è condannato a pigliarsi nuovi rischi e altro stress.
Il collar è AUTODISCIPLINA, il collar è un collare messo a se stessi in primis.

unprincipiante
Scritto il 12 Gennaio 2011 at 10:42

Buongiorno Gremlin. Complimenti per gli scritti.
Una domanda, mi interessa molto il collar in questione.
Vedo che per finanziare completamente la spesa della protect. put nell’esempio supponi un finanziamento con -call con scadenza diversa (Giu).
Ipotizziamo per un momento che il mercato rimane impallato fino a marzo, che tu perda il premio pagato per la put e ti ritrovi con vola in diminuzione, time decay in diminuzione e quindi una call deperita si di prezzo, ma non per tutto il valore necessario a far si che la put precedentemente acquistata venga via aggratis (Mancano ancora 3 mesi alla scadenza).
Ora, siamo a Marzo, il mercato prende e parte al ribasso (Se salisse ok zero problemi).
Cosa faresti in quel caso?
Un saluto

gremlin
Scritto il 12 Gennaio 2011 at 11:56

unprincipiante@finanza,

Grazie Mat, pensavo che non arrivasse più una domanda come la tua.

Come sempre bisogna decidere quale strategia/obiettivo ti poni quando compri un titolo solido e large cap.
1. Se lo fai per il dividendo, che sarebbe la cosa più “naturale” e logica per l’investitore privato, allora il titolo lo vuoi sempre avere in portafoglio, è un investimento di lungo periodo (per la vita) che ti dà rendimento e che di questi tempi sostituisce totalmente il titolo di Stato; allora la logica conseguente è incrementarne la posizione nel tempo e difendere costantemente il tuo prezzo medio di carico. A metà marzo se la quotazione non supera 60:
– comprerai altri 100 titoli
– comprerai due put scad. giugno
– potresti vendere un’altra call settembre, dipende dalla situazione di mercato e dalla tua analisi.
Tieni presente che il mantenimento dell’investimento sotto costante protezione non è schematizzabile con una ricetta immutabile, va gestito. Ad esempio se ti trovassi in trend chiaramente rialzista la put protettiva (che è obbligatoria) la compri senza coprirla subito con vendita di call, la call la venderai nei pressi di una resistenza importante; intanto il costo della put è stato compensato dall’incremento di valore del titolo (collar in due tempi).
2. Se non lo fai per il dividendo allora non sei investitore ma puro trader e quindi avrai altri obiettivi (ognuno dovrebbe avere i propri target di guadagno pianificati, non avendo nemmeno questi allora non c’è strategia ma solo improvvisazione e comportamenti “carpe diem”) e dovrai valutare da trader di volta in volta l’operatività migliore.
Il collar è per l’investitore e non per il trader puro che non ama posizioni statiche di medio periodo. Il collar va sempre applicato con discernimento. Il collar lo puoi fare anche su scadenze più lunghe.

unprincipiante
Scritto il 12 Gennaio 2011 at 14:13

Capito, grazie mille e buon lavoro.

sleep2000
Scritto il 12 Gennaio 2011 at 14:14

Bella Grem, veramente complimenti, purtroppo quanbdo entra in gioco un calendar (marzo/giugno) vado un pò in tilt.
Come mai nn nn esegui il collar con la stessa scadenza?

gremlin
Scritto il 12 Gennaio 2011 at 15:41

sleep2000@finanza,

l’obiettivo è ripagarsi la put posizionandosi su uno strike sufficientemente distante per ottenere un guadagno interessante in caso di esercizio anticipato. Queste condizioni non esistono per call marzo.
Si potrebbe anche ragionare su una call settembre 64 o dicembre 68

gainhunter
Scritto il 12 Gennaio 2011 at 18:45

gremlin,

Chiarissimo. Grazie, gremlin!

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