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L’ANNO DEL DRAGONE
Chi segue il blog ricorderà sicuramente la strana situazione segnalata sull’indice di Shanghai esattamente un mese fa. Una vera e propria anomalia che però voleva suggerirci qualcosa.
Chi parlava, mi spiace dirlo , non erano i fondamentali ma un banalissimo grafico. Ebbene si, la forza dell’analisi tecnica. Un grafico che ci fotografava una situazione anomala se paragonata col resto del mondo ma fortemente significativa.
E oggi, dopo l’analisi tecnica, arriva anche il messaggio economico-politico. Una mano quindi anceh dal punto di vista della macroeconomia.
I dati macro appoggiano la ripresa della Cina
Non sappiamo ancora se questo sarà l’anno della ripresa dell’indice di Shanghai, tanto che potremmo definirlo l’Anno del Dragone, ma al momento le premesse ci sono tutte.
Se poi ci guardiamo indietro, noteremo che in passato, nelle precedenti crisi, la Cina ha sempre saputo ritrovare nel proprio interno le risorse per ripartire. E se ci pensiamo bene, la Cina ha un potenziale interno spaventoso. Pensate alle potenzialità sulle infrastrutture, sullo sviluppo del commercio interno e dei consumi. Un paese votato da sempre all’esportazioni che potrebbe iniziare a cambiare pelle. E, se guardiamo il numero di teste o consumatori o cittadini, le potenzialità sono grandi come in nessun altra parte del mondo.
E poi… non dimentichiamo mai che lo Stato cinese ha risorse da spendere. E ne ha tante. Ed è recentissima la news dell’intenzione di gettare benzina sul fuoco con un ulteriore incremento nel piano di stimolo all’economia, con un notevole aumento della spesa pubblica. Il target atteso per questi aiuti dovrebbe aggirarsi sui 10.000 miliardi di yuan, una cifra pari a circa 1.500 miliardi di dollari. Proposta che però è stata al momento respinta.
Altri dati interessanti. Mentre il mondo piange per il crollo del PIL, anche la Cina non è da meno, ma con una curiosa caratteristica. Il PIL scende ed incrementa solo del …7 %. Meno male che siamo in recessione.
E ancora. Il PMI dell’industria cinese è salito a quota 49 punti, a febbraio era a 45, sempre sotto i 50, linea di demarcazione tra crescita e contrazione, ma in miglioramento.
Il rovescio della medaglia
Ma quindi, ttutto splendido e bellissimo? Comprare Cina alla grande? Mi permetto di aprire anche un angolo, che definirei “Il rovescio della medaglia”.
Se, leggendo qui sopra, verrebbe voglia di vendere la casa e comprare un ETF su Shanghai, non possiamo anche dimenticare che qualche problemino c’è.
Un esempio. Il rallentamento è satato comuqnue notevole, circa pari al 5%. Certo, è pur sempre vicino al 7% ma attenzione. Questo forte rallentameno ha creato un vioelnto ralletnamento delle esportazioni (circa il 20%) che poi hanno avuto un effeto domno sull’occupazione. Ricorderete sicuramente alcuni mesi fa che vi parlai della “rivoluzione industriale cinese”. Milioni e milioni di persone che si spostavano dalle campagne alle città. ora, per colpa della crisi, tantissimi si loro hanno fatto dietro front e tornano alle campagne. Aumenta e dismisura la disoccupazione e si temono (un po’ come in Gran Bretagna) insurrezioni nazional popolari.
La mia impressione è che il piano proposto sia solo rinviato. lo sapzio per agire è grande (hanno la possibilità di farlo, il debito statale è solo pari al 21% del PIL, un inezia se raffrontato agli altri stati).
Shanghai Index in controtendenza
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E se poi andiamo a guardare l’indice Shanghai Index, vedremo che anche in borsa la Cina si sta muovendo bene.
In sintesi:
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a) è evidente la rottura del canale ribassista
b) è evidente la presenza di questo canale di uscita inclinato positivamente
c) è evidente la funzione di supporto/resistenza delle 3 medie mobili solite (ormai sono un po’ il mio marchio di fabbrica, anche se so che in molti le usano così) a 21, 55 e 200 sedute.
d) È evidente la positività dell’RSI
e) È evidente l’uncino di breve sul MACD che dà positività
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Ora vediamo che succede al raggiungimento del connubio resistenza + mm 200. E quello, secondo me, sarà un bel test.
STAY TUNED!