ANALISI UTILI e PIL: iniziano le revisioni al ribasso. E forse non basterà un -15% previsto da SG.

Scritto il alle 11:30 da Danilo DT

La realtà sta pian pianino arrivando agli occhi degli investitori. Gli utili che il mercato stava generando erano irripetibili (ricordate il post sull’automobile a folle velocità?) e poter pensare che tali utili potessero continuare a crescere con una percentuale media del 10% all’anno era, secondo il mio punto di vista, puramente utopico.
Ma il mercato era estremamente “confident” e quindi si scontava questo ed altro.

Poi però arriva la doccia fredda. La frenata cinese, l’incertezza sull’Eurozona e la sua politica monetaria, le prime trimestrali, il maltempo record negli USA, la crisi russa, tutto quello che volete di difendibile o meno. O ancora, le revisioni al ribasso sul PIL USA nel primo trimestre.

Beh, come sempre il grafico dice tutto e non occorre aggiungere altro. Ricordate cosa vi ho detto in passato?

“La borsa è sicuramente inflenzata dalla politica monetaria ma in questo pazzo mercato monodirezionale cosa farà la differenza saranno sempre e solo gli utili societari. Quando il mercato capirà che la sola politica monetaria NON sarà più sufficiente per far decollare gli utili aziendali, allora saranno dolori”.

Bene, se già adesso stiamo iniziando a vedere i sorci verdi quando siamo ancora in fase pienamente espansiva…. Infatti è da poco partito il tapering e di certo la revisione al ribasso sopra graficamente analizzata non è dovuta alla pura politica monetaria. Ci sono ben altri fattori, tanto che la FED, guarda caso, sembra voglia correre ai ripari, allungando (chissà) la tempistica del tapering. Senza poi dimenticare COSA faranno le altre banche centrali, quella cinese in testa (e quella dell’Eurozona in coda).

In un mondo “normale” oggi occorerebbe avere paura.
Però sapete benissimo che questo mondo NON è normale.
Intanto vi lascio un grafico di Société Générale non recentissimo ma motlo esplicito.
Vi illustra il trend dello SP500, il QE e cosa è successo alla sua conclusione.

Come vedete, il QE ha sempre accompagnato il trend di borsa. Ma terminato il QE, abbiamo sempre assistito alla “punizione” del mercato con in media un -15%.
Correzione pericolosa che ha poi portato le banche centrali a ridiscutere la situazione e “pompare” altro denaro.
Quindi, a livello matematico, potremmo aspettarci, alla fine del tapering, una correzione del 15%? Difficile a dirlo anche perché sulla carta NON è assolutamente ipotizzabile un QE4. Quindi che succederà?
Intanto monitorate con attenzione gli utili aziendali. Saranno un barometro eccezionale per capire cosa ci spetta. E progressivamente, il “risk appetite” progressivamente scemerà.

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Danilo DT

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11 commenti Commenta
ob1KnoB
Scritto il 15 Aprile 2014 at 12:06

se mi posso permettere integrerei l’analisi con questo
http://www.factset.com/websitefiles/PDFs/buyback/buyback_3.25.14
Droga potenzialmente pericolosa e certamente inquinante.

Scritto il 15 Aprile 2014 at 12:11

Tranquillo, ti puoi permettere… :mrgreen:

ihavenodream
Scritto il 15 Aprile 2014 at 12:29

Come al solito fare previsioni sull’andamento del mercato è una attività tanto suggestiva quanto inutile! Ci potrebbero essere decine di fattori che invalidano la tesi proposta da DT…innanzitutto i Qe funzionano come vasi comunicanti, questo si è già capito…percio’ occorre vedere quanta liquidità viene pompata e verrà pompata in tutto il mondo, non solo in Usa…il Giappone non è mica molto intenzionato a smettere, e adesso inizia anche la bce a mettere in moto le rotative, questo compenserà abbondantemente il tapering Usa…certo il dollaro potrebbe apprezzarsi rispetto alle altre valute a seguito di queste operazioni, ma gli Usa sanno come fare per ovviare a questo “problema”…fanno deficit e invece di stampare dollari, stampano debito pubblico…anche perchè praticamente nessun osservatore ha ancora realizzato una cosa molto importante: il debito comprato dalle banche centrali di fatto non esiste piu’, è lì per un discorso contabile, ma quando scadrà non si avrà necessità di rimpiazzarlo, ragion per cui i rapporti debito/pil dei paesi che stanno comprando il loro debito scenderà inevitabilmente (in realtà è già sceso!). Quindi anche quando tra 3-4-5-10 anni non si stamperà piu’ in tutto il mondo, avremo uno scenario comunque di tassi bassi e di debito/pil contenuto…quindi spazio per ulteriori politiche espansive, e poi c’è sempre l’ipotesi mica tanto remota che prima o poi tutta la liquidità pompata si riversi sul mercato…in quel caso altro che 10% di incremento di utili…DT non ha la sfera di cristallo, nemmeno io ce l’ho ma qualche euro lo scommetteri sul fatto che ancora per molto tempo vedremo il mercato salire e periodicamente correggere tecnicamente senza bear market (i bear market sono mercati al ribasso che durano più di un anno e mettono a segno performance totali negative di oltre il 25%, un rintracciamento di 10 punti o anche 15-16 che dura solo due o tre mesi NON è un bear market per definizione)…molto tempo per me significa 7-10 anni almeno…per avere un rintracciamento serio occorre aspettare non solo la fine del QE ma anche la presenza tangibile di minaccia inflazionistica, con inflazioni superiori al 4-5% annuo nei paesi dotati di moneta “forte”, tale da indurre le banche centrali ad alzare i tassi significativamente…questa è la precondizione assolutamente necessaria ad un bear market serio (peraltro necessaria e non sufficiente)…tutto puo’ succedere ma un bear market coi tassi a zero ancorchè in assenza di stimoli monetari “non convenzionali” sarebbe una cosa ancora inedita…

antonlop
Scritto il 15 Aprile 2014 at 15:19

Buona giornata in merito al rapporto prezzi utili, settimana scorsa il fondo monetario ha inserito questo grafico all’interno del World Economic Outlook, vorrà dire qualcosa la presenza dell’Italia’

    Scritto il 15 Aprile 2014 at 17:17

    Sull’argomento ci torno sopra domani, con una cosa frizzantina pronto ad essere “contestato” vivacemente… Hahahahah!

kry
Scritto il 15 Aprile 2014 at 16:24

antonlop@finanzaonline,

Si è merito della Cannata per poter meglio piazzare il Btpitalia.

ob1KnoB
Scritto il 15 Aprile 2014 at 17:29

kry@finanza,

nomen omen

kry
Scritto il 15 Aprile 2014 at 17:48

ob1KnoB@finanzaonline,

Per capirla ho guardato http://it.wikipedia.org/wiki/Nomen_omen di nome fa Maria e non Cassandra.

ob1KnoB
Scritto il 15 Aprile 2014 at 18:03

Cannata era gia’ abbastanza… :mrgreen:

astroboy
Scritto il 27 Aprile 2014 at 09:46

Ottimo articolo come lo sono sempre quelli di DT ma il mio pensiero si avvicina di più all’altrettanto ottimo commento di Ihavenodream.

Scritto il 27 Aprile 2014 at 11:25

astroboy@finanza,

ihavenodream@finanza,

Sul QE ce ne sempre tantissimo da dire, proprio a partire dalla sua efficacia, fattibilità ecc ecc.
Domani usciranno due righe sull’argomento che cercano di mettere un po’ più a nudo cosa potrebbe succedere e…sull’ “Impossibilità” che succeda.
Buona domenica a tutti!

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