ANALISI INTERMARKET: 16/04/2007

Scritto il alle 10:50 da Danilo DT

Salve a tutti.

La cosa più importante che deve essere segnalata, secondo me, è la nuova diminuzione di volatilità a cui abbiamo assistito. Questa nuova fase di tranquillità sui mercati, condita da un insieme di dati macro neanche tanto negativi, ha contribuito ad una nuova fase positiva che ha riportato le borse a livelli molto buoni. In più, vedi i casi Abn Amro e Telecom Italia ad esempio, la finanza straordinaria ha contribuito positivamente alla positività delle borse. Nuova esplosione delle quotazioni? Presto per dirlo. Al momento però possiamo stare sereni, anche se la prudenza continua ad essere d’obbligo.

Chi di voi ha un po’ di esperienza, sicuramente conosce il famoso detto anglosassone: “Sell in may and go away”. Di certo non voglio giustificare un’operatività con un proverbio ma…è meglio sempre guardare con attenzione a ciò che sta succedendo, in quanto il famoso detto potrebbe essere veritiero. Sono un uccellaccio del malaugurio (dei longhisti)? Ma no, ci mancherebbe. Cerco solo di essere oggettivo, e comunque sono proprio io il primo ad essere, in questo momento, fortemente lungo sull’equity, nella attesa che succeda un qualcosa che mi faccia cambiare idea. Ma cosa potrebbe succedere? Beh, la storia ci insegna che tutto può succedere. Mi sembra però di vedere un mercato che è un po’ su filo del rasoio, quasi in un precario equilibrio. Basta che si inclini qualcosina e boooom. In un niente salta fuori un effetto domino che colpisce contemporaneamente azioni, bonds, forex e commodities. Intanto diamo una guardatina al mercato intermarket.

VALUTARIO

Oggi voglio cominciare proprio da qui, dalle valute. La protagonista del mercato resta sicuramente, come già detto in passato, l’euro, che si dimostra forte verso tutte le valute. In Europa i tassi non sono ancora al capolinea, avremo nuovi rialzi e quindi la ns. valuta continuerà ad essere ben comprata proprio perché pagherà meglio di altre (o se preferite, meno peggio, se raffrontata al $). In più ci sono dei fattori macro che vanno a favore della moneta unica, più il deficit USA…. Senza poi dimenticare i dati macro più recenti. Sembra chiaro un rallentamento USA (che per molti è già addirittura scontato) come è chiara un’accelerazione dell’area Euro sia della produttività che dei consumi. Vabbè, ce ne sarebbe da parlarne per ore, ma non voglio tediarvi. E se l’euro è forte contro tutti, c’è però lo Yen che è debole verso tutti. Domanda: ma che succede se lo Yen è debole verso Dollaro, quando il Dollaro è debole verso l’Euro? Succede un bell’effetto leva. Difatti oggi il cross EurJpy è pari a 161.95 (in questo momento). Alla faccia del carry trade, quindi, che continua la sua strada alla grande, contribuendo a fare indebolire a dismisura lo Yen. Confermo quanto detto in passato. Dal punto di vista valutario mantenere sempre l’Euro a scapito delle altre valute, soprattutto il $ che, a seguito della rottura di quota 1.336 vs Eur, manterrà ancora una certa debolezza. E sullo Yen? Difficile fare previsioni. Se dovessimo stare alla metodologia di DeMark, vi dovrei dire di chiudere i finanziamenti in quanto proprio le prossime sedute dovrebbero registrare i minimi assoluti. Però i fattori sono talmente tanti che non è possibile sintetizzarli così, in un amen. Vedremo col tempo. Intanto però un pensierino alla teoria DeMarkiana io ce lo farei. Il Sell Countdown è arrivato al 12° movimento e quindi il prossimo, il 13°, dovrebbe sancire un bel livello di minimo. Vedremo se la “magia” del Sequential di DeMark continua ad essere valida. Io preferisco basarmi su altre cose, anche se prendo in seria considerazione questa teoria, visto soprattutto il track record di successi visti in passato.

OBBLIGAZIONARIO

Parlando sempre di area Euro, ribadisco anche qui quanto detto in passato. Tassi in rialzo, stiamo corti di duration. Inoltre la bassa volatilità non porta denaro ai bonds (come invece accadrebbe in caso di fly-to-quality). Nulla di nuovo da segnalare.

EQUITY

Iniziamo la zona calda. L’azionario, croce e delizia di un po’ tutti noi. Andiamo con ordine. Partiamo dallo S&P 500. Riprende il suo mini trend rialzista, con chiaro target il max precedente posto a 1460. Direi che non si discute. Fino a quando la Trend line rialzista di breve periodo tiene, non ci sono problemi. Però attenzione, iniziamo ad essere tiratini, da monitorare giorno dopo giorno. In più guardiamo anche il nostrano SPMib. Perbacco…ma siamo ai max precedenti (43000 pti)! Per carità, il ns. indice conta come il 2 da picche in un panorama internazionale dove la fanno da padrone gli indici USA più quello giapponese, europeo e tedesco. Al momento quindi long ma con le orecchie ben tese e gli occhi ben aperti. Sulle singole società vi rimando ai post precedenti. Oggi aggiungerei solo un interessantissima FondiariaSai e tra le big (senza spaccarsi l’osso del collo) occhio ad un eventuale superamento di 17 € da parte di Mediobanca.

 

COMMODITIES

Riprendo quanto già scritto in passato. Ormai la fase speculativa è passata, ricominciamo gli approvvigionamenti. Super protagonista è stato il più volte citato rame, a ruota petrolio, oro & Co.

L’Asia contribuisce in modo fondamentale alla tenuta dei corsi e, anzi, ad un loro aumento. Rimane positività sul settore, con petrolio sempre ben intonato. L’oro raggiunge il target prefissato, aiutato senza dubbio dal $ debole (alla faccia di chi non crede nelle relazioni intermarket…ma signori, è tutto così evidente…) e ora tenta l’allungo a 700 $/oz. Non vedo motivi per chiudere eventuali long, almeno per il momento.

CONCLUSIONI: sempre long sull’equity, anche se vedo la situazione sempre più tirata. Siate selettivi e ben consci dell’operatività da attuare. Questi mercati sono ideali per …trovarsi col fatidico cerino in mano. Poi se vorrete ci sentiamo tramite l’email o i Vs. commenti. Spero di essere stato utile per elucubrare un qualcosa di buono…A presto.

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