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Alla ricerca del portafoglio ideale
Mi capita molto spesso di ricevere email di lettori che chiedono lumi sui loro portafogli, sull’ asset allocation, oppure consigli su eventuali investimenti. Mi tocca quindi prendere ovviamente le distanze da tutto quanto fa parte il mondo della “consulenza”, in quanto non mi è possibile fare la famosa “profilatura della clientela” secondo normativa MIFID.
Ma a parte questi dettagli tecnici, mi rendo sempre più conto che la gente alla fine, ovviamente, aspira a quello che è il “portafoglio ideale”.
Già, il portafoglio ideale. Ma questo benedetto “portafoglio ideale” esiste oppure no?
Mi spiace magari rovinare un mito a molti lettori ma, il portafoglio IDEALE tecnicamente NON esiste e non potrà mai esistere. Anche perché quello che la gente vuole è innanzitutto un portafoglio che performi sempre il massimo possibile, tarando il tutto, però, a delle condizioni di rischio che possono essere le più disparate.
Ovvio, si cerca sempre il massimo rendimento col minimo rischio. Ma anche se si cercasse la massimizzazione degli utili, accettando una volatilità superiore alla media, resta sempre molto difficile poter centrare perfettamente tutte le scelte di investimento, proprio perché la storia, anche più recente, ci dimostra che le asset class hanno spesso andamenti che sono imprevedibili.
Guardate questa scheda. Cliccateci sopra, ingranditela, stampatela, e memorizzatevela bene.
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(Macchianera Italian Awards 2014)
Come vedete non ci sono asset class “per tutte le stagioni”, e inoltre ci sono asset class che teoricamente posso anche essere poco volatili ma che poi nella realtà… non lo sono affatto.
Quindi attenzione, è impossibile trovare il cosiddetto “perfect portfolio”, ma diventa invece MOLTO semplice costruire un vero “disastro”. Siamo sinceri: quante volte nel nostro portafoglio, magari già ben diversificato, abbiamo “venduto” malamente o investito frettolosamente fregandocene del buon senso, del rischio e della diversificazione, solo perchè troppo “drogati” dalla voglia di fare performance (su dati storici)?
Morale: diversificazione innanzitutto e consapevolezza che, con essa, non si sarà MAI dei “TOP performer” ma nemmeno dei “LOSER assoluti”.
Diversificazione, ovviamente, tarando il tutto con la propria propensione al rischio.
Una piccola nota sul CASH. Il grafico ci dice chiaramente che il cash non è un’asset class vincente. Ma attenzione, NON dimenticate MAI che è decisamente STRATEGICA. In determinati scenari di mercato, è l’unica cosa che veramente “salva”.
Detto questo, il processo di asset allocation resta sempre e comunque non di facile attuazione. È come fare una casa. Per costruirla nel modo corretto e secondo le proprie esigenze, è necessario mettere i mattoncini in modo corretto e costruirla nel modo giusto. Ma per far questo, è sempre meglio rivolgersi ad un buon “muratore”…
Voi lo avete trovato?
“The most important thing you can have is a good strategic asset allocation mix. So, what the investor needs to do is have a balanced, structured portfolio – a portfolio that does well in different environments….we don’t know that we’re going to win. We have to have diversified bets.” – Ray Dalio
STAY TUNED!
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(Macchianera Italian Awards 2014)
caro DT, bisognerebbe che tu avessi la “sfera di cristallo”. E quand’anche l’avessi, ci sarebbe comunque qualcuno che reclama….
non sono un’esperta di economia, ma cerco di leggere quanto posso al riguardo. credo che sino a quando i tassi seguiteranno ad essere così bassi, a parte accendere nuovi mutui (per quelli che possono!), le cose non cambieranno. obbligazioni con utili molto bassi ed azioni sostenute dalle banche centrali. euro che non si indebolisce, nonostante gli sforzi BCE. Forse se dopo l’estate partirà un QE europeo l’euro scenderà ? tutte ipotesi.
E intanto quando vado a fare la spesa vedo carrelli “italiani” pericolosamente sempre più vuoti. Ed a Mr. Renzi si chiede una magia.