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ALERT VIX: mani forti in azione!
I futures sul VIX stanno diventando sempre più scambiati con oscillazioni sempre più vivaci. E lo spread tra i contratti a breve e quelli a lungo stanno assumendo delle configurazioni curiose.
Nel video TRENDS di questo weekend vi ho illustrato le caratteristiche di questo mercato e delle logiche che vanno “oltre” a quanto deciso (e detto) dalle banche centrali.
Avete letto che anche a livello di COT Report la situazione resta di tipo “distributivo” e quindi le “mani forti” si stanno cautelando in vista di possibili correzioni estive.
Non voglio soffermarmi sulle solite filastrocche dove si prevede statisticamente un mercato rally in estate. Il mercato ha cambiato molto fisionomia nella sua struttura e quindi preferisco vivere la situazione giorno per giorno.
Intanto però, se proprio dobbiamo parlare di statistica, vi invito a buttare un occhio a questo piccolo studio.
Voi tutti conoscete il VIX, il Volatility Index che per molti è l’indice della paura e che recentemente ha dimostrato di essere sempre all’interno di quella confort zone che garantisce un trend sufficientemente tranquillo alle borse.
Ma partiamo dal grafico più importante, ovvero lo SP500.
Grafico SP500
Grafico SP500 SPX by Tradingview
E’ evidente che ci troviamo non lontano dai massimi e che al momento abbiamo un doppio massimo periodale che sta “inchiodando” il trend.
Segnale di possibile storno? Può darsi ma al momento NON ci sono segnali che lo confermano.
Una cosa però interessante è questa.
Sempre in ambito COT, guardate le posizioni dei “non commercials” sul future VIX
Ve lo segnalo perché rappresenta una grande anomalia. MaI si era registrato un così violento volume. Una motivazione tecnica è legata al “rolling” tra contratti a breve e contratti a medio termine.
What an about-face: the Commodity Futures Trading Commission data marks not only the biggest outright speculative long position in VIX futures on record but also the largest one-week swing. This swing was driven primarily by a reduction in shorts rather than a fresh buildup of long contracts. Non-commercial short contracts plunged by more than 40 percent to 172,440; long contracts increased by a much more mild 10 percent to 258,258. [Source]
Resta però un dato statistico interessante.
Il passaggio da contratti a breve verso contratti a medio termine, implica la convinzione che gli investitori prevedono una maggiore volatilità in futuro. Nella logica di mercato. Ed è quindi ovvio che, allungando il termine, il contratto a medio è più caro di quello a breve.
Quindi, andando nel concreto, lo spread tra un contratto a 6 mesi ed un contratto ad 1 mese dovrebbe essere positivo.
Ma che succede se questo spread diventa NEGATIVO?
Questo grafico vi mostra una serie standardizzata di contratti a termine di un mese e di sei mesi di VIX degli ultimi a 10 anni.
Ecco l’anomalia. I futures VIX a un mese sono saliti più rapidamente rispetto ai futures a sei mesi di VIX (evidenziati in grigio sul grafico inferiore). La cosa curiosa è che tale fenomeno è accaduto durante la crisi finanziaria del 2008-09 e durante il default greco e il contagio dell’euro nel 2011, e più recentemente questa inversione la stiamo notando proprio in questo 2018. [Source]
Quindi tutto questo sta a sottolineare il fatto che sono ormai mesi che si stanno preparando le coperture su quella che potrebbe essere una fase correttiva. Il mercato ovviamente non sa ancora quando questo accadrà ma l’accelerazione dei volumi sul VIX segnala che c’è sempre maggiore attività.
Con questo non vi sto dicendo che domani la borsa crolla, ma che le “mani forti” si stanno preparando. Decidete voi da che parte volete stare.
STAY TUNED!