ALERT: la Bce sarà costretta ad intervenire sui mercati

Scritto il alle 09:26 da Danilo DT

 

La motivazione non è legata alla crescita economica nè tantomeno ai tassi sui titoli di stato, ma è per la forte diminuzione della liquidità in eccesso causa restituzione LTRO.

Excess liquidity.
La BCE si trova con una “gatta da pelare” che il vostro titolare (del blog, of course!) vi ha anticipato in passato. Ricordate i miei post sulla liquidità in eccesso nel sistema?
Bene, ricorderete forse quel target posto in area 200 miliardi di Euro sotto i quali la BCE considerava “pericoloso” scendere.
A dire il vero questo target è già sceso più volte sotto l’area critica senza però vedere l’intervento della BCE. Come mai? Semplicemente perché Mario Draghi aveva notato che, anche sotto i 200 miliardi, non c’era tensione sull’interbancario ed i tassi a breve erano sotto controllo.
Ma proprio in queste ore qualcosa sta cambiando.

Liquidità in eccesso Eurosistema: venerdì eravamo a 131 miliardi €

La liquidità in eccesso ha continuato a diminuire, anche a causa dei forti flussi finanziari che le banche hanno destinato a favore della BCE. Si tratta di copiosi rimborsi di quel prestito chiamato LTRO che le banche del Nord Europa stanno liquidando mentre invece gli istituti italici e spagnoli non restituiranno (forse) se non a scadenza. Segno che il contesto finanziario, per certe banche, è in miglioramento mentre per altre…ci sono ancora diverse problematiche.

Alla fine della scorsa settimana, l’eccesso di liquidità era pari a EUR 131 miliardi, rispetto a EUR 158bn alla fine della scorsa settimana e un recente massimo di EUR 283bn all’inizio dell’anno. Nulla a che vedere ovviamente coi picchi di oltre EUR 800 miliardi visti a seguito dei vari LTRO. Come detto, i rimborsi dell’LTRO sono un segnale da vedere positivamente.
Tuttavia, la liquidità in declino nel sistema potrebbe portare ad un inasprimento ingiustificato delle condizioni finanziarie. Secondo uno studio della BCE, i tassi di mercato monetario dovrebbero rimanere vicino al tasso di deposito fino a quando l’eccesso di liquidità è al di sopra di una certa soglia, stimato nel range 100 – 200 miliardi. Peccato che purtroppo qualcosa si sta già muovendo.

FRANKFURT, Jan 20 (Reuters) - The key euro-priced
bank-to-bank lending rate held steady on Monday as banks slowly
reduce their reliance on the European Central Bank for funding
and turn to the market again in a sign of growing confidence. 
    The ECB is following the latest developments in money
markets closely, having pledged to intervene should the rise in
bank-to-bank lending rates that underpin borrowing costs across
the economy become "unwarranted". 
    A gradual rise in the rates is seen to reflect banks
beginning to wean off central bank funding and tapping markets
again, a kind of normalisation, but if the increase accelerates
it could threaten the euro zone's recovery.
    One of the drivers pushing inter-bank rates higher is
falling excess liquidity - money banks have beyond what they
need for their day-to-day operations.
    On Monday, excess liquidity stood at 135
billion euros, slightly higher than Friday's 131 billion euros,
which was the lowest since September 2011, before the ECB
launched the long-term refinancing operations (LTROs) and pumped
more than 1 trillion euros into the system to ease banks'
funding strains.
    It peaked in mid-2012 at just above 800 billion.
    On Monday, the three-month Euribor rate,
traditionally the main gauge of unsecured bank-to-bank lending,
stayed at 0.302 percent, the highest since August 2012.
    The six-month Euribor rate held at 0.408
percent and the shorter-term one-week rate fell to
0.221 percent from 0.227 percent.
    Overnight Eonia jumped to 0.343 percent on Friday
from 0.300 percent the previous day.

Come vedete dal grafico (la liquidità è su scala inversa per far vedere la correlazione con i tassi a breve) lo scenario è in forte evoluzione e la BCE si trova a dover monitorare con attenzione la situazione, senza dimenticare che oggi il mercato vive di un momento di massima fiducia che aiuta lo scenario. Ma Draghi & Co sanno benissimo che questa euforia non potrà durare per sempre e quindi bisogna essere pronti. E poi…resta il rischio deflazione…

In QUESTO POST ho parlato di alcune ipotesi possibili che confermo in toto. Un nuovo LTRO o tagli dei tassi aggiuntivi sono le possibilità per raggiungere questi obiettivi. E quando avverrà? Dipende dai mercati. La BCE naviga a vista e appena sarà presente il rischio di aumenti di tassi a breve Overnight, Euribor ecc) Draghi senza indugio interverrà. E visti i chiari di luna potrebbe non volerci molto.

STAY TUNED!

Danilo DT

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13 commenti Commenta
kry
Scritto il 21 Gennaio 2014 at 09:42

Siamo sicuri che per mentalità di tetesko di Krukkonia essere ” gatta da pelare ” ?

gremlin
Scritto il 21 Gennaio 2014 at 10:22

le prime 20 righe di questo post dovrebbero essere di pubblico dominio, il resto a pagamento

il gene delle donazioni è poco sviluppato nel DNA culturale dei lettori italiani

grazie per la dritta

kry
Scritto il 21 Gennaio 2014 at 10:36

gremlin,

Accidenti anche voi tra quelli che a mezzogiorno si mangia pane e niente e alla sera un piatto di complimenti ? Quando si comincia a donare piombo ( a roma ) vedrai che dritta. 👿

john_ludd
Scritto il 21 Gennaio 2014 at 10:38

A cosa servirebbe l’ennesima manovra monetaria? Davvero le banche non hanno abbastanza liquidità? Anche in Italia il rapporto tra depositi e impieghi e in aumento, non saremo al livello record del nord America ma è situazione assai diffusa se escludiamo casi cronici di paesi ormai falliti. Il denaro è endogeno, nasce come credito bancario e muore quando viene rimborsato. Non è vero che le banche non prestano ma prestano meno e da noi assai meno e la ragione è la stessa ovunque in occidente: non c’è domanda di buoni prestiti, chi chiede denaro lo fa perché è con l’acqua alla gola e le banche non prestano perché andrebbero ad aumentare le sofferenze. Chi ha merito di credito non ha abbastanza progetti da sviluppare perché l’economia non ha trazione e non c’è alcuna visibilità sul ritorno futuro. Lo stato è assente e taglia gli investimenti invece che la spesa corrente per ragioni elettorali (avviene ovunque non solo da noi). Il consumatore medio ha reddito stagnante ed è terrorizzato riguardo il futuro, invece che spendere di più spende ancora meno di quello che potrebbe e infatti il tasso di risparmio in Italia non sta affatto calando. Inoltre una manovra monetaria non avrebbe alcuna influenza sui cambi; oggi tutti i paesi europei sono esportatori netti, il prezzo dell’energia è relativamente stabile e costanti flussi di denaro dall’estero si riversano sull’euro, basta vedere il grafico del rendimento del decennale in Spagna, Irlanda (ormai prossimo a quello del Bond USA) e Italia. Le borse volano e “l’euro è irreversibile” ha avuto molto più successo di quanto super Mario pensava. Nel frattempo, il Giappone non è più la terra della deflazione, l’economia locale ha finito il 2013 come quella di gran lunga migliore tra i paesi OCSE mentre la terra della deflazione è tutta intorno a noi con un differenziale di inflazione tra Italia (0,7 tendenziale in calo) e Germania (1,6 tendenziale in aumento) ormai a livelli mai visti in passato.

kry
Scritto il 21 Gennaio 2014 at 11:52

gremlin,

Questa anche se sono solo due/tre righe valgono qualcosa? http://online.wsj.com/news/articles/SB10001424052702304027204579332763943979336 Ciao e grazie per quello che fate.

john_ludd
Scritto il 21 Gennaio 2014 at 12:09

kry@finanza,

Sono convinto che la FED non possa acquistare per lungo tempo un monte titoli/anno superiore al deficit USA. Andrebbe incontro a un melt-up dei mercati finanziari e un diluvio di dichiarazioni recenti dimostrano che sono chiaramente preoccupati. Il tono delle big banks è cambiato e ora anche loro sono lì a soffiare per ridurre la temperatura. Inoltre anche i cinesi sono alla disperata ricerca di un raffreddamento del loro mercato del credito, gli americani non possono restare da soli, destabilizzerebbero il dollaro, resterà solo Abe che non ha davvero nessuna alternativa a inondare il mercato. Difficile lavoro quello del banchiere centrale, meglio fare il sommelier o scrivere commenti come questo sui blog, nessuno ti impiccherà per avere scritto fesserie !

kry
Scritto il 21 Gennaio 2014 at 12:14

john_ludd@finanza,

E già …. già te lo dissi che di vedrei bene dietro al bancone non di un bar ma di una cantina di vini pregiati. Dai che oggi c’è il sole, mountan-bike o paseggiata col cane ?

ob1KnoB
Scritto il 21 Gennaio 2014 at 13:18

john_ludd@finanza:
A cosa servirebbe l’ennesima manovra monetaria? Davvero le banche non hanno abbastanza liquidità? Anche in Italia il rapporto tra depositi e impieghi e in aumento, non saremo al livello record del nord America ma è situazione assai diffusa se escludiamo casi cronici di paesi ormai falliti. Il denaro è endogeno, nasce come credito bancario e muore quando viene rimborsato. Non è vero che le banche non prestano ma prestano meno e da noi assai meno e la ragione è la stessa ovunque in occidente: non c’è domanda di buoni prestiti, chi chiede denaro lo fa perché è con l’acqua alla gola e le banche non prestano perché andrebbero ad aumentare le sofferenze. Chi ha merito di credito non ha abbastanza progetti da sviluppare perché l’economia non ha trazione e non c’è alcuna visibilità sul ritorno futuro. Lo stato è assente e taglia gli investimenti invece che la spesa corrente per ragioni elettorali (avviene ovunque non solo da noi). Il consumatore medio ha reddito stagnante ed è terrorizzato riguardo il futuro, invece che spendere di più spende ancora meno di quello che potrebbe e infatti il tasso di risparmio in Italia non sta affatto calando. Inoltre una manovra monetaria non avrebbe alcuna influenza sui cambi; oggi tutti i paesi europei sono esportatori netti, il prezzo dell’energia è relativamente stabile e costanti flussi di denaro dall’estero si riversano sull’euro, basta vedere il grafico del rendimento del decennale in Spagna, Irlanda (ormai prossimo a quello del Bond USA) e Italia. Le borse volano e “l’euro è irreversibile” ha avuto molto più successo di quanto super Mario pensava. Nel frattempo, il Giappone non è più la terra della deflazione, l’economia locale ha finito il 2013 come quella di gran lunga migliore tra i paesi OCSE mentre la terra della deflazione è tutta intorno a noi con un differenziale di inflazione tra Italia (0,7 tendenziale in calo) e Germania (1,6 tendenziale in aumento) ormai a livelli mai visti in passato.

E’ il new normal.
Il debito è nella pratica irredimibile e finanziato a tasso zero.
Produttivita’ ed export sono la soluzione? Assolutamente e chiaramente no. Tutto il mondo persegue gli stessi obbiettivi per cui per effetto della proprietà commutativa il risultato non cambia.
Basterebbe chiedersi ad esempio perchè il capex americano scende in termini reali e le aziende preferiscono finanziarsi (a tasso zero) buy back anzichè venire ad investire in Italia dove troverebbero (?) decine di Banche pronte a finanziarle…
Lo spread del Portogallo è sceso di 100 bp in poco più di due mesi….al Comex le scorte di oro fisico sono a minimi storici (e gli ETF relativi capitalizzano 10 volte tanto).
Fra poco i fondi pensione (e chiaramente non solo loro) faticheranno a trovare sufficiente redditività per rispettare anche solo un minimo degli obbiettivi per cui sono stati pensati…
E’ il new normal e che come in voga ultimamente…..non finirà bene.

john_ludd
Scritto il 21 Gennaio 2014 at 13:57

ob1KnoB@finanzaonline,

e come potrebbe essere diversamente ?

http://peakoilbarrel.com/update-opec-january-momr-december-production-data/

certo finirà MALISSIMO dato che non stiamo facendo assolutamente nulla per affrontare i VERI problemi e buttando le residue disponibilità per difendere industrie morenti (oil&gas, utilities, finanza, auto etc…) e gli immensi interessi che ci stanno dietro. La gente poi, sempre che sia disponibile a capire, mai e poi mai lo accetterà e preferirà illudersi che la ripresa e il ritorno ai bei tempi antichi sono dietro l’angolo, se non questo angolo, allora il prossimo… e così via sino alla fine. Un pallone che si sgonfia, poco per volta, senza dignità, senza la fantasia di immaginare un mondo diverso, in un piagnisteo generale…. ma la borsa va su… no va giù, allora i bond… allora no… pssssss, lo senti il sibilo, aria che esce… siamo noi.

ob1KnoB
Scritto il 21 Gennaio 2014 at 15:00

john_ludd@finanza:
ob1KnoB@finanzaonline,

e come potrebbe essere diversamente ?

http://peakoilbarrel.com/update-opec-january-momr-december-production-data/

certo finirà MALISSIMO dato che non stiamo facendo assolutamente nulla per affrontare i VERI problemi e buttando le residue disponibilità per difendere industrie morenti (oil&gas, utilities, finanza, auto etc…) e gli immensi interessi che ci stanno dietro. La gente poi, sempre che sia disponibile a capire, mai e poi mai lo accetterà e preferirà illudersi che la ripresa e il ritorno ai bei tempi antichi sono dietro l’angolo, se non questo angolo, allora il prossimo… e così via sino alla fine. Un pallone che si sgonfia, poco per volta, senza dignità, senza la fantasia di immaginare un mondo diverso, in un piagnisteo generale…. ma la borsa va su… no va giù, allora i bond… allora no… pssssss, lo senti il sibilo, aria che esce… siamo noi.

😀 😀 Contro l’aerofagia va bene il carbone non il petrolio… 😀
Mia madre, riposi in pace, raccontando della guerra, descriveva scenari di povertà, freddo, disoccupazione….ma tutti avevano una gallina ed un pezzo di terra a patate e nessuno è morto di fame (magari di polmonite si’), non foss’altro per la solidarietà di altre persone. Dio o chi per Lui ci scampi dall’essere interrogati sull’argomento ora…: i tds ed i cellulari non sono commestibili.

pecunia
Scritto il 21 Gennaio 2014 at 17:54

grazie DT per la “lettura didattica”!

siamo nelle mani di Draghi, mentre a est… un altro drago inquieta non poco.

tony scott
Scritto il 21 Gennaio 2014 at 21:23

Ottima analisi DT… mi chiedevo infatti come mai l’eur stesse risalendo..
probabilmente è questa la spiegazione.

Scritto il 22 Gennaio 2014 at 11:00

john_ludd@finanza,

Non è questione di “bisogno di liquidità” ma evitare che sull’interbancario arrivi tensione. La BCE lavora su questo aspetto da anni. Se torna tensione sull’interbancario, si mette a repentaglio la sostenibilità delle banche dei paesi periferici.

I sondaggi di I&M

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