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Accordo Russia-Cina sul GAS. A rischiare seriamente è l’Europa

Scritto il alle 15:07 da Danilo DT

accordo-cina-russia-gas

L’Embargo contro la Russia ha come obiettivo quello di isolare Mosca dal mercato e “teoricamente” danneggiarla. Uno scenario che è ampiamente probabile visto che uno studio appena uscito della banca centrale russa prevede per i prossimi tre anni un PIL pari a zero per lo stato sovietico.
Attenzione però, si rischia di fare un macroscopico errore. Il voler isolare la Russia diventa inefficace se Mosca può spostare i suoi interessi economici altrove.

Due giorni fa (domenica) Mosca e Pechino hanno sottoscritto un protocollo d’intesa, alla vigilia del vertice Apec che si tiene in questi giorni proprio nella capitale cinese, per una nuova mega fornitura di gas. E noi tutti sappiamo quanto è strategico il gas sia per la Russia ma anche per l’Europa. L’accordo prevede circa 30 miliardi di metri cubi in più alla Cina, e questo accordo va ad aggiungersi al contratto stipulato sempre tra Cina e Russia il mese scorso per un controvalore di 400 miliardi di dollari.
Ovviamente non è di poco conto il fatto che la Cina offre un bacino di utenza senza pari ed è uno sbocco commerciale per la Russia semplicemente immenso. Di certo questi accordi potrebbero non solo rendere poco efficace l’embargo, ma andrebbe a modifica re di molto gli equilibri internazionali.

Innanzitutto viene certificata la nuova alleanza tra due paesi, Russia e Cina, che insieme acquistano un peso politico, economico, diplomatico e militare di massimo rispetto (se non di dominio paritetico all’asse USA). Inoltre questa alleanza rischia di tagliare fuori commercialmente molti paesi.

Parliamo ancora di gas.
Quando deciso in passato, porterà gas in Cina facendolo passare giacimenti della Siberia orientale, in gran parte ancora da “esplorare”.
Il resto invece verrà pescato dalla Siberia occidentale: cioè quell’area che rifornisce l’Europa.
Cosa significa? Che il gas diventa una favolosa arma di ricatto.
Ora la Russia può anche decidere di dirottare le sue risorse ad Est. Economicamente per lei cambierebbe poco. La differenza è che per noi cambia alquanto, visto che ci riscaldiamo col gas russo. La politica quindi va poi a condizionare le direzioni dell’economia. E poi bisogna sperare che vengano create le infrastrutture in Siberia orientale, altrimenti diventa quasi necessario per Mosca chiudere i rubinetti con l’Europa per aprirli con la Cina.

Per carità, non sono stati scritti sull’accordo date vincolanti e quindi si tratta di un impegno di collaborazione. Ma rappresenta per la Russia una valvola di sfogo ed un’arma potentissima. Quella del ricatto che potrebbe sfociare in tensioni non di poco conto.

STAY TUNED!

Danilo DT

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18 commenti Commenta
paolo41
Scritto il 11 Novembre 2014 at 17:29

Il “macroscopico errore” è già stato fatto e come ho già commentato in precedenti post tutto è partito dal flirt fra la Russia e i paesi europei e in particolare con la Germania che non piaceva affatto agli Usa; gli yankees hanno trovato il sistema di sconvolgere l’Ucraina e di forzare l’Europa occidentale ad adeguarsi alla propria politica.
Sono tempi tristi per l’Occidente perché mentre il mondo è in continua subbuglio contro coloro che finora hanno imposto il loro volere, dall’altra parte del Pacifico si sta sempre più allargando l’ombra cinese con progetti, risorse e tempistiche che non possono essere contrastati dall’elefantiaco, retorico, indebitato e spezzato sistema euro-americano.

http://www.milanofinanza.it/news/la-cina-punta-al-dominio-dell-asia-con-la-nuova-via-della-seta-201411101828308692

http://finance.yahoo.com/news/china-uses-apec-boost-regional-062355314.html

luigiza
Scritto il 11 Novembre 2014 at 17:33

C’è da sperare che almeno i contratti di fornitura del gas russo all’Europa siano di durata pluriennale e non vicini a scadenza.
Anche se la Russia uan scusa per chiudere i rubinetti la può trovare quando e come vuole, contratto o non contratto.

Certo che noi europei dell’Ovest siamo proprio dei servi sciocchi ligi, fino al masochismo, al volere del padrone che sta ancora più ad Ovest di noi.

PORTELLO
Scritto il 11 Novembre 2014 at 17:36

con questa mossa US e Cina si sono divise il bottino…Europa e Russia…ci hanno divisi perché assieme saremmo stati pericolosi e avremmo rappresentato un 3 big player…

siamo proprio stronzi…e abbiamo dei politici venduti…

Taxus
Scritto il 11 Novembre 2014 at 18:23

PORTELLO,

“siamo proprio stronzi…e abbiamo dei politici venduti…”…Allora impicchiamoli questi politicanti da 3 denari !!! La massa del popolo DEVE svegliarsi e annientare la classe politica prima che ci riduca in povertà !!!

kry
Scritto il 11 Novembre 2014 at 19:18

Qualcuno ricorda di un presidente del consiglio italiano amico di Putin ………………..

PORTELLO
Scritto il 11 Novembre 2014 at 19:51

Veramente Kri..potevamo fare dell italia l unione tra europa e africa..dovevamo tenere quei dittatori e spingerli a creare degli stati ricchi e sicuri in maniera tale da fungere da barriere contro eventuali invasioni di disperati…
Poi dovevamo mantenere i rapporti con la russia e integrarla piano piano o quantomeno essere i loro piu importanti clienti e partners

E invece l america giustamente seguebdo i loro interessi ci ha allontanato dalla russia creando una rivoluzione in ucraina…

Ha destabilizzato il nord africa cosi adesso siamo invasi da balordi e banditi

Mi aspetto a breve o molteplici eventi di giustizia fai da te da parte di italiani stanchi o uma vittoria schiacciante della lega…non sai quanti amici del sud vogliono votare salvini…

Speriamo perche vedere l italia venire sputata in faccia e calpestata ogni giorno da questi dispwrati senza educazione e rispetto mi fa male e mi inizia a disturbare

kry
Scritto il 12 Novembre 2014 at 00:03

PORTELLO,

Aggiungo che una volta scrissi : che te ne fai degli F35 se sei amico di Putin , ed ora dico : prendi la sicilia o Roma come centro di un cerchio di 1000/1200 km e vedi cosa ci sta dentro. Rifletto e penso che nel cerchio trovo anche lo scatolone di sabbia e che il PELATO l’aveva preso ed infine come tutti i politici di razza quanto è stato pagato per l’ASSE. ( lo chiedo anche a te surfer che di storia e geografia vai pazzo/o a nozze ).

Scritto il 12 Novembre 2014 at 02:55

Kry,

tralasciando la politica – e i “politici”, soprattutto, Italici (passati e/o attuali, “in vita o meno che Essi siano”) – il discorso sarebbe molto ma molto lungo e davvero complesso – anche, o a partire, sull’accordo tra Cina e Russia [per quanto Mi riguarda, si parla (ossia, in-trave-do) di “calende greche” e di “zone tettoniche” – non solo naturali – molto ma molto pericolose].

La Natura non ammette ignoranza e fa/rà sempre il Suo corso; prima o poi – per capirCi.

Si pensano sempre ai – potenziali – vantaggi (sempre ristretti a lassi temporali “umani”: si sa che sono sputi nella Vita della Terra!), senza mai calcolare le variabili – i dati e i “lati” – negativi – a regime, soprattutto (per N anni e/o secoli).

La Cina e la Russia da sempre hanno (avuto) un comportamento ambiguo – soprattutto, tra di Loro; mai dimenticarLo. E continueranno ad averLo, avendo (entrambe) una società – sociale e finanziaria – che si regge su oligarchie e su “potere” – cangiante con/come il fumo di una pistola o di una bomba – alcuni direbbero, sai che novità (meglio ricordarLo).

Si parla di Paesi che vivono “ovattati-inebriati” – chi Ci è stato o Ci va, capisce, cosa intendo.

Da sottolineare che entrambe non possono fare a meno degli USA: unici che hanno – con il Japan e in parte con alcuni Paesi della “zona Euro” – un’integrazione verticale – nel settore industriale, soprattutto – che Loro non hanno e che per TOT anni non avranno – se non fanno determinate riforme.

Sull’Africa e sul Medio-Oriente – i.e. i Paesi che affacciano sul Mediterraneo – Ci andrei sempre con i piedi di piombo.

Proprio la storia – non solo coloniale – (ce) Lo insegna.

Non hanno strutture amministrative e politiche efficienti, oltre che “ramificate” sui Loro territori: in alcuni Paesi sono del tutto assenti – pur essendo seduti – da sempre – su “miniere”, su “tazze” e su “tubi”.

Pensa/Te alla Siria – che ante-“guerra” – era la cd. Nazione di riferimento e all’avanguardia – ha tenuto testa ad Israele, volendo o non volendo, per 50 anni circa! – nel settore industriale (manifatturiero, in particolare): mancava di leggi nel settore bancario ed immobiliare (il catasto per capirCI, era del tutto inesistente).

Era Nazione riferimento, Lo riscrivo – non la Libia.

Ebbene, sono proprio quei settori che “contano” – in quanto le Persone (minute, che hanno una vita standard e tranquilla, come l’hanno per fortuna ancora gl’Italici) Li percepiscono (toccano quotidianamente) e con i quali fanno (da sempre) d/i “conti”.

Figurati/eVi ora dopo la “guerra” – in tutta la zona e il comprensorio se si allarga la visione – geo-politica.

Banche ed immobili – che come si sa – hanno “reti e menti” in altri Continenti – a prescindere dai “fini”.

Ti/Vi scrivo, avendo un quadro completo e preciso: gli unici che sanno come uscirsene – sempre, in specie, in situazioni rognose – sono i Yankees; nei momenti topici fanno squadra – essendo pratici.

Gli Altri – chi per un motivo (finanziario, sociale, politico, storico, cogente o meno che esso sia), chi per filosofia (non solo di Vita) – non hanno questa “dote”, in quanto non sono affatto “allenati” – a valutare determinate situazioni; in specie, quando il “ferro è caldo”.

Io da circa venti anni ho capito – sulla Mia pelle – che il Mondo – come viene “percepito” (dai più) – è fatto di cms di terra e che ognuno di questi cms deve essere “valutato” attentamente e singolarmente – senza rapportarLo ad altri cms localizzati altrove – mettendo da parte sempre le proprie (Nostre) idee o simpatie – quali esse siano (mediamente sempre fallacci, perché “ignoranti”, in quanto media-mente si parte da posizioni costruite in altri luoghi (non solo fisici).

サーファー © Surfer [Saluti a Tutti]

luigiza
Scritto il 12 Novembre 2014 at 06:38

@finanza,

Surfer ti scopro filosofo. :-))

Però non ho capito cosa sia un cms di terra e di conseguenza non ho neppure capito la frase conclusiva del tuo commento, quella più importante.
Vuoi chiarirla al mongoletto che te lo chiede?

kry
Scritto il 12 Novembre 2014 at 10:18

@finanza,

Sono onorato per la risposta e per/della tua disponibilità. Molte grazie.

sturmer
Scritto il 12 Novembre 2014 at 11:25

PORTELLO,

Taxus,

kry@finanza,

Ciao… mi permetto di suggerirVi di leggere un libro uscito un paio di anni fa… “Il golpe Inglese” ed. Chiarelettere se non ricordo male…

Potrei scommettere il prezzo del libro che Vi piacerà… e Vi farà venire un gran mal di stomaco…

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Scritto il 12 Novembre 2014 at 16:11

Luigiza,

come sai, mai stato filosofo – pur se lo studio della filosofia (fatto seriamente) aiuta sempre. I classici non passano mai di moda, tra l’altro.

Per capire le dinamiche – di relazioni e di potere – bisogna ahimè viverLe – esserCi; avendo stomaco e cervello. “Sangue freddo”, dicitur! – e/o andare sui posti: “vedere con le palle degli occhi, come sorge e quando cala il Sole”, sperando che nel mentre – e nel dopo – non accada nulla di strano. Anche di notte – con o senza la Luna.

Molti (in buona o in cattiva fede: dipende dal quid intellettivo, generalmente!) si creano un’idea stando seduti e beati su una sedia (delle proprie case o degli uffici, quasi sempre strapiene di polvere – già sintomo di poca cura ed attenzione) – o davanti agli attuali sistemi tecnologici, ascoltando, leggendo, vedendo, ADULANDO (SPESSO!) presunti “esperti” che per campare (giornalisti, se “sfigati”) o per interessi propri (“managers e/o imprenditori”, in quanto si credono “più furbi, più capaci”; Loro si credono, senza alcun riscontro “diretto”, alla prova dei fatti, poi. Quasi SEMPRE!) spesso fanno solo fuffa e markette, riprendendo quando va bene, cose fritte e rifrette da Altri (in alcuni casi, ne sanno meno di Loro).

Ti scrivo solo questo.

Ritornando alla Federazione Russa, si tratta di un “Paese” che produce prettamente commodities [e nei bulk chemicals – pur essendo spesso leader di settore/i – deve fare affidamento – ossia, appoggiarsi – solo agl’Inglesi e ai Yankees (si pensi agli strumenti derivati; ai futures – un buco nero, per Loro: i Russi!)] – ha bisogno – ossia, VUOLE – solo ECCELLENZE.

L’export Italico verso la Russia vale tra i €800 mln e €1 mld. Essendo la filiera Italica – come quella Germanica – ottimamente calibrata sull’eccellenze, attualmente l’embargo colpisce solo Noi [“Europei”; tra questi, forse più di tutti, la Polonia – per quest’ultima, per il settore agricolo ed alimentare, precipuamente. Non hanno “scappatoie” o “porte girevoli” da poter utilizzare – come avviene (e fanno!), per gl’Italici e i Tedeschi].

I Cinesi cosa possono offrire ai Russi?! – considerato l’impatto (ammortamento negli anni, sperando – per Loro – che non abbiano dei grossi contrattempi), anche finanziario, dell’accordo!?

Solo una temporanea boccata d’ossigeno in denaro, oltre alle solite zone di “libero” scambio (che sono e saranno comunque sempre sotto rigidissimi controlli e la cui utilità non fornisce nessun tipo di politica fiscale preferenziale agli investitori – Russi o “pseudo-tali”, che siano! -, vista la notevole incertezza riguardante il livello di regolamentazione esercitato dalle Autorità Centrali e l’interpretazione farraginosa delle norme governanti le relative zone a livello locale).

SOLTANTO.

E i Yankees stai/te sicuro/i che non si preoccupano per questo. Per nulla proprio, anzi.

Ps: un cm in più o in meno (“di lì o di là”) può cambiarTi la Vita – in determinati posti e in determinate situazioni. CrediMi.

Ciao.

サーファー © Surfer [Buona giornata]

paolo41
Scritto il 12 Novembre 2014 at 17:58

@finanza

sono sostanzialmente in sintonia con quanto dici. Ho vissuto parecchi anni in USA (dove è nata anche mia figlia), conosco bene le aziende giapponesi e al di là dei rapporti di lavoro ho avuto occasione di frequentarli in maniera informale. Idem con francesi, inglesi e tedeschi ma non voglio qui esprimere commenti e distingui sulle mie esperienze personali con i singoli popoli.
Voglio solo dire che mi spaventano i maratoneti della Cina (non dimentichiamo che anche l’estremo ordine e rigore del sistema giapponese è di scuola cinese) che hanno dimostrato di procedere un cm alla volta ma sempre nella direzione pianificata. Devo ammettere che vent’anni fa li avevo sottovalutati, oggi è invece difficile prevedere quali potrebbero essere le conseguenze di questo quasi inarrestabile processo.
In questo momento una gran parte della loro tecnologia è ancora nella fase che io definisco “copia e incolla”, ma stanno investendo nell’innovazione e nella ricerca e presto saranno ancora più concorrenziali mentre stanno ponendo le basi per allargare la loro area commerciale e logistica sui paesi dell’area asiatica. Non vanno sottovalutati!!!!

pecunia
Scritto il 12 Novembre 2014 at 18:01

sturmer@finanza,

sì!…. il golpe inglese di Fasanella. (già menzionato in passato 🙂 )

oggi “Surfer” alla grande

Scritto il 13 Novembre 2014 at 14:28

Paolo41 (a Tua Figlia, hai fatto prendere la cittadinanza Yankee?!? Lo spero!!!),

sei un salt-&-shaker, insomma. OTTIMO! In-tien-di.

Da Loro – prescindendo dall’ambiente lavorativo – Ti sei sentito considerato un gaijin o bien un yuujin?

Mai sottovalutato Nessuno – conoscendo/sapendo bene la fine che ha fatto Polifemo! Gli Antichi hanno fatto la Storia – quella che si ricorda sempre, tra l’altro – avendo rispetto e timore del Mare.

A tal proposito, Ti/Vi segnalo:

A-ONE [per gli Altri, Alberto Forchielli (Piano Inclinato, Friend-S)], “Scusi, da che lato della muraglia trovo Detroit?” – Aprile 22, 2014

http://www.pianoinclinato.it/scusi-lato-muraglia-trovo-detroit/

-ET-

DT (IntermarketandMore, Piano Inclinato), “Per i consumatori americani sta per suonare la sveglia” – Novembre 1, 2013

http://www.pianoinclinato.it/per-i-consumatori-americani-sta-per-suonare-la-sveglia/

dove – in entrambi i topics – nei commenti, puoi/potete trovare anche dei ri-MANDI e/o dei links interessanti – [NB: Times è un CARO Amico Mio e di A-SAN (i.e. Andrea Boda)].

Nel mentre del cammin – per Kry, Luigiza & Friends [Pecunia: salutaMi Argentinus!] – COM-pletiamo il tutto, così abbiamo (vediamo) il cerchio.

-lAl- SACE (Ufficio Studi Economici, de), [Focus on] “Marzo-Luglio 2014, sanzioni crescenti verso la Russia” – Agosto 6, 2014

http://www.sace.it/docs/default-source/ufficio-studi/pubblicazioni/focus_on_russia_0714.pdf?sfvrsn=4 ;

-lBl- EUR LEX (Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea), “Regolamento di esecuzione (UE) n. 961/2014 del Consiglio, dell’ 8 settembre 2014, che attua il regolamento (UE) n. 269/2014 concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina” – L 271/8: Settembre 12, 2014

http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32014R0961&from=IT ;

-lCl- EUR LEX (Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea), L 271: Settembre 12, 2014

http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=OJ:L:2014:271:FULL&from=IT … Pp. 1-15, -ET- 49-59;

-lDl- SACE (Ufficio Studi Economici, de), [Focus on] “Europa-Russia: una guerra commerciale alle porte?” – Ottobre 16, 2014

http://www.sace.it/docs/default-source/ufficio-studi/pubblicazioni/focus-on—europa-russia—una-guerra-commerciale-alle-porte.pdf?sfvrsn=8 ;

-lEl- SACE, “Country risk map: Federazione di Russia” – Settembre 22[*-1-7-*], 2014

http://www.sace.it/ClientApi/GeneratePdf.ashx?url=http%3a%2f%2fwww.sace.it%2fstudi-e-formazione%2fcountry-risk-map%2fscheda-paese%2frussia-(federazione-di) .

l- – – – – >

[*] -1- Country risk update: Maggio 23-29, 2014

La Russia ha raggiunto un accordo per la fornitura di gas alla Cina per un valore pari a USD $400 mld.

L’intesa prevede la fornitura da parte di Gazprom di 38 mld di metri cubi annui alla China National Petroleum Corporation (CNPC) per 30 anni a partire dal 2018.

La trattativa tra le parti durava da dieci anni.

L’implementazione dell’accordo richiederà investimenti da parte di Gazprom pari a USD $55 mld per finanziare nuovi oleodotti lungo il confine Cinese e sviluppare i siti di Kovykta and Chayanda, in Siberia.

L’intesa ha una valenza strategica rilevante per Gazprom che ottiene così un allentamento della propria dipendenza dalla domanda Europea, assicurandosi l’accesso ad un mercato secondo solo a quello Tedesco per la compagnia.

-2- Country risk update: Settembre 12-18, 2014

L’Unione Europea ha deciso di dare esecuzione alle nuove sanzioni, già stabilite lunedì (i.e. Settembre 8, 2014) ma tenute in sospeso.

Le compagnie Russe statali operanti nei settori dell’energie e difesa non potranno emettere obbligazioni sul Mercato Europeo né finanziarsi per termini superiori ai 30 giorni.

Anche gli USA hanno annunciato un inasprimento delle sanzioni.

Tra le imprese colpite dalle misure UE vi sono Rosneft, Gazpromneft e Transneft.

L’esecuzione delle sanzioni è stata decisa nonostante il Presidente Ucraino Poroshenko abbia dichiarato che il 70% delle forze Russe dispiegate nel Suo Paese siano state ormai richiamate in patria.

Mosca ha annunciato che adotterà delle contromisure, probabilmente indirizzate sul settore automobilistico e del tessile.

-3- Country risk update: Settembre 26 – Ottobre 2, 2014

E’ stata presentata al Parlamento Russo (DUMA) una proposta di legge che prevede la possibilità per le Corti Russe di autorizzare confische di assets stranieri detenuti in territorio Russo.

La legge prevede inoltre la possibilità di ottenere una compensazione finanziaria per i Cittadini Russi le cui proprietà in uno Stato Estero sono state requisite a causa delle sanzioni USA ed UE.

L’iter legislativo della proposta di legge prevede alcune letture presso gli organi preposti prima della ratifica presidenziale da parte di Vladimir Putin, pertanto le tempistiche di approvazione sono incerte.

-4- Country risk update: Ottobre 3-9, 2014

Il crollo del Rublo ai minimi storici contro il Dollaro USA e l’Euro ha aumentato i timori sulla possibile reintroduzione di controlli al movimento dei capitali in Russia.

La valuta Russa è scesa oltre RUB 44,40 contro il paniere USD$-EUR di riferimento.

La contrazione è determinata dall’ampio deflusso di capitali e dall’economia in rallentamento; il Ministero dell’Economia Russo (MED) ha aumentato a USD $100 mld le stime sui deflussi attesi per l’intero 2014, il 64% in più del 2013.

Un ulteriore calo delle quotazioni petrolifere potrebbe a sua volta incidere negativamente sulle previsioni di crescita economica, già rivista al ribasso a causa delle sanzioni USA ed UE.

La Banca Centrale (CBR) ha tuttavia negato che sia allo studio la reintroduzione di controlli sui capitali.

-5- Country risk update: Ottobre 10-16, 2014

Continua la caduta del Rublo sul Dollaro USA; il cambio ha raggiunto i nuovi minimi storici, raggiungendo quasi i RUR 45 per USD$.

In soli quattro giorni la Banca Centrale (CBR) ha speso USD $1.85 mld per sostenere il cambio, intervento tuttavia non sufficiente a fermare la discesa della divisa.

La CBR è inoltre intervenuta nuovamente sulla banda di oscillazione del cambio, aumentando il limite superiore a 44,85 sul paniere valutario.

Ad appesantire il cambio interviene anche la discesa nel prezzo del Brent, scambiato sotto i USD $92 al barile.

Mosca mantiene ancora robuste riserve valutarie, ma l’indebolimento della divisa sta sospingendo l’inflazione, già intorno all’8%, prefigurando per il Paese un rischio stagflazione.

-6- Country risk update: Ottobre 17-23, 2014

Cina e Russia hanno siglato circa 40 accordi bilaterali in ambito bancario, energetico e tecnologico.

Tali accordi seguono quello dello scorso Maggio (testé appena riportato, nella Nota -1-) sulla fornitura di gas Russo alla Cina, del valore di USD $400 mld.

E’ stato siglato anche un currency-swap da USD $25 mld che consentirà alla Russia di alleggerire la dipendenza dal Dollaro USA e alla Cina di accrescere il peso internazionale dello Yuan.

L’accordo, triennale ed eventualmente rinnovabile, consentirà alle imprese Russe e Cinesi di commerciare direttamente in valuta locale.

Per allentare le pressioni valutarie sul Rublo, il Ministero delle Finanze Russo (MINFIN) ha annunciato che metterà all’asta alcuni miliardi di Dollari USA, senza però fornire dettagli sui tempi e sull’ammontare di valuta messa a disposizione.

-7- Country risk update: Ottobre 24-30, 2014

Moody’s ha abbassato il rating sovrano della Russia a “BBB” con “outlook negativo”. Il downgrade è stato determinato dalle ripercussioni negative della crisi in Ucraina. La possibilità di nuove sanzioni contro Mosca è alla base dell'”outlook negativo”.

La stretta delle sanzioni ha aggravato una tendenza al ribasso dell’economia Russa i cui segnali erano già visibili prima della crisi in Ucraina.

A pesare sulle prospettive economiche del Paese Vi è anche l’eccessiva dipendenza dal settore degli idrocarburi, specialmente nel contesto attuale di prezzi in calo.

Pesano infine la diminuzione delle riserve ufficiali e le pressioni valutarie: Mosca ha speso almeno USD $60 mld in interventi a difesa del cambio, sceso sul USD$ di oltre il 25% da inizio anno 2014.

< – – – – -l

Pur in presenza di un rischio globale del Pianeta rimasto pressoché stabile tra il 2010 e il 2014, sia i Paesi avanzati che l’area MENA (Middle East e Nord Africa) mostrano oggi una rischiosità superiore rispetto a quattro anni fa.

Si accentuano le differenze intra-regionali all’interno delle varie aree geografiche, con la conseguenza che la scelta dei Mercati di destinazione per le merci esportate e per gli investimenti all’Estero implica sempre più una conoscenza approfondita del business e delle dinamiche locali.

L'Africa sub-Sahariana rimane rischiosa, ma stabile nel tempo, con opportunità selettive in alcuni Paesi.

Instabilità e insicurezza geopolitica hanno un costo economico rilevante: in base alle più recenti stime [dell'Ufficio Studi Economici di SACE(§)], la Primavera Araba e le crisi economiche in alcuni Paesi Europei sono costati all'Italia circa €37 mld di mancato export nel periodo 2011-2013 (quasi il 10% dell'export Italiano medio annuo nel periodo), di cui circa €16 mld imputabili ai Paesi della Primavera Araba.

L'export "perso" potrebbe essere completamente recuperato nel periodo 2014-2016, orientando parte delle vendite estere su una rosa di Paesi che hanno un buon merito creditizio e presentano tassi di crescita consistenti delle loro importazioni.

Sono Paesi che già oggi rappresentano il 13% dell’export Italiano e che potrebbero superare il 20% alla fine del prossimo triennio.

^- – – – –

[§] SACE (Ufficio Studi Economici, de), [Focus on] "Mappa dei rischi SACE 2014 – Quali opportunità in un Mondo sempre più incerto e volatile? Impatto dell’instabilità geo-politica per l’Italia ed opportunità per le Imprese Italiane" – Settembre 22, 2014

http://www.sace.it/docs/default-source/ufficio-studi/pubblicazioni/20140919-sace-mappa-rischi2014-fin.pdf?sfvrsn=4 .

– – – – -^

…" Ice
Your only rivers run cold
These city lights
They shine as silver and gold
Dug from the night
Your eyes as black as coal

Walk on by
Walk on through
Walk 'til you run
And don't look back
For here I am

Carnival
The wheels fly and the colors spin
Through alcohol
Red wine that punctures the skin
Face to face
In a dry and waterless place.

-…-

And if the mountain should crumble
Or disappear into the sea
Not a tear, no not I. "…

サーファー © Surfer [U2, "The unforgettable fire", 1984 – http://www.youtube.com/watch?v=tYxQpxD3oQk ]

sturmer
Scritto il 13 Novembre 2014 at 15:42

pecunia@finanza,

Sì, esatto… confesso che mi ha colpito parecchio leggerlo… e ha incrinato non poco la mia precedente cieca “fiducia” anglosassone… tanto bello vedere 007 al cinema, ma tanto figli di buona donna nella realtà… 🙂

idleproc
Scritto il 13 Novembre 2014 at 19:23

L’unica cosa sulla quale possano scommettere gli US è la possibilità di una destabilizzazione socio-economica di Cina ed ex URSS, oltre al contrasto strategico globale ove sono in difficoltà visto che si sono bruciati la credibilità come portatori di libertà, democrazia sociale ed economica ed è quello che hanno fatto anche con l’Ucraina e in Africa. Le classi dirigenti di altre nazioni hanno compreso che non è un buon posto per vivere e anche fare affari ove impera il neocolonialismo delle corporation monolpoliste che dettano la politica estera e militare US. Lo sanno bene in Messico e in altri stati dell’America Latina, lo impareremo molto bene anche dalle nostre parti.
La Cina ha creato ex-novo impianti produttivi e filiere produttive con un vantaggio di produttività e tecnologia sugli obsoleti impianti occidentali, hanno mare di cinesini e cinesine preparati nei settori tecnologici più avanzati .
Il problema che hanno è una contraddizione sociale interna tra una gestione burocratico-pianificata e la penetrazione del modello di capitalismo occidentale ai livelli più alti di concentrazione del capitale e di pressione sulla forza lavoro. Oltre al problema delle varie bolle etc…
Se sperano di fregarsi i russi, dopo la non più recente fregatura con rivoluzioni colorate e affini, credo stia facendo male i suoi calcoli e gli interessi di Cina ed ex-URSS come di altri Stati stanno oggettivamente convergendo.

I sondaggi di I&M

VEDO PREVEDO STRAVEDO tra 10 anni!

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