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ORO: la PBoC alza la posta. Ecco cosa potrebbe accadere
Nell’affascinante mondo delle finanze, dove molti grafici si intrecciano a titoli di articoli altisonanti, con il condimento di numeri stratosferici e al ritmo di algoritmi complessi (insomma una vera danza del caos cosmico), c’è un bene antico che da secoli brilla di luce propria, anche se ultimamente le dinamiche sono sempre più complesse. Scusate il gioco di parole iniziale, ma mi è uscito fuori cosi. Ovvio che sto parlando dell’oro.
Questo metallo prezioso, tanto ambito quanto misterioso, ha sempre esercitato un fascino irresistibile sull’uomo, fungendo da riserva di valore, status symbol e persino oggetto di culto.
Oggi, mentre il mondo osserva con apprensione le tensioni geopolitiche e l’incertezza economica che aleggiano nell’aria, l’oro torna a giocare un ruolo da protagonista. Le Banche Centrali, quelle istituzioni potenti che vegliano sulla stabilità monetaria e finanziaria dei loro Paesi, stanno infatti aumentando considerevolmente i loro acquisti di questo metallo prezioso.
Ma perché questo rinnovato interesse per l’oro? I motivi sono tanti e complessi. C’è chi vede nell’oro un rifugio sicuro in tempi di turbolenza, un bene tangibile che non teme l’inflazione o le fluttuazioni valutarie. Altri invece lo considerano una sorta di “polizza assicurativa” contro potenziali sconvolgimenti geopolitici, un investimento che mantiene il suo valore anche quando il mondo intorno sembra impazzire.
Tra i maggiori acquirenti di oro troviamo la Russia, che ha aumentato le sue riserve in modo significativo dall’inizio del conflitto in Ucraina. Anche la Cina, da sempre grande amante del metallo prezioso, ha accelerato i suoi acquisti negli ultimi mesi. Non da meno sono le Banche Centrali di India, Turchia e altri Paesi emergenti, che vedono nell’oro un modo per diversificare le loro riserve e ridurre la loro dipendenza dal dollaro americano.
Lasciamo da parte la Russia e parliamo di Cina. Un paese che sta vendendo US Treasury e diventa netto compratore di metallo giallo. l volume degli scambi di oro in Cina è ora del 400% maggiore di quanto visto nel 2023. Signori, +400%! L’attività di trading in oro sulla Shanghai Futures Exchange è aumentata a 1,3 mln di lotti nel giorno di punta della settimana scorsa. Va bene accumulare oro, va bene non puntare più sull’equilibrio con l’USD. Ma c’è qualcosa che non mi torna.
Ragioniamo un attimo.
Quello che potrebbe fare la differenza è il ruolo della PBoC. Quando la situazione si farà difficile, la Peoples Bank of China (PBOC) potrebbe cominciare a spingere in modo deciso con interventi magari anche scorretti ma ormai necessari per garantire i suoi obiettivi di controllo del costo del denaro e dei flussi di capitale. E che potrebbe fare?
In sintesi, possiamo escludere a priori una possibile SVALUTAZIONE COMPETITIVA?
Quindi secondo me la PBOC sta preparando gli ingredienti per poi creare la ricetta necessaria per far indebolire lo yuan cinese per portare l’economia su un percorso di crescita sostenuto. Stimoli per l’export e per la produzione. Le conseguenze saranno evidenti e state pur certi che la FED e Washington non resteranno a guardare. Ma non dimentichiamo che anche come finanze pubbliche, gli USA di oggi non sono quelli di una volta, e la danze del carry trade potrebbe prendere il sopravvento.
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