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MINUTE FED: ma di cosa stiamo parlando?
L’attesa nei confronti della Minute FED non era nemmeno così invasiva per il sottoscritto. Ormai conosciamo i nostri polli. La FED on è più quella di una volta. Oramai è un entità che si adegua e non dirige, accetta e non impone, subisce e non agisce a priori.
E quindi la notizia che la FED potrebbe non aver finito di alzare i tassi, non sorprende per nulla. E soprattutto non sorprende il fatto che i tassi rischiano di rimanere alti per un periodo di tempo maggiore, malgrado qualche timido segno di frenata nell’inflazione e nell’economia.
Quindi per certi versi, malgrado tutto il board ha giudicato che un ulteriore rialzo dei tassi sarebbe probabilmente appropriato (anche se in modo NON unanime).
E difatti poi il mercato non se la beve più di tanto. Guardate questa slide. 90% di possibilità di nessun rialzo a novembre e per il 72.5% per dicembre. Quindi sembra che quantomeno il mercato “che ha sempre ragione “ ha le idee più chiare della FED.
E comanda lui.
Il dubbio amletico del board sul da farsi, resta. Ma tanto perché scervellarsi? Viviamo alla giornata e subiamo in silenzio, senza prendere iniziativa così non sbagliamo. Mi sembra una strategia che anche nel mondo del lavoro ordinario di solito è sinonimo di “pessimo lavoro”.