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IMMOBILIARE in crisi, ma la borsa regge il colpo

Scritto il 17 Febbraio 2023 alle 11:03 da Danilo DT

L’importanza del mondo immobiliare nelle dinamiche macroeconomiche e dei mercati finanziari è sicuramente nota. E dire che il mercato immobiliare USA sia in gran forma è un eufemismo. Sia per le valutazioni, e sia per il fatto che, vedi la crisi e vedi anche l’impennata dei costi per i mutui, gli acquisti di nuove abitazioni stanno scendendo.

(Bloomberg) — New US home construction retreated for a fifth month in January as elevated mortgage rates continue to keep a lid on housing demand. Residential starts decreased 4.5% last month to a 1.31 million annualized rate, marking the longest stretch of declines since 2009, according to government data released Thursday. Single-family homebuilding fell to an annualized 841,000 rate. Applications to build, a proxy for future construction, were little changed at an annualized 1.34 million units. Permits for construction of one-family homes declined 1.8%. The median estimate in a Bloomberg survey of economists called for a 1.36 million pace of total residential starts.

Quindi si costruiscono meno case, e scema la domanda immobiliare. Guardate questo grafico. Nel quarto trimestre del 2022 gli acquisti nel settore immobiliare sono scesi del 46%. Tutto insieme ha fatto la sua parte. La crisi, il rallentamento, i tassi di interesse… Ma intanto il mercato ha perso appeal e ci sono solo più venditori.

E c’è una cosa che mi inquieta, ovvero la correlazione tra il mondo immobiliare e la borsa USA: se prendiamo appunto l’indice che riassume le nuove costruzioni immobiliari e anche le vendite nel settore e ci associamo lo SP500, notiamo una forte correlazione tranne che…

Il gap quantomeno mi incuriosisce e mi mette in testa dei dubbi. Ma è normale questa situazione? Oppure è solo una correlazione statistica che è saltata e quindi non dobbiamo preoccuparci? Inoltre, per le motivazioni sopra elencate, il rischio di un ulteriore indebolimento del mondo immobiliare non si può escludere a priori. E quindi pensare che il mercato azionario ne resti immune lo trovo quantomeno complicato. A meno che succeda qualcosa di veramente impattante, un cambio dello scenario che giustifichi tutto.

STAY TUNED!

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Danilo DT