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FOMC: road to tapering (con atterraggio morbido annesso)!
Ci tocca essere onesti. Anche se il contesto storico è abbastanza complicato, mi aspettavo BEN poco di nuovo da questo FOMC.
Ovviamente Jerome Powell ha confermato i tassi sui FED funds ai minimi storici, in un range compreso tra lo zero e lo 0,25%. Reiterato anche il piano di quantitative easing, che proseguirà ad un ritmo di 120 miliardi di dollari al mese, di cui 80 miliardi in Treasuries e circa 40 miliardi in ABS. Ma veramente non ci sono novità? Occhio, che invece le novità ci sono, eccome.
(Teleborsa) – La Federal Reserve conferma una politica monetaria accomodante e ribadisce “l’impegno ad utilizzare la gamma completa di strumenti per sostenere l’economia degli Stati Uniti in questo momento difficile, promuovendo in tal modo i suoi obiettivi di massima occupazione e stabilità dei prezzi”.(…)
Se il quadro di mercato non cambia, o meglio non cambiano le prospettive, il FOMC non può certo cambiare anche la sua guidance. Sarebbe una follia assoluta. La FED (come la BCE) devono rimanere flessibili ed adattarsi alle esigenze dell’economia (e dei mercati).
Se quindi il quadro resta invariato, anche nella terminologia non ci devono essere delle novità. Perché ogni singola parola viene pesata con attenzione, ed una frase detta in modo non perfettamente interpretabile, diventa fonte di potenziali contraddizioni e il mercato coglie la palla al balzo per far maturare dei dubbi. Che poi portano la volatilità che rischia di costare miliardi di USD al sistema stesso. Un autogol più volte visto in passato che si vuole evitare a tutti i costi. Andiamo quindi avanti con quanto è uscito stasera…
FOMC: avanti con il sostegno incondizionato
[…]”Con i progressi sulle vaccinazioni e il forte sostegno politico, gli indicatori dell’attività economica e dell’occupazione hanno continuato a rafforzarsi. I settori più colpiti dalla pandemia hanno mostrato un miglioramento ma non si sono completamente ripresi. L’inflazione è aumentata, riflettendo in gran parte fattori transitori. Le condizioni finanziarie complessive rimangono accomodanti, in parte riflettendo le misure politiche per sostenere l’economia e il flusso di credito alle famiglie e alle imprese statunitensi”. […]
Ecco fatto. Un richiamo alla realtà che è poi quanto leggiamo tutti i giorni, e il tutto viene poi calato nel mondo economico. Bene ma ancora non benissimo, perché il percorso non è ancora completato. Sull’inflazione ho già sprecato tante parole nei post precedenti. Sulla piena occupazione siamo ancora distanti.
E quindi si continua a sostenere l’economia. Finchè ce ne sarà bisogno (messaggio rassicurante) ovvero fino a quando ce ne sarà la possibilità (cioè fintanto che qualcosa inizia ad andare storto). Vi ripropongo i due grafici che vanno a sintetizzare dove la FED focalizza la sua massima attenzione. Il primo grafico l’ho messo in apertura di post. Il secondo ve lo propongo qui sotto.
E’ evidente che si dà la massima attenzione al mercato del lavoro (visibile nel grafico qui sopra) oltre che alla crescita del PIL, all’inflazione e al mondo dei tassi di interesse che la FED ha tutto l’interesse di tenerli sempre belli compressi verso il basso… Ma proprio sotto questo aspetto c’è una novità.
Prima novità: tempi maturi per il tapering?
La FED si era impegnata a continuare gli acquisti ad un ritmo di 120 miliardi di dollari al mese, fino a quando non fossero stati compiuti “ulteriori progressi sostanziali” su occupazione e inflazione. Il tasso di disoccupazione è migliorato, il tasso di occupazione anche seppur sempre sotto i livelli visti ante Covid. L’inflazione? Don’t worry, problema temporaneo (questo lo vedremo). Quindi rispetto a quanto affermato a dicembre 2020 è evidente un miglioramento. E quindi…
(…) “L’economia ha compiuto progressi verso questi obiettivi e il comitato continuerà a valutare i progressi nei prossimi incontri” (…)
Siamo sulla strada del tapering, ovvero della revisione di quei 120 miliardi al mese. E con la proverbiale “forward guidance” stanno progressivamente preparando il mercato, tanto che quando accadrà, si potrà dire (lo sapevamo benissimo).
Seconda novità: paracadute (e controllo) del mercato monetario
Però partire col tapering potrebbe creare problemi al mercato dei tassi anche nel breve termine. E quello che la FED vuole evitare a tutti i costi è una crisi di liquidità sulle operazioni a breve termine. Ora ce n’è bisogno? Assolutamente no, ma la FED fa una volpata e prepara il mercato, come se volesse dire “siamo pronti anche ad eventuali ripercussioni sul mercato monetario che continueremo a controllare”.
… il FOMC ha comunicato anche di aver approvato la creazione di una struttura di pronti contro termine permanente per il mercato obbligazionario. (…) una struttura di pronti contro termine nazionale (SRF) e una struttura di pronti contro termine per le autorità monetarie estere e internazionali (FIMA repo facility). …
Obiettivo? Ufficialmente per garantire l’attuazione della politica monetaria e il regolare funzionamento del mercato. Praticamente la vedo come una mossa preventiva per garantire eventuali disordini sul mercato monetario USA ed internazionale.
Il sistema vuole pilotare quello che al momento non aveva ancora considerato e che potrebbe diventare un problema. Ma non lo diventerà e l’atterraggio sarà il più morbido possibile. Dite che si stanno facendo i conti senza l’oste? Però al momento hanno assolutamente avuto ragione loro. Il prezzo da pagare sono gli eccessi ed i disequilibri generati.
E la grande scommessa sarà quella di riuscire a farli rientrare, appunto, in modo “soft” garantendo all’economia ed ai mercati un atterraggio il più possibile morbido.
STAY TUNED!
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