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US ELECTION: conseguenze post risultato elettorale
La battaglia elettorale prosegue, anche dopo le Elezioni USA. La strada che porterebbe sia Donald Trump che Joe Biden alla Casa Bianca transita per quegli stati che già 4 anni fa furono fondamentali: Michigan, Wisconsin e Pennsylvania. E poi magari non è finita lì visto che Trump, se perde, farà ricorso. A mettere tensione è stato il Covid-19 che ha fatto crescere la percentuale di voti per corrispondenza dal 21% del 2016 al 39% di quest’anno (circa 80 milioni di voti). Il conteggio dei voti per corrispondenza richiede generalmente più tempo a causa delle procedure di verifica della firma. E poi, una volta ottenuti i risultati, dovranno anche essere accettati da entrambe le parti. Cosa che secondo me non accadrà in quanto i risultati in alcuni Stati potrebbero essere determinati da un piccolo margine di voti, e quindi… aspettiamoci che entrambe le parti perseguano ogni meccanismo politico, legale e di procedura per garantire che ogni voto per il loro candidato sia conteggiato. Cosa significa questo? Allungamento dei tempi, e per i mercati finanziari il tutto fa paio con una parola, anzi due: incertezza e volatilità.
Intanto però possiamo dire che viene confermata la solita divisione tra “campagna” (pro Trump) e “città” (pro Biden). Intanto ennesimo plauso ai sondaggisti che hanno nuovamente sbagliato le previsioni. La scusa più comune è che ormai la gente non sopporta più le telefonate e molti non rispondono o rispondono in modo non coerente. Ma nel primo caso…che succede? La risposta la dà il sondaggista? Spero di no.
Non ci resta che aspettare e vedere cosa succede. Nel frattempo però cerchiamo di smarcare un altro problema che ci vede molto più interessati ed è una domanda che molti lettori mi hanno fatto via email. Domanda forse scontata ma che merita di essere approfondita.
TRUMP vs BIDEN: impatti se vincono i repubblicani o i democratici
Premessa: il punto nevralgico da discutere è la politica fiscale. E fino ad oggi, la cifra spesa dal sistema non è certo indifferente. Per il FMI finora è stato fornito al sistema un importo pari a 11.000 miliardi di USD come stimolo fiscale su scala globale. Una cifra che ha contribuito in modo determinante a questo risultato. Per certi versi clamoroso ma evidentemente “drogato” dal sostegno dei Governi. Qui vi riporto il grafico del GDP USA. Clamoroso se guardiamo solo la parte arancione, un po’ meno se studiamo la linea azzurra (visto che siamo ancora “sott’acqua”)
Se avete letto i post precedenti sull’argomento, avrete capito che alla fine che vinca Trump o che vinca Biden, un cospicuo pacchetto fiscale è comunque previsto in arrivo.
Ma nella fattispecie che succede se vince l’uno, l’altro oppure se le vittorie sono solo “mezze vittorie”?
POLITICA FISCALE : simile (negli importi) ma diverse (negli obiettivi)
Quindi, a conti fatti, possiamo ipotizzare TRE scenari
- VITTORIA BIDEN o TRUMP con controllo di entrambi i rami del Congresso: vi dico subito che vedendo le proiezioni è di difficile realizzazione. Ma è anche il quadro che porterebbe ad un pacchetto fiscale approvato in tempi brevi molto cospicui (circa 2.200 miliardi tanto per cominciare per Biden). A proposito di quest’ultimo, è vero che vuole aumentare le tasse ma è altresì vero che tale iniziativa sarebbe compensata dall’impatto fiscale sopra descritto. Nel caso in cui dovesse vincere TRUMP il pacchetto fiscale dovrebbe aggirarsi sui 1.900 miliardi e vale quanto scritto prima sul controllo del Congresso.
- MEZZA VITTORIA: ovvero vince uno dei due ma senza il controllo di una parte del Congresso (diviso in Camera e Senato). chi vince si troverebbe a doversi confrontare con una parte del Congresso NON amico. Quindi tempi che si allungano per le approvazioni e pacchetti fiscali meno importanti.
- CONTESTAZIONE: è lo scenario peggiore perchè inchioderebbe tutta la macchina politica, economica ed amministrativa USA.
Proviamo a capire cosa succede nel caso in cui ci si ritrovi con una vittoria netta democratica. Se abbiamo un’ondata BLU con un Biden pigliatutto abbiamo positività per azionario, sia USA che globale, perchè l’impatto fiscale è decisamente invasivo, con un importante effetto “moltiplicatore”. Meno bene il mercato obbligazionario USA e per l’USD (scenario che fa paio con quanto detto qui). Occhio anche ad una eventuale “ROTAZIONE settoriale”, il gap tra growth e value è a livelli impressionanti, e col tempo il gap potrebbe quantomeno restringersi.
Inoltre, non dimenticate che il piano Biden è più favorevole ai consumi discrezionali (perchè si stimolano i consumi domestici), le infrastrutture, e le energie rinnovabili (bene tutto quanto è ESG). Ricordate cosa vi ho presentato QUI?
Avremo poi tempo per approfondire gli altri scenari. Solo due flash: si è parlato molto dell’impatto sui titoli tech. Biden propone una web tax che potrebbe creare qualche fastidio. Sulla politica commerciale se invece vince Trump, già sappiamo dove si va a parare (non bene per l’Europa). Biden invece è più global anche se potrebbe essere il vero portatore del glocal. Vi lascio qui sotto quello che era il programma elettorale di Biden. Tenetene conto, credo ci siano spunti decisamente interessanti. L’analisi è di Banque Pictet AM.
UPDATE: impatto tasse sugli utili aziendali 2021
Aggiorno il post con questo interessante grafico. Ecco l’impatto dell’aumento tasse ipotizzato da Reuters (attenendosi al programma Biden) sugli UTILI AZIENDALI per il 2021. Come dicevo, per certi titoli l’inasprimento fiscale verrà compensato dalla campagna di aiuti governativi. Ma come sempre, questa è la teoria e nella pratica bisognerà vedere come va a finire. Intanto questo grafico serve per farsi un’idea, a livello SETTORIALE, cosa possiamo aspettarci.
Ma adesso aspettiamo le conferme che i mercati stanno subodorando. E se vorrete, torneremo sull’argomento
STAY TUNED!
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UPDATE post con grafici e analisi