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BOND: quando IG e HY prendono strade differenti

Scritto il alle 14:11 da Danilo DT

Le obbligazioni Investment Grade e High Yield sono legate alla curva dei tassi e alla politica monetaria. Ma ultimamente abbiamo assistito ad un ampliamento significativo del gap sull duration delle emissioni.

La politica delle banche centrali ha compresso verso il basso i rendimenti e questo è un dato di fatto. Tassi bassi e condizioni estremamente espansive hanno permesso un accesso al credito un po’ a tutti, compresi quelli che magari avrebbero avuto qualche difficoltà a sostenere tassi di interesse normali, ovvero, ben più alti.
Questo perché il premio al rischio, in tempi di debt deflation, diminuisce fortemente. Tanta è la fame di rendimento, aumenta la domanda di titoli High Yield e quindi sale il loro prezzo e conseguentemente il loro rendimento sia sul mercato e sia all’emissione.
Una manna dal cielo quindi per chi vuole finanziarsi.
Ma anche un’arma a doppio taglio, visto che chi compra i titoli si espone ad un rischio molto elevato, avendo in cambio rendimenti secondo il mio parere non consoni.
Nel frattempo però ci sono anche delle altre anomalie, o meglio, definirle anomalie non è corretto. Diciamo che sono situazioni che si sono venute a generare.
Guardate questo grafico. Rappresenta la duration benchmark delle emissioni dei titoli High Yield e di quelli Investment Grade.

Ci stiamo trovando con un costante allargamento tra i due indici, guidato sia dall’esigenza dei titoli IG di fare emissioni a lungo termine a tassi risibili molto richiesti dal mercato (pensate ai fondi pensione) e della domanda di titoli HY a breve termine per avere rendimenti migliori sulla parte bassa della curva.
Secondo me suggerisce anche un altro fattore.
Gli IG sfruttano al meglio le condizioni di estrema espansione monetaria. Sono la “cassaforte” (apparente) del mercato e vincolarsi anche a scadenze lunghissime può essere però molto conveniente. Invece gli HY potrebbero anche avere problemi di rinegoziazione del debito. Si preferisce finanziare queste aziende nel breve e le stesse aziende accettano il compromesso perché riescono a strappare condizioni molto più interessanti.
Distorsioni che ci illustrano un mercato non solo drogato ma malato. La qualità si strapaga e ormai è alla stregua dell’equity (si può ottenere performance solo a livello di capital gain). Invece per gli HY c’è ancora rendimento a breve e ancor di più nella parte lunga della curva. Un premio che però pondera correttamente il rapporto rischio rendimento? E se arriva la recessione? E se certe aziende si ritrovano con le transazioni inchiodate per settimane? E se si allargano gli spread e non possono rifinanziarsi a condizioni così favorevoli?
Il mondo non si fa con i se e con i ma, però ribadisco, questo è un terreno minato che deve essere maneggiato con cura.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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