FLASH: continua la guerra USA contro Cina ma con armi differenti

Scritto il alle 09:03 da Danilo DT

Come ho scritto ieri nel post sul treno che rischia di deragliare e che potete rivedere cliccando su questa scritta, il buon Donald Trump impaurisce i mercati e non solo, con le sue proposte garibaldine di aumentare addirittura i dazi doganali nei confronti della Cina, portandoli dal 10% al 25% sul 40 % dei beni oggetti di esportazioni verso gli USA.

(…) Gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di alzare dal 10 al 25% i dazi proposti lo scorso giugno su 200 miliardi di dollari di importazioni cinesi, ossia sul 40% circa dei beni che la nazione asiatica invia ogni anno in quella americana. (…) Gli Usa stanno cercando di capire “quali strumenti appropriati usare per fare cambiare alla Cina il suo comportamento” in campo commerciale, giudicato “terribile e ingiusto”. Non è chiaro quale sia stato il fattore che ha spinto il presidente americano a chiedere allo Ustr di ipotizzare il rialzo dei dazi in questione. Forse la recente svalutazione dello yuan, pari al 6% negli ultimi due mesi, anche questa una contromisura adottata da Pechino per difendersi dalle minacce Usa. (…) L’incremento al 25% dal 10% dei dazi su import cinese per 200 miliardi, ha concluso Lighthizer, “è pensato per dare all’amministrazione opzioni addizionali per incoraggiare la Cina a modificare le sue politiche e il suo comportamento lesivi e ad adottare politiche che portino a mercati più giusti e alla prosperità per tutti i nostri cittadini”. Peccato che solo poche ore prima Pechino avesse chiarito che “il pressing e le minacce” Usa non sono affatto gradite. (Source) 

Ed è proprio questo il punto. Arrivare ad un tavolo di trattative, ma gli USA vogliono portare la Cina a fare la prima mossa (mettendola quindi in situazione di debolezza), oppure a costringerla per sfinimento (economico).
Intanto gli effetti sulle borse e sui mercati continuano.
Guardate l’effetto sull’indice di borsa Shanghai Comp. e sul cross CNY contro USD.

In circa 80 giorno lo Yuan cinese si svaluta contro USD per circa il 10%. Svalutazione competitiva che ha irritato il buon Donald.
Ma l’indice di borsa cinese ne patisce le conseguenze in modo molto enfatizzato.
La guerra, come era prevedibile, al momento la vince Trump. I conti però si faranno alla fine e, se si continua cosi, alla fine la guerra la perderanno (perderemo) tutti.

STAY TUNED!

Danilo DT

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