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Meeting BCE: Draghi, in agenda QE Europeo e tapering

Scritto il 14 Giugno 2018 alle 11:11 da Danilo DT

Dopo il meeting FED di ieri, oggi è il turno della BCE che si riunisce per l’occasione a Riga.
Se quanto accaduto ieri era una storia già scritta (dove come anticipato, la parte del leone l’ha fatta la “forward guidance”), oggi Mario Draghi avrà un compito ben più arduo.
Anche perché se l’economia USA tira come un treno, in un sistema legato e forte come quello a stelle e strisce ( e non frammentario come l’UE), in merito all’Europa ci sono ancora tanti punti in sospeso.
E forse questo è proprio il motivo per cui Mario Draghi non si prenderà la briga di “osare” più di tanto.

Se tutto va come da copione, il QE Europeo terminerà a fine 2018.
Ma non è così certo, proprio perché le cose non vanno così bene. Bisognerà monitorare l’inflazione, la crescita economica, le possibili turbolenze politiche (vedi Italia) e commerciali (vedi dazi doganali) oltre che ai rischi di Euroframmentazione.
E quindi piano col dire che già a settembre la BCE chiuderà il QE Europeo. Ciò che ritengo più probabile è, in perfetto stile Mario Draghi, un ulteriore “tapering” progressivo, passando dai 30 miliardi mensili attuali, a 20 a settembre, e poi via via a scendere fino ad un’ultima tranche a dicembre 2018. E poi STOP.
Come sempre verrà centellinata ogni parola, ogni virgola, ogni sospiro, per leggere nella “forward guidance” la strada che resta pur sempre incerta, vista l’instabilità del momento.
Ulteriore alternativa assolutamente NON da scartare? Draghi potrebbe anche prendere tutti in contropiede e rimandare qualsiasi decisione all’incontro di fine luglio a Francoforte. Ovvero “comprare tempo”, cosa di cui le banche centrali sono maestre (come vedete non comprano solo asset!).

Qui sotto l’indagine tra i vari economisti. Vediamo chi avrà ragione. Probabilmente loro, anche se qualche dubbio mi resta. Oggi pomeriggio avremo la risposta.