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BANCHE e DIAMANTI: rimborsi per la truffa in arrivo!
Un po’ di giustizia, finalmente. Ma per l’ennesima volta, prima si fa la frittata e poi si cerca di rimediare.
Per fortuna su I&M avevo già sollevato la questione molto tempo fa. Ricordate il post di ottobre 2016 nr. 1 e anche il nr. 2 proprio sull’argomento DIAMANTI? A questi è seguito un post un mese fa dove certe problematiche iniziavano ad essere di “dominio pubblico”.
La cosa che mi fa piacere è che avevamo cercato di dare consapevolezza ai risparmiatori in tempo “meno sospetti”. I nostri dubbi (e non solo nostri) erano PIU’ che fondati (anche perché nei post prima citati erano documentati). Ed oggi, finalmente, quelle banche italiane con i relativi intermediari, devono iniziare a prendere mano il portafoglio e rimborsare i risparmiatori che, come la storia insegna, non si smentiscono mai… La fame di guadagno sicuro non permette loro di ponderare correttamente le scelte di investimento (sono stato elegante in questo modo, vero?) e spesso si fanno dei danni mica da ridere.
Basta con le ciance, e andiamo al sodo. Dopo una serie di istruttorie, l’Antitrust ha deciso di sanzionare due società, la Idb e la Dpi, che tramite le banche vendevano le pietre preziose a cifre superiori ai prezzi di mercato. Questi sovrapprezzi erano già stati dimostrati dal sottoscritto ed ora l’Antitrust ci dà ragione.
(…) Vendevano diamanti a prezzi molto superiori alle quotazioni di mercato, convincendo i clienti a spendere cifre esorbitanti, stabilite a tavolino dai ‘venditori’ e molto lontane dalle linee base degli indici internazionali. Una ‘truffa’ milionaria che, secondo l’Antitrust, aveva anche un secondo effetto negativo per gli acquirenti delle pietre preziose: rivendere dei diamanti acquistati a cifre fuori mercato era una sfida quasi impossibile per qualsiasi esperto del settore. Così, al termine di due istruttorie, l’Antitrust ha ritenuto “gravemente ingannevoli e omissive le modalità di offerta dei diamanti da investimento da parte di Intermarket Diamond Business – IDB S.p.A. (Idb) e Diamond Private Investment – DPI S.p.A. (Dpi), anche attraverso gli istituti di credito con i quali rispettivamente operavano: Unicredit e Banco Bpm (per Idb); Intesa Sanpaolo e Banca Monte dei Paschi di Siena (per Dpi)”. (…) (Source)
E adesso per le società sopracitate piovono multe milionarie, comprese per le banche che ovviamente approfittavano della loro posizione privilegiata per appioppare diamanti a prezzi stellari…
(…) Nel comunicato pubblicato dall’Autorità per la concorrenza vengono specificate le sanzioni ai danni di Idb, Dpi e istituti di credito. La prima sanzione è da 9,35 milioni, così suddivisi: 2 milioni per Idb; 4 milioni per Unicredit; 3,35 milioni per Banco Bpm; mentre per la seconda, da 6 milioni di euro, Dpi dovrà sborsare un milione, Banca Intesa 3 milioni e Mps 2 milioni. (…) l’investimento fosse proposto da parte del personale bancario e la presenza del personale bancario agli incontri tra i due professionisti e i clienti – continua l’Antitrust parlando delle banche – forniva ampia credibilità alle informazioni contenute nel materiale promozionale delle due società, determinando molti consumatori all’acquisto senza effettuare ulteriori accertamenti”.“ (…)
Bene, giustizia è quasi fatta. Quasi perché mi stanno bene le multe ma…i risparmiatori?
(…) Confesercenti si sta già muovendo per “predisporre ogni azione utile ad ottenere il rimborso delle cifre investite per l’acquisto di diamanti. Si invitano, pertanto, tutti coloro che sono risultati coinvolti nella vicenda a prendere immediati contatti con le sedi di Confconsumatori per avviare le più opportune tutele (…)
Quindi, amici lettori, quanto è scritto sopra significa UNA COSA. LE BANCHE SONO COMPLICI e quindi consapevoli della vendita piramidale di diamanti con valutazioni assolutamente truffaldine. E se nono sono state complici, allora permettetemi di dire che sono colpevoli di INGIUSTIFICABILE superficialità e che si sono fatte annebbiare dal business. Inutile dirlo, banche complici o superficiali e Banca d’Italia e Consob… Che dire di loro? Leggete qui sotto che diceva Consob:
« la disciplina di trasparenza e correttezza sui servizi di investimento non è di per sé applicabile alla vendita di diamanti o di altri beni materiali, anche qualora avvenga tramite il canale bancario, a meno che tale vendita non si configuri esplicitamente come offerta di un prodotto finanziario, grazie alla esplicita previsione, anche tramite contratti collegati, di elementi come, ad esempio, promesse di rendimento, obblighi di riacquisto, realizzazione di profitti ovvero vincoli al godimento del bene»
Diciamo che hanno chiuso un occhio ok, e poi ognuno faccia le sue valutazioni. Quindi chi è stato vittima del raggiro, si rechi innanzitutto in banca e poi non si fermi li, se non ha risposte soddisfacenti. Questa volta si deve andare fino in fondo cercando di ottenere tutto il possibile, usando anche il canale di Aduc e Confconsumatori.
STAY TUNED!