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Quanto è importante la “buona consulenza finanziaria”?
Per una volta è giusto dare a Cesare quello che di Cesare. Ormai criminalizzare le banche italiane è diventato uno sport nazionale. Ma è giusto continuare a mettere in discussione gli istituti di credito in ambito di consulenza finanziaria, oppure c’è anche chi fa anche di peggio?
Per esempio, avete presente che cosa accade alle Poste Italiane?
Non voglio andare oltre e vi lascio questo servizio da vedere con attenzione, credo sia utile per capire alcune cose interessanti.
Vi propongo quello che ieri sera è stato visto alla trasmissione Report di Milena Gabanelli.
(…) In banca è sempre più facile trovare il promoter finanziario che propone diamanti come investimento sicuro, sono considerati bene rifugio per eccellenza. Non tutte le banche però ci dicono che il prezzo che paghiamo per acquistare il diamante è il doppio del valore di mercato. Quanto sono trasparenti questi investimenti? Non dicono neppure che per l’investitore rivendere il diamante è praticamente impossibile e l’unica strada è affidarsi a chi glielo ha venduto, pagando però una salata commissione. Alla fine chi guadagna sempre, a prescindere dell’esito dell’investimento sono sempre loro, le banche. Ogni anno venti miliardi dei nostri risparmi vanno in fumo in spese di commissione. Sono soldi spesi per dei buoni consigli?Non è andata bene neppure ai risparmiatori di Poste Italiane: hanno investito sui fondi immobiliari e hanno immaginato di fare un investimento sicuro puntando sul mattone, dopo dieci anni hanno perso il 70%. Poste propone anche investimenti in fondi, polizze e strumenti finanziari complessi, e per venderne tanti hanno mobilitato un esercito di 7.000 consulenti finanziari. Si tratta di consulenti preparati? Solo una piccola parte di loro sono iscritti all’albo, molti non sono laureati e fino a qualche anno fa lavoravano allo sportello con il compito di pagare le bollette della luce. (…)
Come sempre si fanno nomi e cognomi. Incredibile la storia del fratello di Angelino Alfano, vicenda che ha mosso anche le acque della politica italiana…
(…)«Non si tratta di una mia intervista, ma di dichiarazioni che sono state registrate da un soggetto che non si è in alcun modo qualificato come giornalista e riprese da una telecamera inizialmente occultata. Metodologia che sicuramente non risponde ai canoni professionali del giornalista e, ancor più grave in questo caso, del servizio pubblico». Lo sottolinea Alessandro Alfano, fratello del ministro dell’Interno, sul servizio in onda domani su Report in merito all’idoneità dei requisiti che gli hanno consentito di diventare dirigente delle Poste.
Alfano ha inviato una diffida al direttore di Rai 3 Daria Bignardi, all’autore del programma Milena Gabanelli e al produttore esecutivo di Report Paola Bisogni, chiedendo «di non mandare in onda dette dichiarazioni poiché le stesse sono state ottenute contro la mia volontà e non sono accompagnate dal alcuna mia dichiarazione liberatoria. Qualora mi fosse stata richiesta un’intervista l’avrei senz’altro rifiutata in pieno ossequio alle direttive aziendali che regolano la comunicazione esterna dei dirigenti di Poste Italiane. Solo il rispetto di questi obblighi, quindi, mi impedisce di entrare nel merito, in questa sede, delle infamanti e non veritiere accuse che mi vengono mosse con il citato servizio televisivo». (Source)
Ennesima diffida, ormai Report ha fatto la collezione, perchè, cari amici, LA VERITA’ FA MALE.
Ora però basta parole, ritagliatevi un pò di tempo e guardate questo servizio. Ne vale la pena perchè sottolinea l’importanza di quella che possiamo considerare “la buona consulenza”. Se il cliente paga, deve ricevere un servizio vero. Altrimenti…perchè regalare soldi (tramite spese per lo più occulte) al sistema finanziario?
REPORT ** OCCHIO AL PORTAFOGLIO!
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