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GERMANIA: crisi di immagine e non solo
Prima il dieselgate, prima ancora lo scandalo Siemens, ora arrivano le svalutazioni di Deutsche Bank e la forte frenata commerciale (Import/Export) di Berlino. Il modello tedesco è in crisi e pensare che l’Unione Europea non ne venga contagiata è quantomeno utopico.
E’ un periodo decisamente ostile al mondo teutonico. Abbiamo avuto modo di seguire da vicino la vicenda legata al dieselgate, dove la Volkswagen ha peccato clamorosamente ( per non dire “truffato”), abbiamo visto lo scandalo bustarelle alla Siemens, e ora ci troviamo , come tra l’altro ampiamente atteso, con una cocente frenata della macchina economica tedesca.
Ma non solo, torna anche di moda il fenomeno Deutsche Bank.
Ma andiamo con ordine. Il primo dato della giornata di oggi era quello sull’import/export di Berlino. I dati sono stati secondo me molto pià pesanti di quanto ci si poteva immaginare.
Tanto per cominciare l’Export. Era atteso a -0.9% visto anche il rallentamento cinese. Ed invece no, BOOM, -5.2%. Ma attenzione, cosa ancor più grave, il dato è riferito ad AGOSTO ovvero PRIMA che scoppiasse lo scandalo “dieselgate”.
E se l’export va male, l’import non va di certo bene. Previsto anche qui un rallentamento, a -0.6%, ma il dato è molto superiore, ovvero pari a -3.1%.
I due dati testimoniano in modo inequivocabile la frenata teutonica. Il surplus commerciale della Germania, calibrato in base alla stagione e al calendario, è sceso a 19,6 miliardi di euro da 22,4 miliardi luglio, sotto le attese degli economisti ferme a 22,5 miliardi.
Ma ecco la scusa dell’Ufficio di Statistica: “trattandosi di agosto, quando aziende e scuole sono chiuse, il dato potrebbe non catturare appieno l’effetto vacanza estiva”. Ma per favore, gli analisti tenevano conto di questo fatto, ma si cerca di sdrammatizzare…
Ovviamente la causa è innanzitutto la frenata della Cina e dei paesi emergenti ed escludo che gli altri paesi restino immuni a questa frenata. Sicuramente si sta comportando meglio l’Italia, ma per forza anche una crescita che potrebbe essere potenzialmente migliore, subirà gli effetti della frenata tedesca e dell’economia in genere. Poi ovviamente bisognerà capire quanto e come freneranno Cina ed EM per poter stilare delle proiezioni future. Ma questa è un’altra storia…
Ma le magagne del giorno per la Germania e per la Merkel non finiscono di certo qui. Anzi, a dire il vero i problemi della Deutsche Bank sono già stati pubblicati ieri sera. Ma solo oggi vengono “digeriti” dagli operatori. Deutsche Bank infatti si avvia a chiudere il terzo trimestre con una perdita pre-tasse record di 6 miliardi di euro, a causa di forti svalutazioni nella divisione investment banking e su due asset messi in vendita, Postbank e la quota che detiene nella cinese Hua Xia Bank, più accantonamenti per contenziosi legali in corso.
A dire il vero la news che avevo postato su Twitter un mese fa, dove il COE Cryan comunicava di voler licenziare 23000 dipendenti già faceva capire che Db voleva tagliare i costi a josa. C’era qualcosa da nascondere? Ecco la risposta.
Deutsche Bank AG co-Chief Executive Officer John Cryan unveiled the firm’s biggest quarterly loss in at least a decade and may eliminate a dividend that’s stood since Germany’s postwar reconstruction as he tries to overhaul the firm without asking shareholders for more capital.
Europe’s biggest investment bank expects a third-quarter loss of 6.2 billion euros ($7 billion) after writing down the value of its two largest divisions and boosting reserves for legal costs. Its American depositary receipts tumbled 6.9 percent after the disclosure late Wednesday as of 6:36 p.m. in extended trading in New York. Cryan, in a memo to staff, said employees will share some of the burden when the firm sets year-end bonuses.
The charges clear the way for a strategy that Cryan, who became co-CEO in July, is preparing to present later this month as he looks to shore up capital and boost profitability. Spending on regulatory and compliance costs have overwhelmed the firm’s efforts to cut costs. (Source)Anteprima
Poi ovviamente, per DB c’è sempre la solita storia sui derivati ma di questo vi ho già raccontato tutto. L’ammontare degli strumenti derivati in mano all’istituto, si aggira su una cifra astronomica: 54.700 miliardi di euro, record mondiale, pari a venti volte il prodotto interno lordo tedesco e a cinque volte quello dell’eurozona. Ricordiamo però che molti di questi derivati sono di copertura e certe operazioni poi tendono ad annullarsi a vicenda. Ma di certo…questi numeri inquietano e sopratutto fa paura pensare che un evento sistemico inatteso potrebbe mettere seriamente in crisi la tenuta finanziaria di DB.
Ora in borsa Deutsche Bank fa -3%. Certo è che il sentiment di mercato, al momento positivo, aiuta non poco certi giganti a reggere il rischio di potenziali sell off.
Detto questo però, restano tutti i dubbi sulla continuazione della crescita e sulla corretta valutazione delle borse. Ma la storia insegna. I mercati si muovono sono solo sui numeri e sulla realtà dei fatti. Spesso ci sono anche altri fattori che diventano determinanti. Vedremo dove andremo a finire.
Permettetemi un’ultima chicca che deve essere letta con spirito GOLIARDICO, e sia ben chiaro. Faccio un salto indietro. Ricordate Lehman Brothers? Bene, 5 giorni prima di dichiarare il suo default (Chapter 11) ammise un grosso buco di bilancio, e dichiarò una perdita “monstre” pari a 3.9 miliardi di USD. Oggi DB ammette un problema di bilancio e dichiara una perdita potenziale di 6.2 miliardi di USD. Ma ripeto, la mia è solo una nota goliardica….
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Le Banche Pubbliche in Germania sono Istituti finanziari, tipicamente detenute direttamente oOo indirettamente dal Settore Pubblico, ad esempio, il Governo Federale, gli Stati, i Distretti Amministrativi oOo le Città.
Non tutte le Aziende (“di credito”) sono di proprietà interamente Pubblica.
Possono anche essere definiti come Pubblico, fornendo QUINDI “servizi” d’interesse Pubblico.
Le Banche Pubbliche sono rappresentate attraverso l’Associazione del Settore Pubblico delle Banche [Bundesverband Öffentlicher Banken Deutschlands (VÖB)] come una delle principali Associazioni del Settore Bancario Tedesco.
L’Associazione conta 34 Soci “ordinari”, ma per distinguere i diversi Gruppi di Banche Pubbliche è importante sapere, che la Landesbanken come parte della Sparkassen Finanzgruppe, sono anche Membri di questa Associazione.
La Banca Pubblica – tipica – agisce come Banca
– di sviluppo del business,
– di progetto Internazionale,
– di infrastrutture,
e come Istituzione di/al finanziamento delle/nelle esportazioni.
Il Gruppo di Banche di Sviluppo Pubblico gestisce un patrimonio di circa €881 miliardi. In totale, 13.000 Persone lavorano per le varie Istituzioni.
Germania – [da] I rapporti annuali delle Landesbanken, 2014 [bilancio consolidato (secondo/per gli) IFRS (= Principi contabili internazionali)] – [Aggiornamento: Agosto 31, 2015]
Nella chart sono indicati i dipendenti, il totale attivi, il patrimonio, gli azionisti e la “relativa sfera d’influenza” (Landesbanken).
Fonte: VÖB
サーファー © Surfer [LO -l- RISCRIVO: sfusi – perché Ci sono spine, rose o fiori – ma fusi, sempre; non Lo dimenticaTe]
questo commento, meglio sarebbe dire insegnamento, non è criptico as usual. Grazie Surfer. Così posso seguire pure io. 🙂
Quanto scritto fosse riferito al’italia ci ritroveremo con tassi al 7%.
Evidentemente nonostante tutto la reputazione della germania non è minimamente minata , notando che i tassi stanno ancora al ridicolo 0,57% ( … sarà perchè 19,6 x 12 = 235 miliardi di surplus commerciale ANNUO ).
Aspettiamo Babbo Natale e vedremo se ci porterà un pacco di deflazione e buoni sconto per VW.