M&A: quando le acquisizioni diventano un indicatore di economia reale
La copiosa liquidità che molte aziende (soprattutto multinazionali) hanno in pancia, è stata utilizzata negli scorsi mesi per operazioni di acquisizioni o fusioni. E’ la legge del mercato. La liquidità (cash in king!) permette a chi ha le spalle più larghe, di espandersi e potenziare il proprio mercato.
L’andamento delle cosiddette operazioni di M&A alias “merger and acquisition” è un importante indicatore NON finanziario che mette a nudo il sentiment delle grandi aziende nei confronti delle prospettive economiche globali.
In parole povere, quando aumentano le operazioni di M&A, significa che si hanno aspettative positive sull’andamento economico globale. In caso contrario, le aziende tendono a “tirare i remi in barca” e preferiscono investire meno, sia sul proprio tessuto produttivo e sia, appunto, espandendosi comprando competitor sul mercato.
Questo grafico mette in evidenza un fatto importante.
Dopo i top raggiunti nel 2014, potete vedere che le operazioni di M&A sono progressivamente scemate ed oggi hanno raggiunto i livelli visti, ad esempio, proprio nella fase della recessione del 2008.
Con questo non sto dicendo che sicuramente ci sarà una recessione, ma voglio farvi capire che c’è un sentiment in peggioramento da parte delle stesse aziende che investono meno in M&A.
E non credo che questi numeri in peggioramento siano solo legati al super Dollaro.
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STAY TUNED!
…in compenso c’è stato un forte “buy back”…..
P.S. fuori tema : negli ultimi due giorni c’è stato un peggioramento dello spread italico: che sia da mettere in relazione con la difficile ricerca di una soluzione in Grecia ?????