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The show must go on (…e il bello deve ancora venire)

Scritto il alle 10:15 da Danilo DT

Si fanno tante parole, in particolar modo sul ruolo delle banche centrali nella gestione della crisi e sulla loro responsabilità nel “falsare” l’economia ed i dati.
Bene, allora a scanso di equivoci ripubblico un grafico aggiornato che spiega tutto quanto occorre dire. E’ il grafico che rappresenta gli asset in pancia alla principale banca centrale del globo , la Federal Reserve. Un grafico che sicuramente conoscerete già ma merita un ripassino.

FED TOTAL ASSETS

Fed-Assets

Le attività detenute dalla Federal Reserve dopo 6 anni di QE sono riassunte in questo grafico. I titoli acquistati dalla FED sono lievitati a dismisura. Un ampio ventaglio di titoli ( di tutte le qualità con variegati emittenti) ed un portafoglio che si è praticamente quintuplicato, e che non tiene conto di ulteriori conti presenti in altri stati. Questo sarebbe l’attivo del bilancio FED. E nel passivo cosa troviamo? Fondamentalmente le riserve bancarie (sia in eccesso e richieste), la moneta in circolazione e un po’ di capitale sociale. In parole povere nessuno lo può ammettere, ma la FED è in assoluto l’hedge fund più aggressivo del pianeta.  Però è la FED. Ma per il futuro basterà chiamarsi FED?
La Yellen, ovviamente, è molto sicura di se e dell’operato della sua Banca Centrale. Rischi di una bolla in atto? Assolutamente no. Possiamo stare tranquilli.

“I do not presently see a need for monetary policy to deviate from a primary focus on attaining price stability and maximum employment, in order to address financial stability concerns,” said Ms Yellen.
“That said, I do see pockets of increased risk-taking across the financial system, and an acceleration or broadening of these concerns could necessitate a more robust macro-prudential approach.” […] “Because a resilient financial system can withstand unexpected developments, identification of bubbles is less critical,” said Ms Yellen. (MW)

Come detto, per il bene dei mercati (e per evitare che un lavoro ormai più che quinquennale venga distrutto in un secondo) si cerca di ostentare massima sicurezza e di dare certezze.

Ma in realtà, di certezze ce ne sono ben poche. Per certi versi la parte facile è stata fatta fino ad oggi. Se ci pensate il QE non è nulla di complicato. Basta comprare e convincere il mercato che tu, Banca Centrale, sei decisa a sostentere finanza ed economia, salvando tutto il possibile (huh, mi viene in mente il “Whatever it takes”). Poi successivamente compri asset per monetizzarli e dare il denaro alle banche.
Ecco il problema, il denaro è stato girato al settore finanziario che quindi è stato salvato dalla banca centrale, senza però creare effettivi benefici all’economia in generale ed al tessuto strutturale della stessa.

E ADESSO?
E adesso il quantitative easing sta volgendo al termine. Il cosiddetto “tapering” sta progressivamente facendo cessare gli acquisti (quindi parlare ora di exit strategy è assolutamente prematuro visto che il QE è sempre operativo).
Ma poi… viene il bello. Parliamo di exit strategy e degli effetti sulla curva dei tassi. Senza poi dimenticare che la FED era il principale (e quasi UNICO sottoscrittore) delle nuove emissioni governative che quindi non verranno più copiosamente acquistate dalla Yellen.
E quindi?
E quindi prepariamoci per la parte più interessante ed intrigante della politica monetaria del QE (per non parlare poi del Giappone, ma quella è un’altra storia).
Pazientate…siamo solo all’inizio della tragicommedia.

http://www.youtube.com/watch?v=4ADh8Fs3YdU

Stasera il Beige Book e ieri sera…

Nella conferenza stampa di ieri sera, Janet Yellen ha ribadito tutto quanto sappiamo già a a memoria. La politica accomodante è ancora necessaria per raggiungere gli obiettivi della Fed. Tuttavia, c’è stato un piccolo cambiamento nel linguaggio, suggerendo che se le recenti tendenze del mercato del lavoro continuano, non si esclude addirittura un aumento dei tassi prima del previsto.

Personalmente escluderei aumenti dei FED Funds prima di giugno 2015 Ma, tanto per dire tutto e niente, eccola che se ne esce con la panacea per tutti i mali:

Al contrario, se l’Economia sarà deludente, allora la politica dei tassi di interesse potrebbe essere accomodante per un periodo di tempo anche maggiore di quanto previsto”.

Fantastico. Ci manca solo che dica, tra le varie ovvietà: “Ricordati che devi morire!”.Ma le perle non sono finite:

“La ripresa non è ancora completa.”, e poi “il tasso di disoccupazione rimane al di sopra stime di lungo periodo” e che “la partecipazione alla forza lavoro appare più debole di quanto ci si aspetterebbe”.

Allora, è evidente che la Yellen è un po’ confusa. O forse è cosciente del fatto che le cose non vanno come dovrebbero. La FED non è soddisfatta della crescita economica semplicemente perchè sa benissimo che è PRIGIONIERA della politica monetaria che ha gonfiato tutto e tutti, generando una crescita economica farlocca, senza basi solide, destinata a sgonfiarsi se NON sostenuta a dovere. Ma questo sostegno, come detto, con la “exit strategy” verrà meno. Ne è la prova, tra le altre cose, della lentezza della crescita del costo del lavoro, che malgrado il tasso di disoccupazione già soddisfacente, resta fragile perchè come detto, la percentuale di partecipazione è molto bassa.

Ultima chicca di Janet Yellen:

“Le valutazioni di alcuni titoli hi-tech – anzitutto social media e biotech – appaiono substantially stretched“, ovvero stiracchiate.

Palese dichiarazione di un mercato finito in bolla. Ora lo dice anche la FED. The Show must go on…

STAY TUNED!

Articolo pubblicato anche su PianoInclinato.it

Danilo DT

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