in caricamento ...

Grecia: fase due del bailout. Ora viene il bello.

Scritto il alle 09:10 da Danilo DT

Ristrutturazione debito condizionata da CDS, trigger e…normativa tutta da inventare!

Grecia sistemata? Ma neanche per sogno. Chi credeva che il default Grecia fosse ormai un fatto archiviato, morto e sepolto, si sbagliava di grosso. Tanto che la stessa Angela Merkel, vero punto di riferimento per qualsiasi fatto in Eurozona, oggi se ne esce con dichiarazioni di certo non brillantissime:

BERLINO, 27 febbraio (Reuters) – Non esiste alcuna garanzia che il nuovo pacchetto di aiuti internazionali concesso alla Grecia ottenga i risultati auspicati. A dirlo è il cancelliere tedesco Angela Merkel in vista del verdetto del Parlamento sul via libera al programma di salvataggio del valore di 130 miliardi di euro. “Non è garantito al 100 per cento che il secondo programma di aiuti funzioni” dichiara, aggiungendo che i benefici di un sostegno al programma superano i rischi a esso correlati. Sempre secondo il cancelliere, il contributo di Berlino al nuovo fondo salva-Stati permanente Esm sarebbe di 11 miliardi e verrebbe versato l’anno prossimo.

Molto bene, siamo ancora in alto mare, anche perché ora, dopo le parole di governi e istituzioni, bisogna passare ai fatti.
La Grecia stessa spinge sulla ristrutturazione e sull’adesione collettiva del piano. Già, il CAC, la Clausola di Azione Collettiva che consente ad una maggioranza di creditori (il 66,6%) il diritto di stabilire un haircut del valore dei titoli applicabile a tutti, senza che il debitore si dichiari insolvente. Quindi entra in gioco la questione CDS e il tuo effettivo fattore di copertura. Buttate un occhio all’ “Invito” del Governo Greco allo swap CLICCANDO QUI.

Ma quali sono gli scenari possibili proprio in virtù del piano di adesione del CAC?
E qui ci inabissiamo nel mondo delle ipotesi in cui molte cose non mi sono ancora chiare (se avete integrazioni saranno ben accette) e molte cose sono ancora da decidere. A seguito delle apposizione delle clausole di adesione collettiva (CAC) al debito greco, il loro utilizzo sembra altamente probabile (significa nei fatti aver il via libera del 66% dei possessori dei bond per avere lo swap con nuovi titoli invece che dover raggiungere la più difficile soglia del 95%). Questo vuol dire che il piano di ristrutturazione del debito greco con i privati, non si configura più come volontario a differenza di quanto successo in occasione della definizione del primo piano di haircut, a questo giro l´adesione comporta con buone probabilità lo scattare dei trigger (pagamento alias rimborso per via del default) dei CDS (seppur per alcuni non sia scontato, è lo scenario più probabile)

LONDON, February 27, 2012 – The International Swaps and Derivatives Association, Inc. (ISDA), as secretary to the Determinations Committees (the DCs), today announced that a question relating to the Hellenic Republic has been submitted to the EMEA Determinations Committee. In accordance with the Determinations Committee process, the EMEA Determinations Committee will decide whether to accept the question for deliberation or reject it and this decision will be made by 5PM GMT on Wednesday, February 29, 2012.

E quindi? Se scatta il cosiddetto trigger dei CDS…bisognerà fare i conti. Ma tanti conti… Morale: il mercato se lo aspetta secondo voi questo scenario? Io direi proprio di no…

Nel frattempo Paul Krugman dice: Greece Running Out of Alternatives to Euro Exit. Andiamo bene…

Sostieni I&M. il tuo contributo è fondamentale per la continuazione di questo progetto!

STAY TUNED!

DT

Tutti i diritti riservati © | Grafici e dati elaborati da Intermarket&more su database Bloomberg | NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

12 commenti Commenta
atomictonto
Scritto il 28 Febbraio 2012 at 09:53

Una domanda da ignoranti: nel 2008-09 l’Europa ha subito una recessione media del 4 e passa % (6% in Italia)…e non siamo morti.
Il PIL della Grecia pesa per l’1,5% (eh ho notato che recentemente “chissàcomemai” questo dato viene gonfiato anche fino al 3% ma io ricordo benissimo di aver fatto uno studio di MKTG sull’area Balcanica del sud ed il PIL Greco era, nel 2007, l’1,5% del PIL Europeo)…quindi anche se la Grecia scomparisse dalla carta gerografica con un trucco di Sim Sala Bim (:-D) il “danno complessivo sarebbe di molto inferiore alla caduta recessiva di PIL del 2008-09.
Come mai tutti si stracciano le vesti per un ipotetico default Greco?
Ma per il solito motivo, le BANCHE, in prevalenza Francesi e Tedesche, ci perderebbero una marea di soldi visto che hanno in pancia una montagna di titoli di stato Greci!
Quindi, da ignorante, ho l’impressione che si stia al solito punto: le banche pur avendo sbagliato LORO a comprare mucchi di titoli Greci non vogliono perderci.

kry
Scritto il 28 Febbraio 2012 at 10:15

atomictonto@finanza,

Aggiungiamo che saremo noi come contribuenti a versare 20 miliardi di euro (pari a circa 1,5%del nostro pil -a volte i numeri come combaciano) per sostenere proprio queste banche che a suo tempo facendo profitti da record hanno distribuito dividendi non agli italiani. Sarei anche curioso visto che il mercato non lo sconta quali istituzioni bancarie, e in che proporzioni, verrebbero coinvolte nell’eventuale pagamento dei cds ( peserebbe anche su una valutazione negativa del dollaro?).

lukeof
Scritto il 28 Febbraio 2012 at 16:17

Beh il fatto che “scatti” il trigger dei CDS, personalmente lo ritengo positivo.

Anche perchè sono assolutamente convinto che la maggior parte dei CDS sui PIIGS siano stati emessi da banche d’affari americane e inglesi e non “area UE”, con qualche eccezione (Deutsche e qualche francese).
Magra consolazione, ma non è che ci sia molto altro da stare allegri.

lampo
Scritto il 28 Febbraio 2012 at 16:34

Per quanto riguarda lo scattare o meno del trigger dei CDS… l’ISDA proprio ieri ha comunicato che è stata sottoposta in tal senso una richiesta al Comitato che decide in merito:
http://www2.isda.org/news/isda-determinations-committee-the-hellenic-republic

Mercoledì pomeriggio sapremo il responso in merito all’accettazione o meno di tale richiesta.

Mi permetto di aggiungere, visto i precedenti comunicati dell’ISDA, che è corretto quanto riguarda nel diagramma di flusso: il rimborso scatterà solo se il 100% aderisce.

Non so perché… ma mi aspetto che ci sia almeno una pecora nera 😉 🙄

lampo
Scritto il 28 Febbraio 2012 at 16:44

Dream Theater,

Io al massimo valgo… come una pecora trasparente… e senza peso :mrgreen:

lukeof
Scritto il 28 Febbraio 2012 at 17:19

Ridero’ come un pazzo se (come mi appare probabile) “la pecora nera” stia guardacaso nel board dell’ISDA :mrgreen:

kry
Scritto il 28 Febbraio 2012 at 18:05

lukeof@finanza,

In quel caso sarebbe pagato per 10 volte il valore facciale dei bond in suo possesso. Il lupo quando vuole mangiare guarda alla pecora non al suo colore.

Scritto il 1 Marzo 2012 at 15:26

L’ISDA ha deciso.
NON si tratta di Default e quindi non scatta il trigger (rimborso).

Se devo essere sincero l’esito di questa riunione non era così determinante per il futuro della finanza. Però ora mi sorge un dubbio: che ne sarà degli altri contratti CDS?
Può essere considerato un episodio da prendere come modello?
E quindi…che accadrà al mercato dei CDS e, a ruota, ai relativi sottostanti?

paktrade
Scritto il 1 Marzo 2012 at 15:35

Scusa DT, mi hai preceduto di pochi minuti, l’ho postato nel rame, se vuoi cancellalo…
Certo che sei sempre sul pezzo , eh? 😀

lampo
Scritto il 1 Marzo 2012 at 15:38

Dream Theater,

Sto scrivendo in via rapida un post che approfondisce l’argomento e la decisione assunta.
Appena finisco… lo pubblico

lampo
Scritto il 2 Marzo 2012 at 18:33

Volevo solo far notare… che come spesso avviene, in base allo schema suindicato della BNP Paribas, si sta verificando la soluzione meno probabile: 6,7%.

Mi piacerebbe sapere come sono riusciti a convincere gli investitori privati a cotanta adesione!

I sondaggi di I&M

VEDO PREVEDO STRAVEDO tra 10 anni!

View Results

Loading ... Loading ...