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Euro: per salvare la moneta unica bastano 50 miliardi?
Eccoci giunti al fatidico giorno dell’Euromeeting di Bruxelles.
Un meeting che sicuramente ci riserverà delle sorprese (i soliti nulla di fatto….) oppure sarà il preambolo di una nuova era: con o senza Euro.
Il problema numero 1 resta il debito. Ed è proprio qui che si scontrano la virtuosa Germania, portavoce dei paesi più solidi del Nord, ed il blocco del centro sud con Francia e i vari PIIGS.
La Merkel è stata chiarissima: no alla socializzazione del debito.
E se invece ci fosse un intervento non sul debito ma sugli interessi?
Infatti è arcinoto che l’area 7% rappresenta la soglia di sostenibilità del debito. E recentemente la Spagna ha sfondato questo livello pià volte. L’Italia si aggira sul 6% ma non per questo, vista la mole del debito, si tratta di un problema meno grave.
Secondo i calcoli di Reuters, con un contributo pari a 50 miliardi di Euro in 7 anni si potrebbero mettere a posto tante cose. Contributo che servirebbe non ad abbattere il debito ma l’onere degli interessi.
Perchè il Giappone insegna: il debito si può gestire, il deficit e la crisi di liquidità no. Riprendiamo l’articolo di Reuters che vi consiglio di leggere tutto per completezza:
(…) as this Reuters analysis argues, all that may be needed to salvage the situation is an interest subsidy that would cost eurozone members about 50 billion euros over the next seven years. It’s a more modest form of fiscal union – the core eurozone countries like Germany wouldn’t need to provide an overt guarantee of the debt of countries on the periphery, such as Spain. But it also would recognize that when they linked their monetary policies together more than a decade ago, eurozone members also de facto acknowledged that their fortunes will rise and fall together.
The proposal analyzed in this Breakingviews article is the brainchild of two academics, Ivo Arnold, program director of the Erasmus School of Economics in Rotterdam and Pablo Diaz de Rabago, economics professor at the IE Business School in Madrid. In essence, the idea is to create a pool that would cross-subsidze eurozone debt, with the goal of equalizing borrowing rates. In Germany, currently, these are artificially low, while they have skyrocketed in Spain, reflecting the former’s role as a safe haven and market fears that the latter’s economy is collapsing. As the Breakingviews calculator below shows, this could be accomplished with about 50 billion euros over a five-year period, paid out as subsidies to help offset the higher borrowing costs in periphery nations. The result, the argument goes, would be that while German borrowing costs would rise to more normal levels, those on the periphery would fall, or at least the burden of those costs would be offset by the subsidies. (…) (Source)
Obiettivo dell’operazione sarebbe quella di portare il tasso del debito ad essere praticamente “socializzato” in tutta Europa permettendo a stati come Italia e Spagna di pagare interessi molto inferiori.
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Che ne dite? Un tasso del 4.1%, 7 anni, senza nemmeno esagerare troppo, non mi sembra una cattiva soluzione. O sbaglio qualcosa?
STAY TUNED!
DT
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Un tasso del 4.1%, 7 anni, senza nemmeno esagerare troppo, non mi sembra una cattiva soluzione. L’importante essendo su 7 anni stabilire in anticipo un tasso massimo di riferimento annuo dell’inflazione,qualora queste emissioni fossero emesse per le persone fisiche. Riguardo al titolo bastano meno di 50 miliardi per salvare l’euro. Con 500 milioni di $ nel 1992 Soros è riuscito a scardinare lo SME. La risposta classica è: ma erano a leva. Ed io rispondo dove sta scritto che le banche centrali per difendersi dalla speculazione non possano usare gli stessi strumenti, basta volerlo. O si fanno nuove regole o si usano gli stessi strumenti, in questo caso la speculazione vince facile perchè non vengono adottati ne le nuove regole ne gli stessi strumenti.
kry@finanza:
Un tasso del 4.1%, 7 anni, senza nemmeno esagerare troppo, non mi sembra una cattiva soluzione. L’importante essendo su 7 anni stabilire in anticipo un tasso massimo di riferimento annuo dell’inflazione,qualora queste emissioni fossero emesse per le persone fisiche. Riguardo al titolo bastano meno di 50 miliardi per salvare l’euro. Con 500 milioni di $ nel 1992 Soros è riuscito a scardinare lo SME. La risposta classica è: ma erano a leva. Ed io rispondo dove sta scritto che le banche centrali per difendersi dalla speculazione non possano usare gli stessi strumenti, basta volerlo. O si fanno nuove regole o si usano gli stessi strumenti, in questo caso la speculazione vince facile perchè non vengono adottati ne le nuove regole ne gli stessi strumenti.
Concordo in pieno ! Non si può combattere una guerra con le spade se i nemici usano i cannoni ! Ma il problema è sempre lo stesso: abbiamo una banca centrale zoppa !
swinger@finanza,
swinger@finanza,
Mi sembra un passo conreto nell’individuazione corretta del “nemico”.
Ora bisognerebbe cominciare a domandarsi “chi” gestisce le nostre piattaforme di possibile difesa.
è vero che a volte le soluzioni semplici e sott’occhio a tutti sono le meno gettonate, ma avrei un dubbio: se comunque(artificiosamente o naturalmente)i tassi restassero alti per più lungo tempo come la metteremmo?la cifra di 50 mld mi sembra buttata li a casaccio….se invece facessimo il 3,5 oppure il 5? secondo il mio modestissimo parere il problema lo risolviamo solamente se anche la BCE(nel bene o nel male) si comporta come le altre banche centrali, perchè per come è adesso sta veramente combattendo con un moschetto truppe con carrarmati e droni….mi sembra di rivivere una scena di”7 anni in tibet” quando i tibetani cercavano di fermare l’esercito cinese…anni e anni di non guerra e armamenti scarsi portano alla sconfitta..se non della guerra almeno di alcune battaglie con sofferenze dei popoli 🙁 😈
Ciao… troppo facile, o troppo semplice?
O magari limerebbe troppo le unghie ai predatori?
Sperem…