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L’ombra dei CDS sul piano di ristrutturazione debito greco

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

GRECIA: Haircut e abbattimento degli interessi. Ma occhio che i Credit Default Swap potrebbero diventare un importante elemento destabilizzante.

I nomi di Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff non suoneranno certo nuovi ai lettori di IntermaketandMore.
E non posso negare che il pensiero in questi giorni l’ho rivolto a loro, quando il FMI ha detto che, secondo i loro calcoli, la Grecia avrà un debito pubblico sostenibile quando raggiungerà un rapporto debito/PIL pari a quello attuale dell’Italia, ovvero il 120%, poi corretto dalla troika al 120.5%. La quale Italia, non dimentichiamolo, dovrebbe tornare in un ventennio al ratio Debito/PIL pari al 60%. Ma questa è un’altra storia.
Perché pensavo ai due premi Nobel per l’Economia? Perché secondo loro il ratio sostenibile è pari al 90% e non 120%.

Qui la prima falla nei calcoli, visibile anche le grafico di cui sopra. Poi il resto lo avete già letto ieri nel post sulla Grecia. Morale: da più parti si legge di conti fatti quasi “con leggerezza” ed eccessiva fiducia. Come se tutto fosse diventato molto facile.

Prendo questi soldi qui, li metto li, taglio la, diminuisco questi interessi e così via.

Ma le cose sono un po’ più complesse. Già la società di rating Fitch ieri ci ha riportati “sulla terra reale” facendoci scendere dalla nuvoletta dei sogni con un passaggio della Grecia a C e quindi ad un passo dal cosiddetto “Restricted Default” post haircut. Ma facciamo ben attenzione. Non fermiamoci qui e non pensaimo che ormai è tutto deciso e siamo realmente in sicurezza.

Ora occorre guardare alla “fase successiva”, ovvero alle decisioni del PSI e soprattutto al tasso di partecipazione.
Da questo ultimo elemento potremmo avere per la Grecia ben 4 scenari diversi di cui SOLO uno non porterà allo scatto automatico del CDS come copertura sul rischio emittente greco.
Ma questo il mercato lo sta prendendo in considerazione?
Se scattano i rimborsi delle polizze assicurative (credit defautl swap) quale impatto subirà il sistema?
Ma badate bene (e qui sta la cosa interessante). Nell’ipotesi invece che i CDS NON dovranno rimborsare, cosa accadrà al mercato dei Credit Default Swap? Sarebbe uno scenario dove praticamente un contratto scritto non viene onorato. Possiamo ritrovarci con il rischio concreto di un sell off dei vari CDS negoziati sui mercati, in quanto considerato solo più un prodotto che copre solo quando a qualcuno fa comodo?

Una cosa è certa: se arriva la vendita massiva di CDS, il mercato obbligazionario dei paesi periferici si troverà nuovamente in forte pericolo in quanto i gestori, non sentendosi più protetti coi CDS, saranno costretti a vendere in fretta e furia il contratto di CDS stesso per recuperare qualcosa, ma poi dovranno anche liquidare la posizione del sottostante.
Vi presento qui sotto la mappa di BNP Paribas con tutte le possibilità che si possono riscontrare con la partecipazione del PSI alla ristrutturazione.
Vi troverete l’ipotesi già vista con:

a) Uruguay
b) Northern Rock
c) Anglo Irish Bank
d) Argentina

Come detto solo nel primo caso NON è scattato il rimborso dei CDS. Ma in tutti gli altri si.
Mi sembra incredibile che il mercato prenda quasi sottogamba questi fattori, come se tutto fosse sotto controllo. Sotto controllo un bel piffero. E per la banca Francese lo scenario molto probabile sarebbe quello stile “Northern Rock”

Un’ultima cosa. Negli ultimi giorni i CDS sulla Grecia stanno salendo di prezzo. Hmmm…non solo non li stanno vendendo ma addirittura qualcuno compra… Scartare a priori lo scenario Uruguay?

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STAY TUNED!

DT

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12 commenti Commenta
kry
Scritto il 23 Febbraio 2012 at 11:49

In caso di default i gestori sono sicuri di ricavare qualcosa dalla vendita del contratto CDS? Le banche che dovranno regolare tali contratti ce la faranno a proseguire la loro attività trovandosi con più spese e meno guadagni? Forse continueranno a trovare il modo di comprare tempo sempre che il POPOLO greco non decida di fare come l’Islanda.

l.b.chase
Scritto il 23 Febbraio 2012 at 12:38

La cosa strabiliante è che continuiamo ad analizzare seriamente, delle dichiarazioni di politici e lobbysti vari (corrotti) che di serio non hanno niente. Loro stessi mentre producono queste farneticazioni probabilmente ridono pensando a quanti cretini abboccheranno. Quindi noi che tutti cretini non siamo, ma un pò duri sì, continuiamo imperterriti a confutare le loro tesi per dimostrare cose ovvie e cioè che sono tutte baggianate per rassicurare il parco buoi.

Invece vogliamo parlare del piano di crescita monti, che come prima e superstrategica azione ha ben pensato di far pagare il canone rai anche a qualsiasi azienza che abbia un semplice pc, tablet, o smart phone?????????????????????????????????????????????????????????????????????????????
Ne vogliamo parlare se queste sono le politiche che servono a far ripartire un paese al collasso, oppure sono quelle che servono soltanto per pagare degli interessi assurdi su un debito fasullo a un sistema bancario ladro???

Signori il nostro destino è segnato!!! Le banche hanno deciso di dissanguarci per mano di certi politicanti corrotti che vengono accolti come i nuovi messia!

kry
Scritto il 23 Febbraio 2012 at 12:56

l.b.chase@finanzaonline,

E’ da almeno 10 anni che il canone doveva essere pagato da tutti ( come ben elencato) non è una novità di Monti la novità è che probabilmente ci si avvalerà di strumenti per farlo pagare a tutti.

l.b.chase
Scritto il 23 Febbraio 2012 at 13:05

kry@finanza,

Eh no bello mio! Non ho capito che kaz ci debbano entrare le aziende che hanno un semplice pc. Ma ti pare normale che un’azienda, peraltro una pmi come mediamente sono quelle italiane, che ha già un titolare che a casa paga la sua tassa “assurda”, debba ripagare un’altra volta solo perchè ha un pc??? Ma stiamo scherzando? Cosa vogliamo insinuare che quell’imprenditore invece di lavorare si mette a guardare i programmi della tv di stato col pc o col cellulare???
Ma finiamola con questa ipocrisia e ammettiamo che serve di succhiare il sangue alla gente per mandare avanti il pagamento d’interessi assurdi su un debito fasullo, almeno non prendiamo per il culo la gente…

l.b.chase
Scritto il 23 Febbraio 2012 at 13:08

Aggiungo questo! Se l’imprenditore italiano avesse un po’ di orgoglio e soprattutto un po’ di palle, si unirebbe ai propri colleghi e quando gli arriva la cartella da pagare, si metterebbe d’accordo per trovarsi tutti insieme davanti al parlamento a bruciare quelle cartelle. Ma siccome questo non accade, i porci messi là dalle banche sanno perfettamente che possono continuare a succhiare il sangue come in grecia che tanto tutti taceranno fino a quando gli sarà rimasto troppo poco sangue per ribellarsi e allora sarà troppo tardi.

kry
Scritto il 23 Febbraio 2012 at 13:24

l.b.chase@finanzaonline,

Io concordo nell’ essere arrabbiato. Volevo solo far notare che comunque era previsto da anni il pagamento del canone anche per chi avesse un contratto adsl. Attenzione non è più canone RAI anche se stranamente le lettere arrivano da quell’azienda e le spediscono a tutti i nuovi indirizzi forse invadendo la privacy.

bombadillo
Scritto il 23 Febbraio 2012 at 13:50

Proprio non capisco perché in Italia vi siano chilate di tipi di tasse e contributi dagli importi più disparati possibile (e dai nomi più fantasiosi). Visto che comunque dobbiamo pagarle, e possibilmente pagarle tutti o nessuno, perché non si procede a raggrupparle in due o tre tipologie e produrre in queste tutti gli aumenti (elimino ‘e le diminuzioni’ in quanto statisticamente inesistenti…) del caso? …Bah, forse è perché con un tale caleidoscopio fiscale riescono ad infinocchiarci e (quasi) non ce ne rendiamo conto… 😐

bentip
Scritto il 23 Febbraio 2012 at 17:41

Scusate, questo soprattutto mi sfugge: ma questi CDS in ultima analisi chi li ha venduti, cioè chi li dovrebbe rimborsare?

idleproc
Scritto il 23 Febbraio 2012 at 17:44

l.b.chase@finanzaonline,

Sottoscrivo ma con prudenza. I segnali sono quelli che descrivi, anche l’estensione della cassa integrazione, venduta come copertura sociale, sembrerebbe solo un’altra tassa aggiuntiva.
Si vedrà tra un pò se la dinamica che innescheranno sarà quella Greca con spolpatura completa.
Ai greci credo fregheranno anche l’oro e noi dovremmo averne un bel pò, un boccone appetitoso.
Dato che gli italiani sono stati allevati con la percezione che il pubblico non sia cosa loro, ci sarà una corsa a dire di vendere tutto.
Se è una politica precalcolata da oltreconfine con soci italiani, quelli attuali sono solo test sociali per vedere se riescono a far passare una politica del genere e come controllare le eventuali reazioni.
Si capirà con esattezza piunlà. Allo stato attuale abbiamo potuto verificare che nessuna componente della classe politica è in grado di esprimere una strategia, non solo economica, diversa.
Non comprendono nemmeno quella di Monti. Pensano solo a come continuare dopo.
La reazione critica e l’espressione di un ventaglio di strategie diverse esistono solo in blog come questo e per il sacrificio e l’onestà intellettuale e umana delle persone che lo gestiscono.
Credo che questo sia l’unico lato positivo della vicenda globale.

ciromot
Scritto il 23 Febbraio 2012 at 19:53

MOLTO IMPORTANTE Ragazzi sapete dirmi dove trovare i dati relativi alle quotazioni dei CDS(credit defaul swap) in modo da controllarne l’andamento giornalmente???? Grazie per quello che fate

Vincent Vega
Scritto il 24 Febbraio 2012 at 12:39

ciromot@finanza:
MOLTO IMPORTANTERagazzi sapete dirmi dove trovare i dati relativi alle quotazioni dei CDS(credit defaul swap) in modo da controllarne l’andamento giornalmente???? Grazieperquellochefate

Qui trovi qualche link di bloomberg
http://www.distressedvolatility.com/2010/07/nice-to-see-cds-quotes-credit-default.html

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