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Italia: debito pubblico, CDS e derivati

Scritto il alle 15:00 da Danilo DT

affogare-debiti

Spesso e volentieri la rete, in quanto tale, contiene una impressionante mole di dati e materiale, che va oltre la più banale previsione. Ma trovare tutto questo materiale non è una cosa semplice. Ci vuole un po’ di testardaggine e di buona volontà. Già in passato abbiamo avuto modo di ammirare le splendide ricerche dell’amico Mattacchiuz il quale, con dedizione e pignoleria, si butta sui siti (in maggior parte istituzionali e quindi ufficiali) e riesce, dal nulla, a disegnare scenari chiari ed evidenti.
Questa mia piccola ricerca, che ho deciso di condividere con voi, parte ancora una volta da un ragionamento importantissimo che sta a cuore a tutti gli italiani, ovvero al sostenibilità del debito pubblico. In altre parole…

 

Esiste un rischio default per l’Italia?

 

Abbiamo ormai imparato a conoscere bene i Credit Default Swap, i famosi CDS che tanto hanno condizionato i mercati negli ultimi mesi. Da veri e propri strumenti di copertura del rischio, si sono, ahimè trasformati troppo spesso in strumenti drammaticamente speculativi, tanto speculativi che possono addirittura andare ad influenzare l’andamento ed il prezzo di un sottostante.
La cosa poi preoccupa ulteriormente in quanto, da quando c’è stato il famoso default di Lehman Brothers, la mole di derivati e di Credit Default Swap non è andata calando, anzi. Il mercato non ha assolutamente imparato la lezione, tanto che, ad oggi, la quantità di derivati creati dal sistema è circa pari a 10 volte il PIL mondiale.
No, tranquilli, non mi sono sbagliato. Avete letto bene. 10 volte il PIL mondiale.

Morale: siamo seduti su una polveriera e….incredibile…qualcuno o non se ne vuole rendere conto, oppure fa il possibile per nasconderlo agli altri.
Ma questa è un’altra storia. Torniamo a parare dell’argomento oggetto del post.

DTCC: The Depository Trust & Clearing Corporation

 

Aggirandomi sul sito della DCTT  sono andato a vedere lo stato delle cose. Ed ho scoperto una cosa che probabilmente mi era sfuggita e che non avevo mai personalmente considerato.
E la potete verificare anche voi cliccando QUI.

 

CDS: nessuno come l’Italia

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Grafico andamento CDS Italia

Guardate questo elenco, cliccando QUI. Si tratta dei 1000 principali sottostanti oggetto della copertura (anche solo teorica se fatta a fini speculativi) effettuata con i Credit Default Swap.
Bene, cosa si è scoperto?
Che nessuno, e ripeto, nessun sottostante al mondo ha più derivati “appiccicati” del debito pubblico italiano. Si tratta di una cifra folle, circa 230.000.000.000 di Dollari USA. 230 miliardi di dollaroni… E la cosa evidente è che , se andiamo a fare delle indagini storiche, fattibili sempre alla pagina prima indicata, possiamo notare che la situazione è proprio degenerata da quando è fallita Lehman Brothers.

La DTCC un anno fa ci certifica la presenza di derivati sul debito pubblico italiano pari a “soli” 150 miliardi di dollari USA.
Cosa ci va ad indicare tutto questo?
Mi torna alla mente il caso AIG…

 

Rischio AIG per gli emittenti CDS

 

Cosa potrebbe succedere se il mercato inizia a “subodorare” problemi per l’Italia? Cosa accade se, per disgrazia (speriamo non avvenga…) salta fuori un “inciucio alla greca” per il debito pubblico italiano? Quali sarebbero le conseguenze?

Sarebbe un danno colossale.
Ovviamente una prima considerazione è d’obbligo. Dimensionalmente parlando, il debito pubblico italiano è simile, a livello dimensionale, a quello di stati come la Germania e quindi, trovare una “quadra” non sarà come per la Grecia.
E poi c’è un problema in più, proprio legato ai CDS.
Se il prezzo dei bonds italici iniziasse a scendere, le banche emittenti i CDS stessi, dovrebbero iniziare a trasferire molti miliardi a titolo di garanzia, nel caso iniziasse ad affiorare il rischio default. Visti i volumi di Credit Default Swap presenti, non si può che ipotizzare una nuova crisi del settore bancario. Ennesima prova che la speculazione può portare alla distruzione sistemi economici già fragili.

 

Accuse greche all’Italia

 

Parlo di questo, oggi, anche perché ieri, il primo ministro greco, Pangalos, ha tuonato contro l’Italia ed il suo passato.
Leggete la nota Reuters:

L’Italia ha fatto più della Grecia per mascherare lo stato delle sue finanze al fine di garantirsi l’ingresso nella zona euro.
Lo ha detto il vice primo ministro greco Theodoros Pangalos, aggiungendo inoltre che per la sua storia la Germania non è nella migliore posizione per criticare la Grecia.
L’Unione europea ha chiesto alla Grecia di chiarire le indiscrezioni stampa su scambi di derivati con le banche di investimento Usa utilizzati per nascondere le dimensioni del suo debito e del deficit nei confronti delle autorità Ue in vista del suo ingresso nella zona euro.
“Basta mettere qualche somma di denaro per il prossimo anno … è quello che tutti hanno fatto e la Grecia lo ha fatto in misura minore dell’Italia, ad esempio”, ha Pangalos ha detto in un’intervista con la BBC World Service radio.
Pangalos ha inoltre criticato l’attegiamento della Germania nelle crisi greca, affermando che Atene non ha mai ricevuto risarcimenti legati all’impatto dell’occupazioni nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.
“Hanno portato via l’oro greco che era alla Banca di Grecia, hanno portato via il denaro greco e non l’hanno mai restituito. Questo è un problema che deve essere affrontato in futuro” ha detto l’esponente del governo.
“Non dico che devono necessariamente restituire i soldi, ma almeno dire ‘grazie'” ha proseguito.

Lasciando da parte le note di colore sui danni di guerra, resta il fatto che sembra ormai molto probabile l’utilizzo in passato da parte dell’Italia di “escamotage” sempre con la mitica Goldman Sachs per “swappare” il debito pubblico. E quindi, come si poteva temere, qualcosa che non funziona c’è. Ma forse è tutto ampiamente rientrato e quindi, cari lettori, niente panico. Stiamo sereni e guardiamo avanti al futuro con fiducia. E speriamo che le supposizioni buttate giù in questo post siano e restino assolutamente teoriche.
A chi dice che sono troppo negativo, a chi dice che faccio terrorismo mediatico, invito allora a leggere il POST dove dico, seriamente, come vedo il debito pubblico italiano. A scanso di equivoci.

STAY TUNED!

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