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ROUBINI : 10 punti ed un raggio di luce

Scritto il alle 15:36 da Danilo DT

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Crisi dei mercati e previsioni per il 2009. Chi segue il blog da più tempo, avrà avuto modo di leggere spesso e volentieri le previsioni di quel corvaccio che risponde al nome di Nouriel Roubini. Un corvaccio che da tempo ha una visione negativa del mercato (e non si è sbagliato) e che recentemente ha leggermente migliorato la sua view. O per meglio dire, possiamo affermare che Roubini, oggi, è un po’ meno negativo rispetto a qualche mese fa.

L’articolo sul Dr. Doom, con tutte le particolarità, lo vado a prendere direttamente sul sito del quotidiano finanziario nr. Uno in Italia (e non solo), ovvero il Sole 24 Ore.
Lo potete vedere anche cliccando su questo link. Vedrete direttamente l’articolo dell’ottima Isabella Bufacchi.

In massima sintesi (li ho raggruppati in 10 punti) possiamo spiegare i motivi di questo cambio di view:

1 – La crisi non ha raggiunto il suo picco, ma una luce in fondo al tunnel inizia ad intravedersi: paesi come USA, Giappone, Cina ed Unione Europea stanno facendo già molto e molto faranno ancora.
2 – Banche: il rischio sistemico per le banche sembra neutralizzato. E questa, secondo me, è la notizia in assoluto migliore. Anche se non bisogna mollare la presa. Il sistema finanziario è ancora debole e necessita di ulteriori interventi. Tra i vari sistemi di intervento, quello preferito dal Professore è sempre quello Svedese.
3 – Titoli tossici: la perdita dovrebbe aggirarsi sui 3.600 miliardi di dollari (vi ricordate quando Roubini parlava di 1.000 miliardi ed era deriso da tutti?) contro i 2.200 miliardi previsti dal FMI.
4 – Recessione ad L: causa il violento rallentamento e l’allungarsi della crisi, assumerà non più la forma di una U ma di una L.
5 – No al decoupling: non illudiamoci, il mondo economico continuerà ad avere una linea di conduzione comune.
6 – Interventismo governativo: il salvataggio del sistema può solo passare da qui. I governi e le banche centrali devono fare il possibile per risolvere una situazione ancora molto difficile, producendo qualsiasi sforzo necessario. Quindi Roubini non solo appoggia il quantitative easing, ma vede di buon occhio anche i nostrani Tremonti Bonds.
7 – Deflazione: è il male da evitare subito. E poi per un’eventuale iperinflazione ci sarà tempo e modo per decidere sul da farsi…
8 – Banche Centrali: hanno fatto molto, ma ancora non basta. A volte si sono dimostrate troppo lente nel loro interventismo. E proprio in ambito di interventismo e quantitative easing (vedi post precedente) le Banche Centrali devono incominciare a comprare titoli “cheap” obbligazionari, quelli bastonati dal mercato, al fine di sostenerne le quotazioni ed abbassarne i rendimenti. La BCE invece non ha ancora fatto abbastanza. Ci vuole un maggior interventismo.
9 – Valutario: tutti vorrebbero un indebolimento della propria valuta, anche per migliorare la competitività economica dei vari Stati. Ma tutti non possono indebolire le proprie valute! Quindi che succederà? Male il dollaro nei prossimi 6 mesi, ma, secondo Roubini, lo scenario di fondo per la valuta americana non è poi così malvagio.
10 – Equilibrio: ci vuole maggiore equilibrio tra le varie economie. Gli Stati dovranno avere maggiore disciplina fiscale e mantenere altissima l’allerta sui conti pubblici. Purtroppo tutti questi salvataggi hanno un costo, e per evitare che le cose sfuggano di mano (rapporto deficit/PIL, debito/PIL etc.) bisognerà monitorare le cose con attenzione. E se sarà necessario, bisognerà tagliare la spesa pubblica ed aumentare le tasse (apperò…).

Questo è quanto.

 

 

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