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VERGOGNA: i privilegi della Casta restano, e noi paghiamo

Scritto il alle 20:00 da Danilo DT

Decreto Monti bocciato dalla casta politica. E pensioni d’oro che restano.

Io sono sereno ed equilibrato. E anche ottimista nella maggior parte dei casi. Ma quando mi incavolo, signori, divento pericoloso.
Partiamo dall’inizio.
Il Decreto Monti prevedeva il taglio degli stipendi dei Parlamentari. Andiamo al dunque senza tergiversare.

“La commissione Affari Costituzionali della Camera, in data sabato 10 dicembre 2011, ha bocciato il decreto del governo Monti che prevedeva il taglio ai vitalizi dei parlamentari portandoli dagli attuali 11.039 euro netti mensili, pari a 132.078 euro annui, a 5.040 euro mensili, pari a 60.080 euro annui. La bocciatura è avvenuta sulla base del fatto che la norma introdotta dal governo Monti è stata ritenuta anti-costituzionale. La norma, quindi, è ritornata alla commissione bilancio e tesoro presieduta dal presidente del consiglio Mario Monti”

Il presidente del consiglio aveva specificato che era “necessario portare gli stipendi alla cifra non superiore ai 5.339 euro al mese perché tale cifra rappresenta la media degli stipendi parlamentari delle nazioni dell’euro zona e quindi bisogna entrare dentro i parametri europei”.
La Commissione Affari Costituzionali nel presentare al presidente del consiglio la bocciatura del suo decreto ha dichiarato ufficialmente a nome dei 48 deputati:
“Tale provvedimento lede l’autonomia del parlamento e la nostra integrità”.
Vi suggerisco di andare a controllare sulla pagina ufficiale della Camera dei deputati nella pagina relativa ai lavori dell’apposita commissione.
Ecco, qui di seguito, l’elenco dei 48 deputati che hanno votato contro il provvedimento

Composizione della I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI) –> CLICCATE QUI PER VEDERE CHI SONO QUESTI GENI DELLA CASTA  (Source)

Poi, a raddoppiare la mia rabbia, ecco questo articolo apparso sul Corriere:

Non ci provino, a distinguere ancora figli e figliastri. Non ci provino, a toccare le pensioni degli italiani senza toccare prima (prima!) quelle dei dipendenti dei palazzi della politica o della Regione Sicilia. Un cittadino non può accettare di andare in pensione un paio di decenni dopo chi ancora può lasciare con 20 anni d’anzianità. Non solo non sarebbe equo ma, di questi tempi, sarebbe un insulto.
Che esistono qua e là staterelli dai privilegi inaccettabili non lo dicono i soliti bastian contrari. Lo dice, per la Sicilia, lo stesso procuratore generale della Corte dei Conti isolana, Giovanni Coppola, nell’ultima relazione: «L’opinione pubblica non comprende perché in Sicilia i dipendenti regionali possano andare in pensione con soli 25 anni di contribuzioni, o addirittura con 20 anni se donne, solo per il fatto di avere un parente gravemente disabile, mentre lo stesso non avviene nel resto d’Italia».
Errore: anche meno. Come nel caso dell’ispettore capo dei forestali Totò Barbitta di Galati Mamertino, che riscattando dei contributi precedenti, il 1 gennaio 2009 (ma da allora la legge non è cambiata) se n’è andato quarantacinquenne, dopo 16 anni, 10 mesi e 30 giorni. La previdenza, visto «il lavoro usurante», regala ai forestali siciliani un anno ogni cinque di servizio. Diceva di dover accudire un parente affetto da grave handicap: avuto il vitalizio, è partito per la Germania. Stracciato comunque, per età, dal record di Giovannella Scifo, una dipendente dell’ufficio collocamento di Modica (Ragusa) in quiescenza a 40 anni. «Non le pare esagerato?», le ha chiesto Antonio Rossitto di « Panorama». E lei, serafica: «Non le posso rispondere. C’è la privacy».
Fatto sta che, spiega la Corte dei conti, su 751 «regionali» andati nel 2010 in pensione 297 hanno lasciato in anticipo «rispetto all’ordinaria anzianità anagrafica e/o contributiva e, tra questi, ben 286 con le agevolazioni della legge 104/1992 che tanto ha fatto discutere per l’incomprensibile disallineamento rispetto alla normativa nazionale».
Fatto sta che, spiegava giorni fa sul Giornale di Sicilia Giacinto Pipitone, se è vero che nel 2004 la riforma Dini passò, con nove anni di ritardo, anche per i dipendenti pubblici siciliani, l’adeguamento non è mai stato varato per chi ha avuto la «fortuna» di essere assunto dalla Regione. Basti dire che «chi a livello statale ha ancora oggi quote di pensione da incassare col retributivo, fa il calcolo sulla media delle buste paga degli ultimi anni di servizio. I regionali calcolano invece la loro quota di retributivo sulla base dell’ultima busta paga incassata al momento di lasciare gli uffici: sfruttano quindi fino all’ultimo gli aumenti e i vari scatti di carriera». Conclusione? Risposta dei giudici contabili: «Nel 2010 i contributi versati sono diminuiti del 17% riuscendo a coprire appena il 32,2% della spesa».
Non basta: «lo stesso sistema più vantaggioso si applica anche sul calcolo della buonuscita. Per la maggior parte dei regionali viene calcolata moltiplicando il valore dell’ultimo stipendio». Risultato? Scrive Antonio Fraschilla: i direttori generali «vanno in pensione incassando un assegno medio di 420.133 euro, come certificato dalla Corte dei Conti, anche se hanno ricoperto l’incarico solo negli ultimi mesi della loro carriera».
Lo ricordino, Mario Monti ed Elsa Fornero: se non obbligano la Sicilia a eliminare immediatamente questi bubboni ogni loro sforzo per spiegare che la crisi planetaria è così grave da obbligare a pesantissimi sacrifici sarà inutile. Peggio: grottesco. Vale per i privilegi dei dipendenti regionali siculi, vale per quelli degli organi istituzionali.
Certo, al Senato non godono più dello stupefacente dono che fino a qualche anno fa veniva fatto da ogni presidente che, andandosene, regalava loro, a spese dei cittadini, due anni di anzianità. Ma ci sono ancora, a Palazzo Madama, persone che, assunte prima del 1998, possono andare in pensione prima di tutti gli altri italiani, a cinquant’anni o poco più, godendo anche di quella regalia. È giusto? È un diritto acquisito e quindi intoccabile anche quello?
È accettabile che, 16 anni dopo la riforma Dini, nonostante i ritocchi, non ci sia ancora un dipendente del Senato (quelli arrivati dopo il 2007 possono andarsene con qualche penalità ancora a 57 anni) che accantoni la pensione col sistema contributivo? Così risulta: dato che dal 2007 non è entrato alcuno, i primi soggetti al «contributivo» (peraltro maggiorato con un «aiutino» intorno al 18%) dovrebbero essere sette funzionari in arrivo nel 2012. Come possono capire, gli italiani, che quei fortunati godano di 15 mensilità calcolate sul 90% dell’ultima retribuzione e trasmesse intatte al 90% alla vedova se ha figli minori di 21 anni? Ma non basta ancora: nonostante le polemiche seguite alle denunce del passato come quella dell’«Espresso» che quattro anni fa rivelò che al Senato uno stenografo arrivava a 254 mila euro l’anno e un barbiere a 133 mila, le retribuzioni sono cresciute ancora dal 2006, in questi anni neri, del 19,1%. Arrivando a un lordo medio pro capite di 137.525 euro. Centodiecimila più di un dipendente medio italiano, il quadruplo di un addetto della Camera inglese (38.952) e addirittura 19 mila più della busta paga dei 21 collaboratori principali di Obama, che dalla consigliera diplomatica Valerie Jarrett al capo dello staff William Daley, prendono al massimo (trasparenza totale: gli stipendi dei dipendenti, nome per nome, sono sul sito della Casa Bianca) 118.500 euro. Lordi.
Sia chiaro: Palazzo Madama può contare su collaboratori, dai vertici fino agli operai, di eccellenza. Sui quali sarebbe ingiusto maramaldeggiare demagogicamente. Loro stessi, però, discutendo del loro futuro con l’apposita commissione presieduta da Rosi Mauro (sindacati di là, una sindacalista di qua) non possono non rendersene conto: di questi tempi, la loro trincea con tre liquidazioni (una interna, una dell’Inpdap, una del «Conto assicurativo individuale») e le due pensioni (una del Senato e ora ancora dell’Inpdap) è indifendibile. Tanto più che anche nel loro caso, il peso delle pensioni sui bilanci è cresciuto in modo spropositato.
Vale per Palazzo Madama, vale per il Quirinale dove troppo tardi la presidenza ha introdotto «misure dissuasive» con la previsione di «significative riduzioni» dei trattamenti pensionistici come un limite per l’anzianità «a regime» (campa cavallo…) di 60 anni con 35 di contributi (da leccarsi i baffi…), vale per Montecitorio, dove lo stipendio lordo è poco più basso che al Senato: 131.586 euro. Con tutto ciò che ne consegue sulle pensioni. Non sarà facile rompere certe incrostazioni. Verissimo. Ma è troppo facile far la faccia dura solo con i piccoli…

E quindi è più che mai evidente che i sacrifici li devono fare i sempre soliti cittadini, il ceto medio-basso, quello che deve tirare avanti la carretta. E gli altri? Gli altri alla fine gongolano. Sono sempre lì, coi loro privilegi, i loro super stipendi, le loro pensioni dorate, i loro beni di lusso…

La mappa dei possessori dei beni di lusso

Già…beni di lusso.

Il 42,4% delle barche di lusso (in valore assoluto 42mila natanti) su cui si dovrà pagare la patrimoniale è intestata a contribuenti che a malapena arrivano a guadagnare in un anno 20.000 euro. Ma l’esercito dei “finti-poveri” ama viaggiare anche in supercar: sono 188.171 i veicoli di potenza superiore ai 185 kw oggi intestati ai 27,7 milioni di contribuenti Irpef che dichiarano al Fisco una vera miseria.numeri confermano, se mai ce ne fosse stato bisogno, che in Italia le tasse le pagano in pochi o pochissimi e come sempre i soliti noti. Il 66,4% degli oltre 41,8 milioni di contribuenti Irpef rasenta la povertà e rientra in una nuova categoria di contribuenti: gli evasori di lusso. E non se la passeranno bene neanche loro con la “cura Monti”. Far decollare un aereo o un elicottero con soli 20mila euro al mese obbliga a stringere la cinghia, e non poco. Soprattutto per fare il pieno in un periodo di crisi e di aumenti costanti della benzina. A porsi il problema sono soprattutto i 518 possessori di aeromobili, pari al 25,7% dei veicoli oggi circolanti, chiamati ora a dover pagare anche la supertassa in base al peso del mezzo al decollo.

Non se la passano meglio neanche gli oltre 12,2 milioni di cittadini italiani che dichiarano all’agenzia delle Entrate redditi tra i 20 e i 50mila euro. In questo caso la scelta dei contribuenti ricade sui bolidi a quattro ruote: sono 217.334 le auto intestate a cittadini che ricadono in questa fascia, pari al 36,6% dei veicoli registrati al Pra. Se non viaggiano in macchina in 604 si spostano in aereo o elicottero (il 30% dei mezzi registrati), mentre in 26.460 sono i capitani di mare che solcano le onde con barche che vanno dai 10,1 metri in su. Uno strano Paese davvero l’Italia dove paradossalmente il lusso diminuisce al crescere della ricchezza dichiarata al fisco. I ricconi d’Italia, che amano il lusso e dichiarano oltre 100mila euro non toccano le 400mila unità. Meno dell’1% dell’intera platea delle persone fisiche note all’Anagrafe tributaria si permette il lusso di sfrecciare su strada: sono 71.857 le supercar intestate ai “ricchi d’Italia”. Mentre gli yacht su cui si dovrà versare la nuova tassa di stazionamento giornaliera sono 14.235 (il 14,4% delle barche registrate). (Source)

Ora, ditemi voi, come italiano, come contribuente, come tartassato dalla Manovra Monti, che accetto di buon grado perché è fondamentale per il nostro futuro, come cavolo mi devo sentire dopo tutto questo?
INDIGNATO?
DELUSO?
INCA**ATO?
Non saprei nemmeno. E’ tempo che le caste finiscano. C’è gente che continua ad evadere e continuerà ad evadere solo perchè fa parte di alcune caste. Quali? Dai, un po’ di fantasia e ci arrivate.

Anziché obbligare gli anziani ad aprire un conto corrente, sarebbe il caso di bastonare chi, come detto sopra, ha beni di lusso ma poi, all’anagrafe tributaria, è nullatenente o quasi. Sarebbe il caso di far pagare chi non ha mai pagato, che paga spiccioli in tasse ma poi gira con auto da 150.000 €. Sarebbe l’ora di parificare certe categorie (vedasi la politica) al mondo reale. Quello dove tutti viviamo. Il mondo che noi siamo soliti chiamare ITALIA.

I tempi sono cambiati. Lo Stato è stato munto all’inverosimile. Ora la mucca non solo non ha più latte ma sta per morire disidratata. E’ tempo di cambiare le cose.
E queste cose devono proprio cominciare a cambiare dalla politica. In perfetto stile twitter abbiamo creato un hashtag. E’ tempo di #OCCUPYMONTECITORIO.
Questa storia deve finire.

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STAY TUNED!

DT

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39 commenti Commenta
mannoz
Scritto il 10 Dicembre 2011 at 20:10

no comment, sto passando un po di e-mail dei parlamentari della commissione, sto scrivendo ad alcuni di loro…
cq se vogliamo organizzare un pulmann con un pò di verzure marce da lanciare, io sono in prima fila.

Scritto il 10 Dicembre 2011 at 20:20

Se volete bene all’Italia e a voi stessi, al vostro futuro ed ai vostri figli, condividete quanto più possibile questo post.

mannoz
Scritto il 10 Dicembre 2011 at 20:46

Dream Theater,

lo sto facendo e sto mandando i link della commissione in giro…

idleproc
Scritto il 10 Dicembre 2011 at 23:46

Il mio unico neurone, un pò affaticato e pure paranoico, ha trasmesso un alert ai miei quarti posteriori.
Una delle parti demenziali della cosiddetta manovra è costringere pensionati a 500 € ad aprirsi un conto in banca. Essendo questo, chiamiamolo così, un “governo di servizio” alle predette euro-global l’operazione è compatibile con fornire liquidità e profitti. Avrebbe però un’ulteriore conseguenza, quella di far quasi sparire la carta moneta € dalla circolazione. Prelievo forzoso e corsa agli sportelli con tassa sulla moneta a parte, potrebbe essere una mossa preventiva alla conversione dell’euro in qualcosa d’altro. Troppo paranoico?

Scritto il 10 Dicembre 2011 at 23:47

Bello DT, l’ho postato in giro. Sto’ morendo dal sonno ma lo segnalo lo stesso. Per quanto riguarda un commento l’ho gia’ detto e ribadito non ci sono speranze fince non estirpiamo questa etnia di malgovernanti… Pensa che la manovra di questi personaggi copre a malapena l’un per cento dei debiti, solo per gli interessi se fossimo arrivati al saldo primario in pareggio richiederebbero 5 di queste manovre all’anno.
Anche se tutti pagassero le tasse ( che e’ un chiodo fisso di tutti gli statalisti) non basterbbero ad invertire la tendenza.
Bisogna alleggerire lo stato , mi spiace per tutti quelli che sono a bordo ma non si puo’ adeguare il pil alle spese bisogna fare l’inverso, il tempo delle crescite infinite e’ terminato… abbiamo de-industrializzato, de-agricolturizzato, de-finanziato, stiamo de-leveriggiando l’unica cosa che rimmarra’ sara’ una rabbia infinta di una generazione senza futuro… grazie Repubblica… Almeno quando c’era il re’ sapevamo a chi tagliare la testa… oggi sono tutticosi’ viscidi che un polpo sembrerebbe carta vetrata.
Ma che schifo…

jt_livingstone
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 00:44

postato e taggato con #OCCUPYMONTECITORIO su twitter

idleproc
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 01:02

Twittato e mailizzato ad amici e conoscenti.

Scritto il 11 Dicembre 2011 at 01:48

Grazie ragazzi.
Occorre fare qualcosa. Non se ne può più di questi soprusi della classe politica.

Scritto il 11 Dicembre 2011 at 02:05

ATTENZIONE

HO FUSO DUE POST IN UNO.
Avrei voluto far uscire domani un post sui finti poveri e sui beni di lusso ma alla fine ho preferito fare un unico POST DI DENUNCIA.
in questo modo il messaggio UNIVOCO può arrivare a più persone. Distribuite con Facebook (Mi piace), Twitter , google+, email e con quello che volete questo post.
Se non ci si muove in fretta, la casta continuerà non solo a dominare ma ci porterà alla rovina, mantenendosi però LEI i suoi privilegi.
E la casta è innanzitutto la politica e…come scritto sopra, non solo la politica.

Scritto il 11 Dicembre 2011 at 02:10

jt_livingstone:
postato e taggato con #OCCUPYMONTECITORIO su twitter

Eccellente! USATE su Twitter l’hashtag #OCCUPYMONTECITORIO 😉

Scritto il 11 Dicembre 2011 at 02:15

Cmq il grafico sui beni di lusso è semplicemente favoloso. Da una parte da morir dal ridere perchè sembra una barzelletta! Ma dall’altra fa piangere ed incavolare non poco…. Potenzialmente potrei essere un possessore di yacht, auto di lusso, magari anche di un elicottero, visto che a quanto sembra le classi meno ricche si possono permettere questi gingilli tecnologici…

idleproc
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 03:25

Una domanda sorge però spontanea. E’ abbastanza curioso che se ne accorgano adesso quando da molto tempo potevano essere fatti incroci e rilevazioni sulla congruità dei redditi rispetto al tenore di vita. I database relazionali non sono un’invenzione di ieri l’altro.
Ancora più curioso è che se ne accorga Confindustria e Abi. Le triangolazioni societarie estero su estero, certa legislazione tributaria e societaria, hanno dei padri, delle madri e molti figli legittimi e non… Non vorrei che questo entusiasmo di lor signori sia per sanare i loro conti… già più volte e ripetutamente sanati da Pantalone, non quelli degli Italiani. Il fine dovrebbe essere quello di una corretta, limpida, doverosa, serena riscossione di tributi che si traduca in servizi, efficienza, investimenti Italiani. Non all’estero o in cattedrali per sovraprofitti mai finite se non con la demolizione a costi aggiuntivi e con le abbuffate clientelari-politiche-malavitose. Non vorrei che si traducesse nella solita propaganda, in sabbia negli occhi per il Pollo Italicus che già paga e si pagherà tutto intero il conto. Non dobbiamo dimenticare che la Casta non esiste di per sè solo perché noi Italiani siamo sfigati e tutti colpevoli. E’ stata mantenuta, cresciuta, coccolata ed ingrassata per le sue finalità economiche da una parte ben precisa del cosiddetto mondo economico e che non è certamente la piccola e media impresa né tutto il resto del lavoro dipendente o meno italiano.

    Scritto il 11 Dicembre 2011 at 08:54

    Condivido quanto tu dici. Credo però sia cmq corretto denunciare la cosa e cercare di cambiare le cose. Poi, per carità, la strada da fare é tanta ed io sono certo che certi privilegi non verranno rivoluzionati facilmente…

paolo41
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 09:21

…aggiungerei quanto ho postato in un altro post: che i parlamentari abbiano almeno la decenza di portare l’età di percezione della pensione alla stessa età dei “comuni mortali” (oggi i parlamentari possono percepire la pensione a 60 anni). Che sia fatto SUBITO, con effetto istantaneo, come è stato legiferato per i lavoratori.

gainhunter
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 09:57

Mi associo all’indignazione!

Serve però una precisazione sulla vicenda degli stipendi ridotti per decreto, che sarebbe anticostituzionale: al di là dell’indignazione, SE è vero che il decreto viola la Costituzione, io non me la prenderei con i componenti della commissione (si rischia di sbagliare bersaglio): la loro funzione non è legislativa, in cui ognuno vota secondo il proprio pensiero, ma è quella di verificare che una legge rispecchi la Costituzione, in altre parole fanno come il Presidente della Repubblica; sono semplici funzionari che leggono e applicano, non decidono secondo come gli gira.
Purtroppo ai vantaggi che ci dà la Costituzione (come la garanzia che nessuno possa diventare dittatore) ci sono anche degli svantaggi… Se è un “buco” della Costituzione va sicuramente corretto (dai parlamentari…), per ora pare che siano i parlamentari stessi a dover decidere sul proprio stipendio e le proprie indennità (assurdo!)… La pressione va fatta su tutti loro affinchè se li riducano subito, in fretta, e modifichino la legge.
Oppure serve scavalcare la Costituzione in nome dell’emergenza… questo però mi fa paura…

L’alternativa potrebbe essere fare elezioni subito, con qualcuno preso dalla gente comune che si presenti con un programma limitatissimo con l’unico scopo di abolire i privilegi dei parlamentari e la relativa modifica costituzionale per evitare il ripetersi dell’appropriazione dei privilegi, e con l’impegno a rinunciare a stipendi e indennità e a dimettersi subito dopo aver attuato il programma. In altre parole un parlamento e un governo che durino una settimana o un mese al massimo, formato da gente che non viene dalla politica e che faccia solo piazza pulita dei parlamentari. Sarebbe una bella lezione, un esperimento di democrazia che peserebbe poi sulle decisioni di chi andrà in parlamento successivamente.

idleproc@finanza,

Non è che se ne accorgono adesso, statistiche del genere girano già da diverso tempo e ogni tanto qualche giornale rilancia. Anche di redditometro si parla da mesi (già previsto nella finanziaria Tremonti), ma se ne era parlato anche alcuni anni fa. Non so cosa sia stato effettivamente fatto e cosa invece è rimasto in sospeso. Però è da rilevare che negli ultimi anni escono spesso notizie in merito a evasori beccati, truffe scoperte, ecc.. D’altra parte, la digitalizzazione della pubblica amministrazione è cosa recente, e non ancora terminata del tutto; i dati ci sono e sono incrociabili (basta registrarsi su fisconline per vedere tutta la propria storia tributaria). Purtroppo, a fronte di qualcuno che effettivamente lavora contro l’evasione c’è anche chi lavora contro quelli che lavorano contro l’evasione… a cui vanno aggiunti la lentezza dei processi, la non certezza della pena, la regolarità dei condoni, la corruzione a livello di magistratura e GdF. Motivi per cui la lotta all’evasione fiscale è un processo lento, che però come detto prima sta lentamente dando i suoi frutti.
Quello che serve all’Italia è comprare tempo per “difendersi” dai mercati e accelerare la lotta all’evasione.

kurskit@yahoo.it
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 10:04

Finalmente ci si sta incazzando, era ora!!! La locomotiva, cioè tutti coloro che appartengono al mondo produttivo, operai, contadini, impiegati, artigiani, commercianti, addetti alla logistica e alla commercializzazione,tecnici, piccoli medi e grandi imprenditori, devono riunirsi per ripristinare il proprio diritto di priorità sui vagoni, cioè su tutti coloro che sul lavoro vivono.
Fondiamo il movimento “LAVORI IN CORSO” e facciamoci sentire.

kurskit@yahoo.it
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 10:05

<a href="mailto:kurskit@yahoo.it">kurskit@yahoo.it</a>@finanza:
Finalmente ci si sta incazzando, era ora!!! La locomotiva, cioè tutti coloro che appartengono al mondo produttivo, operai, contadini, impiegati, artigiani, commercianti, addetti alla logistica e alla commercializzazione,tecnici, piccoli medi e grandi imprenditori, devono riunirsi per ripristinare il proprio diritto di priorità sui vagoni, cioè su tutti coloro che sull’altrui lavoro vivono.
Fondiamo il movimento “LAVORI IN CORSO” e facciamoci sentire.

redbull
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 10:23

<A href="mailto:kurskit@yahoo.it">kurskit@yahoo.it</A>@finanza: Finalmente ci si sta incazzando, era ora!!! La locomotiva, cioè tutti coloro che appartengono al mondo produttivo, operai, contadini, impiegati, artigiani, commercianti, addetti alla logistica e alla commercializzazione,tecnici, piccoli medi e grandi imprenditori, devono riunirsi per ripristinare il proprio diritto di priorità sui vagoni, cioè su tutti coloro che sul lavoro vivono.Fondiamo il movimento “LAVORI IN CORSO” e facciamoci sentire.

👿

redbull
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 10:24

Si, in questo caso sono schifato davvero anch’io! E sono ancora più schifato dal fatto che ora inizano ad avere fretta di andare alle urne per non perdere il treno…perchè hanno capito che più tempo passa e meno la gente andrà a votarli……Io penso che Monti ed il suo governo dovrebbero formare un nuovo gruppo politico e presentarsi alle elezioni con un programma che preveda questi tagli; in questo modo verrebbero tagliati fuori dal panorama politico italiano senza possibilità di rientro… e sono certo che Monti rispetterebbe le promesse ed un parlamento formato in maggioranza dal suo partito voterebbe questi tagli! E quale italiano non voterebbe un programma che preveda questi tagli??? E qualle altro schieramento politico potrebbe promettere la stessa cosa mantenendo poi la parola?

7voice
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 10:29

RITIRARE TUTTI SOLDI DAI C\C ED AFFINI SE DOBBIAMO FARE BANCAROTTA …………LA DOBBIAMO FARE BENE ! DA DOMANI ALTRO CHè IL BOT DAY , RITIRO DI MASSA DAY ! ALZATE LA TESTA DALLA MERDA IN CUI L’AVETE FICCATA !

idleproc
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 10:31

Dream Theater,

<a href="mailto:kurskit@yahoo.it">kurskit@yahoo.it</a>@finanza,

… la denuncia pubblica del problema che ci trasciniamo dietro da sempre, è il minimo.
Concordo in pieno con l’iniziativa. Sottolineavo un altro aspetto, non siamo arrivati fin qui per caso.
Guadagnare tempo è essenziale. Non vorrei che però che con l’occasione…
Ciò che distingue un paese civile da un paese delle banane è come funziona anche la fiscalità e la proporzionalità degli emolumenti della rappresentanza politica e burocratica ai vari livelli con le reali risorse ed efficienza del paese. Non è mai andata così tranne nei primi anni della rinata Repubblica.

rusty
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 10:36

GRAZIE!

balrock
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 11:00

Grande post, complimenti

manuel.finanza
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 11:12

avanti…. Diffondiamo via web questo post con tutte le nostre forze

anche alle redazioni dei giornali

quacula
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 11:29

scusate, vado un po’ off topic però approfitto che siete tutti qui ad indignarvi (giustamente) per porvi una questione.
ho appena finito di leggere l’editoriale di scalfari di oggi su repubblica, in cui fra grandi entusiasmi e dichiarazioni fiduciose, si dice che i due mario stanno effettivamente salvando l’europa.

ora, capisco che anche da parte dei quotidiani ci sia il tentativo di dare un po’ di fiducia a questi poveri italiani, però mi sembra che noi di I&M e questi giornalisti (e dire che secondo me Scalfari di economia ne capisce) viviamo su due pianeti diversi.

posto che i preogetti usciti dal vertice di giovedì/venerdì sono ancora piuttosto confusi, non capisco cosa ci sia da festeggiare e quali siano queste poderose riforme che il giornalista quadratico medio italiano vede all’orizzonte… e poi tutti a dire i mercati hanno apprezzato: a me venerdì è sembrato un trappolone per buoi!

che ne pensate?
q.

ps
ancora complimenti per il blog e in particolare questo post, dream
per natale ti faccio un regalino con paypal

giomf
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 12:58

Ho diffuso a tutti i miei contatti questo post di DREAM…
ho scritto anche ai parlamentari e Vassallo ( PD ) ..mi ha subito risposto facendomi notare che,
come diceva qualcuno qui sopra, non è colpa della Commissione …la Commissione dice no ..solo per dire che la norma deve essere riscritta altrimenti risulterebbe anticostituzionale e verrebbe bocciata
non ricordo da chi ..
Dice poi che lui , in MINORANZA nel PD, è già da tempo per riduzione stipendi e privilegi dei
politici…abolizione province…ecc…
Dice anche che..La Commissione nel suo parere ha chiarito COME il governo dovrebbe riscrivere il decreto perché si possa arrivare agli stessi obiettivi senza correre questo rischio di dichiarazione di incostituzionalità della Corte Costituzionale …

Il gruppo “”OCCUPY MONTECITORIO “” fatelo su Facebook ..! Non sono pratico di Twitter … !

gainhunter
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 13:40

Sto vedendo il TG, e devo dire che è ridicolo che tutti i parlamentari intervistati dicano “i parlamentari DEVONO ridursi lo stipendio”, mai uno che dica “NOI parlamentari DOBBIAMO ridurci lo stipendio” 😕

paolo41
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 14:03

quacula@finanza,

…. personalmente è da più di 5 anni che Repubblica è stato “abolito” dalle mie letture…troppo parziale!!!! ..Scalfari: in un precedente mio commento annotai che, quando c’è qualche confronto televisivo, generalmente cambio canale… quando c’è Scalfari.. mi viene in mente il mio povero papà affetto da malattie senili….

ddb
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 16:27

Dream Theater,

Ragazzi, attenzione a non abboccare all’amo!
Il dito puntato contro “l’untore”, la caccia al capro espiatorio, sono tecniche sopraffine per sviare l’attenzione.
Il pesce puzza dalla testa! (come ho già detto nel mio post del 09-12 dove ho segnalato lo stesso articolo)
Un Ministro che non si accorge che qualcuno sta integrandogli il prezzo della casa, un altro che è convinto che “contribuire alle spese dell’appartamento” non è (tranne che per i comuni cittadini) “subaffitto in nero”; amministratori che amministrano la cosa pubblica a piacimento (da nord: Sesto San Giovanni, a sud: Giarre), e poi i casi di Finmeccanica, Enav, e….
Asserire che una barca a vela di 11m è un bene di lusso!
Comunque è giusto che chi ha evaso paghi, ma niente caccia alle streghe.
E poi riflettiamo che ci sono varie tipologie di evasione:
la bidella che per 15 euro al mese (a bambino) tollera il ritardo del genitore, il professore che riempie i suoi vuoti pomeriggi con ripetizioni, lo studente che tira su un po’ di euro facendo baby/dog sitter, la pensionata che fa gli orli, l’usciere che arrotonda facendo il giardiniere, il portiere facendo piccoli lavoretti all’interno delle case… le false residenze all’estero, le frodi carosello, le “non” stabili organizzazioni delle multinazionali, le operazioni “estero” su “estero”….
E infine: se l’idraulico ci dice “90 euro in contanti o 120 con fattura” e noi rispondiamo “90”, non solo siamo complici, ma anche evasori (più di lui) perché l’iva la dobbiamo pagare noi!

manuel.finanza
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 18:19

chiediamo come sponsor Della Valle per comprare una pagina dei giornali
a parte i scherzi lo possiamo diffondere alle associazioni sindacati
ai parlamentari onesti se ci sono ? (tutti hanno una pagina al facebook)
io nel mio piccolo faccio quello che posso
cosi non va
La strada e segnata…(la grecia insegna)

idleproc
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 21:31

ddb@finanza,

…quella del “divide” è una vecchia tecnica propagandistica che si innesta su di un problema annoso e reale. Contano le finalità. Non sto tra quelli che sostengono la “neutralità” di questo governo “per l’Italia”. Su questo terreno la penso in modo opposto. Il mondo è però complesso, ai manichini si possono tagliare i fili di controllo e farli lavorare volenti o nolenti per gli interessi dell’Italia.

idleproc
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 21:33

paolo41,

…è come ingollare un rinoceronte…

gainhunter
Scritto il 11 Dicembre 2011 at 21:58

ddb@finanza,
idleproc@finanza,

A proposito di abboccare all’amo, questo particolare della manovra mi era sfuggito:
http://economia.bloglive.it/grande-fratello-fiscale-da-gennaio-conti-corrente-spiati-da-governo-10710.html
Ottimo come misura per la lotta all’evasione, ma molto preoccupante per la finalità che potrebbe nascondere.

Scritto il 11 Dicembre 2011 at 22:05

E rieccomi di ritorno da una intensa giornata…
in merito alla vicenda sembra che lo stesso parlamento sia rimasto molto scosso dal tam tam mediatico creato. Molto bene! vuol dire che la nostra voce è arrivata forte e chiaro e che quindi sta mettendo pressione alla CASTA: non molliamo, siamo solo all’inizio dell ns battaglia con cui ci giochiamo il futuro.
😀
Sembra inoltre che la norma fosse proprio incostituzionale. Poco importa, questa poteva essere una scusa per insabbiare tutto. Ora con questo tam tam mediatico della rete NON LO E’ PIU’.
E la norma VA CAMBIATA!
Quindi…AVANTI E NON MOLLIAMO!

kry
Scritto il 12 Dicembre 2011 at 01:57

Scusa Dream, dal post risultano essere 400.000 circa le persone che dichiarano +100.00€. Quidi quelli che lavorano a Montecitorio e a Palazzo Madama rientrano tra queste. Quanti sono(?), aggiunti ai politici, ai dirigenti statali e presidenti di chissa cosa non rimangono molte persone che possano dichiarare tale somma. Da qui si deduce subito il doppio squilibrio: le persone(probabilmente +di 200.000) che denunciano tale cifra erogano un serviziio pubblico spesso non competitivo e quindi aumenta la passività per lo stato e per la collettività dall’altra parte non è credibile che ci sia un numero inferiore che dichiari tale cifra perchè la forza lavoro è sicuramente maggiore e da qui si capisce che c’è evasione. Ora per riequilibrare i conti pubblici non resta che far leva su entrambe le fasce dei contribuenti: con verifiche fiscali e con licenziamenti. Volevo aggiungere se io mi propongo di fare il barbiere al SENATO per 80.000 € all’anno facendone risparmiare 53.000 allo stato mi assumono subito? Non è forse il caso di fare un bando di concorso.

manuel.finanza
Scritto il 12 Dicembre 2011 at 02:11

Forsa … usare su Twitter l’hashtag #OCCUPYMONTECITORIo
Dream ha fatto un ottimo post
a noi lettori spetta di fare una diffusione MIRATTA
e poi cominciamo con il fondo perche questi previleggi sono solo l apice dell iceberg

barcellona
Scritto il 12 Dicembre 2011 at 08:32

Facciamoci sentire ed andiamo a firmare in massa presso i Comuni !!!

>>>>>Ai sensi degli articoli 7 e 48 della legge 25 maggio 1970 n. 352 la cancelleria della Corte Suprema di Cassazione ha annunciato, con pubblicazione sulla GU n. 227 del 29-9-2011 la promozione della proposta di legge di iniziativa popolare dal titolo: «Adeguamento alla media europea degli stipendi,emolumenti,indennità degli eletti negli organi di rappresentanza nazionale e locale». L’iniziativa, nata in modo trasversale ai partiti e promossa dal gruppo facebook “Nun Te Regghe Più”, dal titolo della famosa canzone di Rino Gaetano, ha come obiettivo la promulgazione di una legge di iniziativa popolare formata da un solo articolo: “i parlamentari italiani eletti al senato della repubblica, alla camera dei deputati, il presidente del consiglio, i ministri, i consiglieri e gli assessori regionali, provinciali e comunali, i governatori delle regioni, i presidenti delle province, i sindaci eletti dai cittadini, i funzionari nominati nelle aziende a
partecipazione pubblica, ed equiparati non debbono percepire, a titolo di emolumenti, stipendi, indennità, tenuto conto del costo della vita e del potere reale di acquisto nell’unione europea, più della media aritmetica europea degli eletti negli altri paesi dell’unione per incarichi equivalenti” La raccolta firme viene effettuata tramite appositi moduli vidimati depositati negli uffici elettorali dei comuni italiani, qui l’elenco aggiornato in tempo reale dei comuni nei quali è già possibile andare a firmare:
http://nunteregghepiu.altervista.org/comuni.htm 
L’iniziativa è completamente autofinanziata dai promotori e dagli aderenti quindi la diffusione dei moduli potrà essere non omogenea, eventuali segnalazioni di Comuni sprovvisti di moduli potranno essere effettuate direttamente nel gruppo facebook http://www.facebook.com/groups/nunteregghepiu/ o all’indirizzo di posta elettronica legge.ntrp@gmail.com 50.000 firme sono il minimo richiesto dalla
legge per la presentazione della proposta, 80.000 sono il numero necessario per sopperire ad eventuali errori e anomalie di raccolta ma il vero obiettivo è quello di poter raccogliere le firme di tutti gli italiani stanchi di mantenere i privilegi di una classe politica capace solo di badare ai propri interessi personali. Una firma non costa molto, continuare a restare indifferenti costa molto di più. Andate a firmare nel vostro comune e non fatelo da soli. 

gonzalo
Scritto il 12 Dicembre 2011 at 15:43

Mah, secondo me questa crisi sta scatenando solo la guerra tra poveri, che distoglie dal vero obiettivo, ovvero ridure i costi della casta politica, Quirinale compreso.

La Sicilia è una regione a Statuto Speciale e fanno bene a far andare i dipendenti pubblici in pensione a 50 anni che ritengo l’età giusta. Diamo la colpa ai 50enni della Sicilia però non mi risulta che qualcuno abbia protestato in Italia per la pensione a 67 anni.

E ditemi un po, a 67 anni come ci andiamo a lavoro?Con il bastone, con la sedia a rotelle?Io mi domando, ma a fare che a lavoro fino a 67 anni?
E poi ci lamentiamo che i giovani non trovano occupazione, perchè i loro posti sono occupati da vecchietti mezzi invalidi che passeranno le giornate di lavoro su una sedia.

Oltretutto sempre se uno ci campa fino a 67 anni…. infatti l’obiettivo di Lorsignori non è il risparmio ma toglierci la pensione….a quell’età la probabilità che uno schiatta prima di 67 anni è molto elevata.

perplessa
Scritto il 13 Dicembre 2011 at 18:43

idleproc@finanza,

si fanno i questionari….così raccontano alla gente che si fa qualcosa

I sondaggi di I&M

VEDO PREVEDO STRAVEDO tra 10 anni!

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