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Unicredit: la regina tra le banche italiane
Ancora una volta Unicredit si dimostra non solo la miglior banca italiana come redditività, ma anche come mentalità. Da buon italiano (di cui a volte mi vergogno di esserlo…) sono molto felice della possibilità che si venga a creare un super polo bancario tra Unicredit e Société Générale. Chiaramente al momento è solo un’ipotesi, ma sarebbe l’unica occasione per creare un qualcosa con marchio italiano con un peso di grande rilievo. Finora abbiamo avuto una politica molto orientata a fondere, assorbire, acquisire aziende quasi esclusivamente sul suolo italiano, puntando sull’aumento delle dimensioni (che restano per la maggior parte dei casi sempre modeste rispetti i big player internazionali…) domestiche e non ad una vera internazionalizzazione. Quindi si può leggere tra le righe che vedrei tanto bene una nuova USG come vedrei meno bene Unicredit Capitalia… Quest’ultima sarebbe un’altra minestra all’italiana che poi alla fine non so fino a che punto possa creare veramente valore. E che comunque ne creerà meno rispetto al potenziale polo italo-francese. Ma questo è un puro parere personale. Da segnalare cosa potrebbe succedere a Mediobanca in caso di fusione Unicredit-Capitalia. Di colpo passerebbero a possedere circa il 20% del capitale della holding di Piazzetta Cuccia E a questo proposito voglio aprire una parentesi. C’è un patto in Mediobanca che recita così: in caso di mutamenti sostanziali della struttura di controllo di una partecipante, il comitato direttivo potrebbe richiedere di cedere l’intera sua partecipazione. Non credo che questo possa effettivamente avvenire. Credo invece che, se avviene la fusione UC/Cap vengano fatti dei cambiamenti. E di certo si saprebbe chi è che comanda a Piazzetta Cuccia. Con oltre il 20% la coppia Profumo/Geronzi potrebbe dire la sua. Nel frattempo però il buon Alessandro decide di fare un po’ di shopping. Tanto per cominciare si compra il 4% del Banco di Sabadell