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La via del NON ritorno del compromesso europeo
Default Grecia con haircut volontario, Atene che potrebbe uscire dall’Euro, Unione Europea che potrebbe saltare. Ma si può tornare indietro?
Non posso negarvi un certo piacere quando leggo sui giornali la view di personaggi di livello eccellente che la pensano come me. Non per ultimo uno dei migliori economisti del momento, Kennet Rogoff il quale, in linea col mio pensiero, vede il piano creato dall’Eurosummit come l’ennesima occasione per comprare un po’ di tempo.
In effetti è chiaro il fatto che, quanto è stato deciso, non è risolutivo. Ci sono tanti punti interrogativi e tanti elementi irrisolti. Uno dei tanti è relativo al famoso haircut volontario del debito greco. Taglio del 50% e target del ratio debito/PIL a 120% entro il 2020. Cavolo, tanto rumore per poi ritrovarsi tra 10 anni ad avere ancora il 120%, ovvero come l’Italia oggi? Ma allora è evidente che la Grecia NON uscirà mai dallo stallo e dalla crisi, mi sembra palese!
Tanto che, proprio secondo il prof Rogoff, la Grecia potrebbe uscire dall’Euro nell’arco dei prossimi dieci anni. Certo, con queste prospettive e con la certezza che la Grecia sarà schiava a tempo indefinito, e mettendomi nei panni del cittadino greco, come dare torto ad Atene? Ben inteso, non si tratta di Grecia cacciata dall’Euro, ma Grecia che sentendosi schiavizzata decide di sua iniziativa di uscire, rischiando il rischiabile, ricreando la Dracma, subendosi una super svalutazione ma almeno con la possibilità di essere padrona delle proprie azioni e tentando di rialzarsi, col tempo, con le proprie gambe, liberandosi dalle catene di Bruxelles che la vincolano in tutto e per tutto.
Problema. Il trattato di Maastricht non permette ad uno stato membro di uscire. Quindi, in linea di massima, la Grecia deve subire la schiavizzazione (per carità, non entro in merito al fatto che sia più o meno meritata). E allora potrebbe intervenire direttamente Bruxelles permettendo alla Grecia di uscire. E secondo me questo non avverrà, perché alla fine l’Unione Europea non vuole fare uscire uno stato dall’Euro. Perché? Perché altrimenti si crea un pericolosissimo precedente e si va a generare il rischio di uno scenario assolutamente destabilizzante per l’Unione Europea e per l’Euro.
Immaginatevi la scena. Esce la Grecia, e subito dopo la segue il Portogallo (la prossima mela marcia da curare con massima rapidità?) e poi magari l’Irlanda, che preferisce la cugina Gran Bretagna all’Unione Europea. A quel punto tutto diventerebbe relativo, l’Euro non sarebbe più una valuta credibile, ed i paesi aderenti non ne beneficerebbero di certo.
Prendiamo la Germania. Come detto molte volte, i tedeschi hanno beneficiato in modo esponenziale della debolezza dell’Euro, incrementando le esportazioni soprattutto verso la Cina. Se ci fosse stato il Marco Tedesco, la Germania avrebbe avuto una valuta di un 30-40% più forte e la sua economia… in che condizioni sarebbe?
Morale: facendo la resa dei conti, l’Euro e l’Unione Europea sono stati, un po’ per tutti, uno strumento sfruttato solo ed esclusivamente per potenziare se stessi, arricchirsi, godere di benefici. Però se ci pensate bene, non si è mai cercato di costruire una vera Unione. Quindi un accordo che poteva essere chiamato “compromesso europeo” ma non certo Unione Europea… Peccato che il fallimento palese del progetto ha messo tutti i paesi, in un modo o nell’altro, in difficoltà, e adesso nella difficoltà, lo state notando, ognuno continua a voler portare acqua al suo mulino e cerca di salvare se stesso o di avere i minimo dei malefici.
Ed è proprio per questo che, secondo me, non si lascerà uscire nessuno.
Siamo tutti nella melma, e tutti dobbiamo rimanerci. Come i matrimoni: nella buona e nella cattiva sorte, in salute e malattia, finchè morte non vi separi.
Non paragonate la morte al default. La prima è la fine di una vita, la seconda è una lunga malattia che prima devasta l’economia del paese fallito, ma poi, ha effetti collaterali altrettanto pesanti per i “vicini di casa” che vengono contaminati. Grecia insegna…. Ma il tempo aggiusta tutto e un giorno si ripartirà.
E ora il futuro G-20. Obiettivo: massimi risultati, col minimo sforzo e soprattutto con i minori effetti destabilizzanti sul sistema finanziario. Come sempre. Ma di soluzioni definitive, probabilmente, neanche l’ombra. Vedasi Unione fiscale.
Ovvio, cari amici, queste solo mie elucubrazioni della domenica mattina, pensieri personali ampiamente contestabili. Anzi, la discussione come sempre, è aperta…
ULTIM’ORA: UE, richiesto aiuto a FMI, Cina, USA, Vega, Orione….
L’Europa da sola non può farcela a risolvere la crisi dei debiti. (…) Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) intanto annuncia che è in corso un’operazione di revisione degli strumenti di finanziamento a sua disposizione per aiutare di più chi ne avrà bisogno. (…) E anche l’Europa stessa non è per niente sicura che il complicato meccanismo anti-crisi che ha messo in piedi funzioni davvero, con numeri ancora ballerini nonostante fossero pensati per dare sicurezza ai mercati, e i dubbi sulla capacità di attrarre investimenti esterni all’Europa. (…) Ma se ciò non dovesse bastare, come sembra chiaro a tutti, il G20 – leggi Cina e Usa in primis – non può abbandonare i suoi partner europei: «C’è una continua necessità di azione comune da parte di tutti i partner del G20, in spirito di comune responsabilità e identico obiettivo», spiegano in quello che suona come un vero appello. (…) E anche il contributo Usa, tramite il Fondo monetario, è tutto da verificare, considerate le difficoltà di Obama già con la crisi americana. In campo da subito invece il Fmi che in serata, attraverso una nota, informa che una «revisione degli strumenti anti-contagio a sua disposizione», con l’obiettivo di gestire i bisogni degli stati membri e in linea con le riforme in corso per aumentare l’efficiacia e la flessibilità degli strumenti di prevenzione delle crisi e mitigare i rischi di contagio. (…) Il piano europeo non convince il magnate americano George Soros, secondo il quale l’accordo «dimostra la mancanza di leadership di un continente», e le dà al massimo tre settimane di vita prima di dimostrare il suo «completo fallimento». Già sull’apertura dei mercati domani, inizialmente euforici dopo l’accordo, nessuno è disposto a scommettere. (SOURCE)
Bene, tutto come previsto.Confermato il fatto chequanto visto fino ad ora era solo una prima puntata. Ora viene il bello. E il bello deve essere una soluzione coesa però con l’intervento.come ricordato sopra, anche di partner extraeuorpei, leggasi USA, Cina, FMI. A conferma che questa è una crisi mondiale e non solo Greco-Europea.
PS: vi segnalo l’ottima analisi di SG dove si dice che in fondo “siamo un po’ tutti Grecia..) e l’analisi del Sole24Ore su banche, Parigi e Berlino.
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DT
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Buongiorno e buon Lunedi!
Per chi è a farsi un bel ponte buon mare/montagna!
Io, come tutti i lunedi mattina, sono ad iniziare la mia analisi sui titoli.
Oggi…come è d’ obbligo….non guardo nenche cosa fa il mercato…tanto è lunedi!
Vorrei fare una piccola puntualizzazione visto alcuni commenti e post letti.
Credo che negare l’ inversione di medio sull’ azionario sia quanto mai fuori luogo e SOPRATTUTTO pericoloso.
Chi era short avrebbe dovuto chiudere definitaivamente (immagino con ancora un certo guadagno) tutte le posizioni con la chiusura settimanale sopra 1230,71
RICORDO L’ obiettivo del doppio minimo….1359,88
Ora, io sono fermamente convinto che questo livello verrà raggiunto….non so quando ma immagino molto prima di Natale.
Come sempre un’ inversione che si rispetti necessita di almeno una correzione importante (della durata abituale di 4 settimane) seguita da un nuovo impulso rilazista oltre i precedenti max. Le inversioni a V non mi hanno mai convinto.
Quindi, ricapitolando…..1359,88 è l’ obiettivo da raggiungere. Seguito, immagino da un mesetto negativo e poi su di nuovo. Per la tempistica non saprei….vediamo strada facendo.
Vi voglio inserire anche un grafico settimanale tratto dalla borsa di Francoforte sul’ Eur Bund.
Per avere un quadro più chiaro ed evidente di cosa potrebbe accadere sui mercati azionari dopo la pausa meditativa della scorsa settimana
la settimana scorsa abbiamo avuto la conferma della bontà della barra outside ribassista (il candelone rosso di un mese fa) avendola rotta al ribasso dopo due settimane di indecisione.
MORALE: anche su time frime settimanale il trend è ribassista…quindi occhio da mercoledi in poi!
Scusa perchè gli americani cosa hanno fatto? hanno tutelato il lavoro in patria dei loro connazionali o al contrario hanno delocalizzato tutto l’immaginabile in cina?, la cina oggi non sarebbe un problema se l’avidità di un branco di esaltati estremisti finanziari e di imprenditori senza scrupoli non avesse spinto il mondo sul baratro.
In cina è presente un regime alla luce del sole, negli usa lavora nell’ombra, ma è sempre un regime chiamato lobbie e corporate, le quali per i soldi e il potere SONO DISPOSTE A TUTTO, a calpestare qualsiasi cosa.
La cina oggi è un problema, ma sono una parte delle colpe sono da ascrivere ai cinesi, non diamo a Mao ciò che di Obama.
Caro amico la contraddizione sta nel fatto che….non essendoci ripresa all’interno degli USA…..gli States cercano di ottenerla dall’ esterno mediante la svalutazione del dollaro….e se ciò è comprensibile nei confronti dello yuan…..è del tutto inaccettabile nei confronti dell’euro…..perchè bloccherebbe la crescita….e finirebbe per aggravare…e non risolvere….gli immani problemi dei debiti dell’area euro.
Sono sempre io!
visto che quasi mai se ne parla vorrei ricordare che è possibile operare anche sul mercato MTA INTERNATIONAL. Le condizioni economiche sono le stesse del nostro paniere…in più, per me fondamentale, c’è l’ asta di chiusura.
Certo, bisogna scegliere i titoli più liquidi ma quel che vale per saipem o Snam (ad esempio) vale per AXA o altri.
Vi faccio due esempi di inversuione da manuale.
Bnp Paribas
Deutsche bank
Due bullish engulfing time frime settimanale che, avendole in portafoglio, nonstarebbero rendendo poco!
Quindi, un consiglio per chi studia i grafici per decidere l’ opeartività….guardate anche questo paniere!
….penso che sia un errore sollecitare aiuti dalla Cina. E’ un popolo che finora ha dimostrato un cinismo assoluto, nel campo sociale schiavizzando il lavoro, nel non rispettere i regolamenti sulle emissioni, copiando tutto quello che c’era da copiare fregandosene del copyrigth, gestendo una situazione sociale che sa poco di democrazia e molto di regime di oppressione, e, dulcis in fundo, una abissale svalutazione della moneta…..
Mi sembra ovvio che invitare in casa l’orco, questo vorrà mangiare; questo significa l’accettazione del suo environment politico, sociale e insustriale e di ulteriori accordi commerciali.
Sarkozy, ancora una volta, assetato di protagonismo in vista delle prossime elezioni, si fa paladino di iniziative cervellotiche, denunciando la solita miopia.