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Supercicli di Kondratieff : sarà ancora crisi
In passato ho già avuto modo di parlare di questo personaggio, sicuramente non celebre come i vari Elliott e Gann (per citarne due …) ma che ha lasciato un’impronta secondo me interessantissima nell’analisi dei cicli economici. Inserirò questo post anche nell’area delle previsione mercati per il 2009.
Tanto per cominciare mettiamo subito le cose in chiaro. Parlando di Kondratieff ( o Kondratiev) e delle sue onde faremo un ragionamento che ha ben poco a che fare con l’analisi tecnica. Quindi i grafici in questa sede hanno una funzione descrittiva del fenomeno.
Non tratteremo di resistenze e supporti ma dell’andamento del ciclo economico. E avrete modo di scoprire, se non conoscete il personaggio, uno scenario che è certamente preoccupante ma che va a collimare con la mia view (anche se c’è la cigliegina finale…). Non voglio autolodarmi, ci mancherebbe. Sto solo cercando conferme al mio scenario ribassista che prevede nuovi picchi minimi.
Innanzitutto un piccolo riferimento al mio blog.
In merito al “punto di inversione” abbiamo già detto molto. Dal punto di vista tecnico, in questo post, (CLICCATE QUI) ho provato ad analizzare un’ipotesi grafica sia a 20 anni che…secolare.
Se poi andiamo ad aggiungere le varie teorie sulla ripresa, la deflazione, la crisi, i derivati e quant’altro, analisi che ritroverete cliccando qui, avevo stilato una data. Una data che ovviamente non vuole essere un “credo” ma una base di partenza per una discussione.
La data è aprile, l’anno il 2010.
Il target tecnico che mi sono prefissato è quota 600 dello S&P 500.
Un livello drammatico, certamente, perché implica un ulteriore ribasso dei listini di un ulteriore 30%. Impossibile, direte voi. Probabile, dico io.
E se seguirete l’analisi proposta da Kondratieff, capirete il perché.
K waves
Le onde di Kondratiev , riconosciute anche come Supercicli, Onde lunghe o K-waves , sono curve regolari con forma sinusoidale. Il suo ideatore, Nikolai Dmyitriyevich Kondratyev, era un professore russo, come suggerisce il nome, il quale riteneva che l’iterazione tra fenomeni correnti generasse un pattern ripetitivo su un periodo di tempo lungo. Questa sua teoria andava in contrasto con le tesi Marxiste, in particolare contraddiceva le tesi riguardo all’ estinzione dei sistemi capitalisti. E fu così che fu mandato in Siberia, in esilio dove mori a soli 46 anni.
Grazie all’analisi di questi cicli, sarebbe stato possibile prevedere con esattezza l’arrivo della grande crisi degli anni ’30 (la grande depressione), la bolla che l’aveva preceduta, più molti altri elementi.
Il ciclo K
La base del ragionamento fatto da Kondratieff è il cosiddetto “ciclo K”, scomponibile in 4 fasi, cui corrispondono diversi “umori psicologici” e quindi comportamenti diversi da parte degli individui. Le quatto fasi sono:
1. la crescita (primavera)
2. la recessione primaria (estate)
3. il periodo di stabilità (autunno)
4. la depressione secondaria. (inverno)
La prima fase dura circa 25 anni. E’ la fase migliore, quella della prosperità e della crescita economica. Qui l’inflazione gioca un ruolo importante, ed accompagna la crescita. Questo è un periodo in cui il benessere si diffonde, sottoforma ad esempio di risparmio ed accumulo di ricchezza.
Segue una fase di rallentamento (estate) dove l’inflazione inzia a “mangiare” il benessere prima generato: però da qui rinasce l’euforia, una nuova fase rialzista che porterà a nascita di bolle finanziarie. E’ il preludio ad una nuova fase di crisi. La crisi che è necessaria per “depurare” il sistema di tutti i suoi eccessi. La durata? Ovviamente non è così perfettamente definita. Ma in media l’economista russo parla di circa 15 anni..
Ho sintetizzato all’ennesima potenza tutta la teoria di Kondratieff, anche perché ritengo superfluo addentrarsi troppo nel discorso. Ma andiamo ora a parlare di cose “interessanti”, ovvero cerchiamo di rendere attuale quest’analisi e analizziamo cosa è successo e cosa succederà secondo le K Waves.
Che succederà ora? (tabella cicli K)
Innanzitutto buttiamo un occhio a questa tabella, presa dal sito K Waves . Scopriremo che al momento, l’analisi di Kondratieff non ha grossi margini di discussione, in quanto si conferma attendibile. Non dimentichiamo mai, però che nel corso dei decenni, molte cose sono cambiate: anche solo la velocità con cui si può risolvere una crisi, seppur gravissima, come quella attuale, non è paragonabile alla soluzione di una crisi avuta, ad esempio, nel 1835. Le cause, i tempi ed il sistema economico, sono drasticamente diversi. Leggendo la tabella sopra esposta, risulta chiaro che “l’inverno del ciclo K” è partito nel 2000, in coincidenza della bolla di internet.
Il grande grafico che vi presento qui sotto va a spiegare perché la situazione attuale può essere perfettamente inserita all’interno del grafico previsionale di Kontradieff con le sue K Waves.
All’interno del grafico , vedete le stagioni (alcune nel riquadro rosso), l’indice S&P 500 (freccia verde), i prezzi all’ingrosso (PPI) poi sostituiti dall’indice CRB delle materie prime (Commodity Research Bureau) con la freccia azzurra, e l’andamento del mercato obbligazionario (T Bond) segnalato con la freccia gialla. Nel rettangolo viola ho evidenziato la durata dei vari K Waves, in modo da poter rendere chiara la situazione.
Come potete vedere dal grafico, oggi siamo in PIENO INVERNO (non solo dal punto di vista meteorologico). Coerentemente con il modello di Kondratieff, i tassi sul T Bond stanno scendendo e scenderanno ancora, generando una sorta di “bolla” sul mercato obbligazionario. Le materie prime non hanno ancora terminato la loro fase di volatilità, ma in futuro torneranno alla grande a salire.
E ciò che più conta, alla luce di quest’analisi, è il fattore tempo.
Secondo le K Waves, la crisi durerà…proprio fino al 2010, proprio come avevo ipotizzato nel mio post sopracitato.
Ovviamente, lo ripeto sempre, non voglio esprimere qui la verità assoluta, forse nemmeno il Padre Eterno (ma si dai, forse lui si…) ha idea di come andranno esattamente le cose.
Ma resta il fatto che avere molti elementi che, se analizzati separatamente, ci portano poi allo stesso risultato, significa forse che la teoria azzardata, che prevede la grande ripartenza nel 2010, non è poi così errata.
Ok per l’inverno, ma poi non c’è l’estate…
C’è solo una cosa che mi turba ulteriormente.
Riguardiamo il grafico sopra esposto, ma facciamo attenzione ad un altro elemento. Notate l’andamento dello S&P 500 e le stagioni del K Wave. Noterete che l’inverno è la stagione del “tracollo”. E fin qui lo avevamo capito (vedi 2008). Ma poi … arriva la primavera (spring) ma in borsa la primavera non ha coinciso con una fase “toro”, bensì con una stabilizzazione dei corsi, lunga e noiosa, che non ha portato ad effettive “fasi di bull market”. Il bull market vero lo si ritrova nella fase estiva (Summer).
Se così fosse, nel 2010 ci sarebbe, si, la fine della crisi, ma risulterebbe necessaria una lunga fase di stabilizzazione per poter “digerire” ancora gli eccessi di tanti tanti anni di crescita esplosiva, gonfiata e montata. Il che comporterebbe un ulteriore rinvio della fase toro, la quale verrebbe spostata in avanti di almeno ulteriori 10 anni.
Per Kondratieff, quindi, il vero toro, quello scatenato , lo incontreremo a partire dal 2020. Prima accontentiamoci delle briciole e stiamo sempre ben all’erta. Come sempre sono ben disponibile alla discussione di questa interessantissima teoria. Se fosse confermata (lo sapremo solo a posteriori) significa che avremo ancora da penare il giusto…
STAY TUNED !
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