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CRISI AUTO: WEEK END DI FUOCO
Torniamo a parlare della crisi auto.
Sembrava tutto troppo facile, sembrava tutto troppo chiaro. Ed invece la politica ci ha messo lo zampino. Al posto della mediazione è arrivata la polemica. E fu così che, il piano di salvataggio a favore del settore auto e della crisi che lo ha colpito, piano ampiamente approvato dalla Camera, è stato poi respinto dal Senato.
Morale: salta il piano da 14 miliardi di dollari, fondamentali soprattutto per la sussistenza nel breve di GM e Chrysler, e in seconda battuta per Ford che non beneficia nel breve dell’accordo, ma che avrebbe a disposizione delle linee di credito nel futuro.
Quindi…mercati nuovamente nel panico.
Nella notte, GM ha contattato lo studio legale di fiducia per mettere le mani avanti in vista di un ipotetico Chapter 11. La cosa quindi si fa seria e grave.
Perchè è saltato l’accordo? Il nodo della questione è stato il salario. I repubblicani volevano una riduzione da 70 a 50 $ (???) . I democratici ed ovviamente i sindacati non erano d’accordo. E così è saltato tutto.
Magari bisognerebbe spiegare ai signori dipendendi del settore auto USA che i sacrifici devono farli tutti e non solo alcuni. Ma questo è un altro paio di maniche.
Ipotesi alternativa? Il TARP…
Quindi tutto finito? Fallimento di General Motors ormai alle porte? Sulla carta direi proprio di si. Ma c’è un’ultima spiaggia.
Non si esclude a questo punto l’utilizzo del TARP. Si, certo, il fondo TARP è finalizzato a ben altre questioni, ma vista l’emergenza, e non essendoci alternative credibili e rapidamente ipotizzabili, non si può escludere un sostegno straordinario per una situazione di per sé straordinaria.
Borse nel panico
E’ sotto gli occhi di tutti la reazione più che plausibile dei mercati finanziari. Già ieri sera Wall Street ha subodorato qualcosa, chiudendo un forte passivo dopo una seduta passata tranquillamente in territorio positivo.
L’Asia stamattina era in profondo rosso, l’Europa viaggia nuovamente in forte passivo. La soluzione deve arrivare subito, ora.
Quindi secondo me avremo a che fare con l’ennesimo week end di fuoco. Si chiuderà il venerdì nella più totale incertezza e tra sabato e domenica, a mercato chiuso, si deciderà il futuro di General Motors e del settore auto in generale. Anche perché un default di GM sarebbe quanto mai drammatico.
Effetto domino devastante, di nuovo…
Certo, in molti staranno dicendo: ma facciamola fallire! Ma vi rendete conto cosa significa? Tralasciamo la disoccupazione e l’azzeramento del valore di azioni ed obbligazioni. Immaginate l’indotto. Immaginate il peso sulle banche. Immaginate il fardello per le società assicuratrici, che magari hanno emesso vagonate di CDS (Credit Default Swap), ovvero quelle “assicurazioni” che tutelavano contro il default di GM (ndr: i CDS su GM sono mostruosamente superiori all’effettiva entità dl debito GM. Il che significa tanta speculazione ed esposizione al rischio di molte società assicuratrici enormemente maggiore di quanto possiamo ipotizzare).
Indovina indovinello…
E a questo proposito vi faccio un indovinello: qual è la società più esposta nell’emissione di CDS, che in caso di default avrebbe un buco, anzi un cratere pari alla Fossa delle Marianne?
Indovinate un po’? E’ sempre lei! AIG ! Ma a chi appartiene ora AIG? Ops… è stata nazionalizzata. Quindi, conviene allo Stato un default di GM?
Assolutamente no, perché la perdita sarebbe catastrofica. Ecco perché secondo me (attenzione, secondo me !!!) GM non fallirà e nel week end arriverà un salvataggio.
Mi fermo qui. Non dico altro, anche perché questi sono pareri personali.
Rimane una certezza. Prepariamoci all’ennesimo week end di fuoco. E magari anceh un bel paio di mutande di latta.
STAY TUNED!
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