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L’ORA DELLA RISCOSSA?
Quando ieri sera mi sono trovato con un -9% sugli indici USA (Dow Jones, Nasdaq e S&P 500) sono stato preso da un brivido freddo in mezzo alla schiena. Ho rivisto la possibilità di ritrovarmi con una chiusura come quella vista nel fatidico lunedì della prima bocciatura del piano Paulson alla Camera dei Rappresentanti.
Poi però c’è stato un forte ritorno di denaro sul mercato e la borsa si è ripresa bene. Certo, molti magari mi chiederanno se mi sono fumato il cervello. Ma quando ti ritrovi con uno S&P 500 a -3.86% , un Dow Jones a -3.58% e un Nasdaq a -4% dopo che si era visto un -9%, beh, sembra quasi che la seduta si sia chiusa positivamente.
E a parte questa considerazione che definirei psicologica, non possiamo anche negare altri importanti elementi “evidenti” dal punto di vista tecnico.
E sono elementi che accomunano più listini. E come spesso dico, quando lo stesso scenario lo ritroviamo su più indici, allora significa che il segnale potrebbe essere valido, interessante ed operativamente da prendere in considerazione.
Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capirci qualcosa in più.
Hammer sulle borse USA
Sui listini europei, che hanno subito una chiusura da incubo, complice l’andamento discendente degli indici USA, ieri abbiamo visto dei “candeloni neri”, delle vere e proprio “tall black” che lasciavano poco scampo ad uanview positiva. Ma negli USA non è andata così. Su tutti e tre i listini chiave, S&P 500, Nasdaq e Dow Jones ci siamo ritrovati con degli “hammer”, ovvero delle configurazioni in candlestick di matrice rialzista, cheh dovrebbero far ben sperare per la seduta di oggi. Qui a fianco potete vedere il Nasdaq.
Fibonacci magico e provvidenziale
Oltre al candlestick non possiamo sottovalutare l’importanza di un livello tecnico “magico” che tengo sempre in forte considerazione: il 61.8% di Fibonacci.
Se andiamo a vedere, molti listini ieri si sono mossi proprio a ridosso di questo livello. Lo S&P 500, lo ha violato al ribasso, ha rotto addirittura quota 1000 per poi recuperare in chiusura, mentre Dow Jones e Nasdaq si sono proprio appoggiati su questo livello. Stessa cosa per Hang Seng. Ma non solo…
Petrolio e Bund: tecnicamente perfetti
Il WTI è arrivato in modo matematicamente perfetto al target prefissato. Basta guardare il grafico per rendersene conto. Questo target era quello anticipato in QUESTO POST (Clicca qui). E il Bund, protagonista di un fly-to-quality più che comprensibile, è arrivato alla resistenza dinamica. Quindi capite benissimo che la situazione si fa interessante…. Tutto quanto è sceso molto è arrivato su livelli chiave e tutto quanto è salito molto si trova a contatto con resistenze forti.
Morale: è giunta l’ora di vedere delle reazioni tecniche a favore di borse e materie prime, a scapito di dollaro e tittoli governativi.
STAY TUNED!
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Grazie e buona lettura!
DT