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EURIBOR RECORD. I MUTUI…PURE
Quando mai si era visto un tasso Euribor a questi livelli?
Oggi il pluritemuto Euribor 3 mesi, usato per la maggior parte dei Mutui a tasso variabile (che sono parametrizzati al suddetto Euribor più uno spread) è arrivato al 5.12% (360 giorni) e al 5.19% (365 giorni).
Il significato di questi nuovi massimi è chiaro. La tensione sul mercato monetario continua ad essere altissima. E sicuramente il discorso di ieri di Paulson e Bush, in megadiretta TV, un discorso carico di pathos, nervosismo e drammaticità (che attore…) ha contribuito a far crescere la paura.
Il piano Paulson deve essere approvato entro il week end, altrimenti potremmo ritrovarci lunedì prossimo con qualche sorpresina non troppo positiva, sorpresina che il mercato non conosce. E alla mente ritorna, per forza di cose, l’esperienza vissuta con Lehman Brothers qualche settimana fa.
Perché l’Euribor continua a salire?
Le banche non si fidano più l’una dell’altra. Quindi ciò che pesa sul mercato è il cosiddetto “rischio controparte”. Non dimentichiamo mai che l’Euribor è il tasso di riferimento per i prestiti interbancari nella zona euro, il suo aumento riflette soprattutto il crescente timore che le banche hanno nel prestare denaro alle altre banche, anche a breve termine. Troppi sono gli istituti malati, troppe sono le tensioni, e non dimentichiamo inoltre che continua ad esserci il timore di un futuro coinvolgimento proprio delle banche dell’area Euro, in questa crisi che ha falcidiato il sistema finanziario americano. Immaginatevi cosa potrebbe comportare nello scenario Euro un default, per esempio, di una ING Bank, Barclays o UBS (queste due non sono nell’area Euro ma gli effetti sarebbero comunque devastanti).
L’effetto sui mutui
Inoltre, in tutto questo marasma finanziario, non possiamo dimenticare il povero Signor Rossi che, titolare di un mutuo a tasso variabile parametrizzato all’Euribor, si ritrova delle rate sempre più care. Oggi il Signor Rossi ha la possibilità di aderire ad un’eventuale rinegoziazione del mutuo, come recita la convenzione Abi-Governo. Ma state pur certi che molto spesso, questa soluzione…non rappresenta una soluzione sufficiente. Come vedete, gli effetti della crisi finanziaria, pian paino, stanno arrivando anche al consumatore finale. Il problema è che fino a ieri si parlava del mitico Mr. Smith. Oggi il problema potrebbe ribaltarsi proprio sul povero Signor Rossi…
STAY TUNED!