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Quanto valgono Shiller PE ratio e Tobin Q ratio?
La valutazione del mercato non è cosa facile, ci sono diversi fattori che possono influire e, soprattutto, la soggettività resta elemento determinante.
Tra i vari modelli di valutazione del mercato azionario ce ne sono alcuni che sono universalmente riconosciuti (in quanto standardizzati) e tra questi troviamo sia il metodo Shiller P/E Ratio e il Tobin Q Ratio.
Tobin Q Ratio
A ratio devised by James Tobin of Yale University, Nobel laureate in economics, who hypothesized that the combined market value of all the companies on the stock market should be about equal to their replacement costs. The Q ratio is calculated as the market value of a company divided by the replacement value of the firm’s assets. For example, a low Q (between 0 and 1) means that the cost to replace a firm’s assets is greater than the value of its stock. This implies that the stock is undervalued. Conversely, a high Q (greater than 1) implies that a firm’s stock is more expensive than the replacement cost of its assets, which implies that the stock is overvalued. This measure of stock valuation is the driving factor behind investment decisions in Tobin’s model. (Investopedia)
Secondo questo metodo di valutazione il mercato è sopravvalutato del 10%
Shiller P/E Ratio
The Shiller P/E ratio is calculated as follows: divide the S&P 500 by the average inflation-adjusted earnings from the previous 10 years. Here is a chart of the Shiller P/E going all the way back to 1880. It’s the best P/E ratio to use over long stretches of history, because it smoothes out the extreme peaks and valleys in earnings, giving a better framework for thinking about future S&P earnings power. The mean and median Shiller P/E since 1880 are both about 16. Today, it’s about 22. At the last four major bear market bottoms, in 1921, 1932, 1949, and 1982, the Shiller P/E fell below 10. This is a far cry from bouncing sharply off of 15 – which is what happened at the March 2009 bottom.
Valuation is the main reason why I expect the bear market to last several more years into the future – probably somewhere in the 2015- 2020 timeframe. I think we’ll get there through some combination of falling stock prices and modest earnings growth.
(Dailyreckroning)
Secondo questo metodo il mercato è sopravvalutato di un bel 40%.
Bene, quindi abbiamo trovato la giusta chiave di lettura dei mercati? Possiamo andare tranquilli? Possiamo liquidare tutti gli asset serenamente nella convinzione che prima o poi arriverà il crollo verticale? Certo, siamo liberissimi di farlo.
Teniamo però conto di alcune considerazioni.
a) Innanzitutto questi due metodi di valutazione sono fortemente contestati da buona parte degli analisti, in quanto è considerato poco “proiettato” al futuro e alle potenzialità di crescita, perché il mercato nel corso degli anni ha cambiato pelle e perché tende a fotografare la realtà senza tener conto di diversi fattori congiunturali.
b) I grafici parlano chiaro. La sopravvalutazione teorica del mercato (scrivo teorica perché non è legge che un titolo debba essere certificato come sopravvalutato) è quantomeno normale e, nel tempo, arriveranno le correzioni…ma dopo periodi di sopravvalutazione anche palesi. Quindi sempre meglio seguire le tendenze (sono noioso, lo so, ma dico quello ch penso) tenendo in forte considerazione i fondamentali e comportarsi di conseguenza,
c) Quanto possono valere questi metodi di valutazione (Shiller P/E ratio e Tobin Q Ratio) con un mercato influenzato dall’attivismo della FED, dai fattori geopolitici come Giappone, Libia e PIGS e da tutti gli altri elementi?
Credo che l’elemento di valutazione migliore sia sempre il solito. Meglio prendere tutto, frullarlo per benino e poi usare uno strumento valutativo molto originale e valido: il buon senso.
STAY TUNED!
DT
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Non valogono nulla, come il case shiller ela fiducia dei consumatori entrambi in caduta libera, ma borse usa lo stesso in rialzo.