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CORRELAZIONI : NEWS E CONFERME
Circa tre mesi fa avevo postato un articolo che considervo molto importante per chi crede nell’analisi intermarket, in quanto rappresentava la sintesi delle correlazioni tra i più importanti assets di mercato. Tale articolo è visibile cliccando QUI.
Ho pensato dunque, di andare a rispolverare questo tipo di analisi e di ripresentarvi la stessa tabella, chiaramente con i dati aggiornati.
Come potete vedere nell’allegato, la scheda di correlazione è data da una griglia dove si incrociano le correlazioni tra i vari assets. Innanzitutto che cos’è una correlazione? O meglio ancora, che cos’è un indice di correlazione?
Per la definizioni vi rimando al post di cui sopra.
Ma ora guardiamo la “griglia” e facciamo le dovute valutazioni.
Analisi degli indici
Tanto per cominciare mi sembra corretto fare un rapido elenco a mò di legenda degli assets considerati nell’analisi:
SPX: S&P 500
US1: T bond
RX1: Bund
GC1: Oro
CL1: WTI petrolio
CRY: Indice CRB
G250: Global Property (Immobiliare globale)
EURC: Euro/Franco Svizzero
JPY: Dollaro USA / Yen Giapponese
DXY: Dollar Index
Considerazioni
* S&P 500
Le correlazioni dirette ed inverse sono segnate in azzurro. Risulta evidente la correlazione forte con il settore immobiliare, e con le tendenze di CHF e dello Yen che vengono pesantemente utilizzati per il carry trade quando torna sui mercati la voglia di rischiare. Quindi possiamo dire che l’azionario ha un andamento correlato ad immobili, CHF e JPY, seppur in modo diretto per il primo ed inverso per il secondo. Difatti più le borse salgono e più queste due valute si indeboliscono nei confronti di Euro (soprattutto) e Dollaro.
* US1Risulta evidente invece che per il T Bond esiste una correlazione inversa molto forte con le borse e, di conseguenza, una correlazione inversa con CHF e JPY. Questo discorso è ampiamente confermato dai fatti. Se vi parlo di Fly-to-quality e carry trade, vi viene in mente qualcosa?
* RX1Discorso analogo vale per il Bund tedesco, anche se addirittura la correlazione inversa è addirittura più forte e quindi è più evidente. Lo terremo in considerazione per le future analisi
* GC1L’oro conferma la sua ovvia correlazione con l’indice sottostante (CRB che qui si chiama CRY) e con il petrolio. Ma notate il Dollar Index: continua ad essere fortemente decorrelato dall’oro. Quindi si conferma il rapporto inverso tra i due.
* CL1Anche qui si vede la correlazione molto forte con il CRB ( composto per la maggior parte proprio dal WTI) ma … attenzione… Guardate il Dollar Index… Non è più decorrelato come un tempo. Quindi il ferreo rapporto WTI/USD è diventato meno forte che in passato. Merito soprattutto della vena speculativa del petrolio e dei discorsi di Bernanke sui tassi USA.
* CRYConfermo quanto detto sopra (vista la forte dipendenza di quest’ indice dal petrolio).
Conclusioni
Impossibile negare l’evidenza. Continua ad esserci un forte rapporto di correlazione inversa tra oro e dollaro. Sorprende fino ad un certo punto, invece, la forte correlazione tra il settore immobiliare e l’equity (il che coincide con la logica di mercato, visto che la crisi immobiliare è molto influente sull’equity).
Si confermano i discorsi fatti in ambito carry trade (con protagonisti CHF e JPY) e il fly-to-quality (bond ed equity).
Mancano alla griglia l’indice ITRAXX e il VIX. Ma è dato per scontato che avrebbero un comportamento analogo (e quindi direttamente correlato) all’andamento del Bund.
Torna a livelli di normalità storica il rapporto USD/WTI.
Io ritengo questa griglia molto utile per l’investitore accorto. A disposizione per spiegazioni, se lo vorrete.
STAY TUNED!