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Rischio collasso

Scritto il alle 12:50 da Danilo DT

La Crisi non si placa. Le news negative aumentano e, puntualmente, l’umore degli operatori scende a picco. Il settore finanziario traballa: Countrywide è ad un passo dal default, almeno così sembra, e altrettanto si teme per Bear Stern, anche se quest’ultima è decisamente più sana. Ma forse sono solo voci di corridoio…
Quindi appare chiaro lo stato di crisi dell’economia USA (per non lo aveva ancora capito…). E la cosa sorprendente la si vede dalle previsioni sull’operatività FED. Il 68% degli operatori pensa che a fine mese (30 gennaio) la FED taglierà. Ma non di 25 bp, bensì di 50 bp, ovvero di mezzo punto percentuale. Questo per dare un forte stimolo all’economia.

DOMANDA

Ma è normale rincorrere la crescita in questo modo ignorando un’inflazione che invece è in salita?

“Drunken Driver”: il guidatore ubriaco. Questa è la mia paura. Ne ho parlato diverse volte in passato ma il rischio si sta concretizzando. In parole povere, se si tagliano ulteriormente i tassi con un’inflazione crescente, che succede se l’inflazione va “out of control”? Semplice, la FED dovrà rapidamente far risalire i tassi. E per un’economia già in forte difficoltà, significherebbe dare il colpo di grazia definitivo. E con l’economia anche le borse andrebbero a farsi benedire. E con esse anche il mercato obbligazionario. I tassi reali sarebbero negativi e si creerebero i presupposti per un disastro finanziario.
Con questo scenario è difficile immaginare un dollaro che recupera sulle altre valute. Mentre è prevedibile un rafforzamento di yen e franco svizzero, un po ‘ per “reverse carry trade” e un po’ perché il CHF è sempre stato un buon bene rifugio.
E come si poteva prevedere, l’oro va su e tocca i 880 $/oz. E non si fermerà qui.
Tutto quadra. Si stanno mettendo le basi per un bel casino finanziario.

I chiari segnali della recessione

 A confermare il tutto poi, ci pensano i dati macro, coadiuvati da elementi storici. Tra i più recenti ricordo:

1. Salari negativi
2. Disoccupazione in aumento
3. Il dato sui “payrolls” peggiore da agosto 2003 con i “payrolls privati” addirittura negativi
4. ISM manifatturiero sotto i 50

Voi direte che il mercato ormai sconta tutti questi fattori e siamo al cosiddetto bottom: io credo che la strada sarà ancora lunga. Proprio perché due elementi chiave, ovvero il mercato del credito e il mercato immobiliare, sono ancora in piena crisi. Chiedere a Fannie Mae e Freddie Mac oppure ai colossi bancari USA cosa ne pensano…

Banca Mondiale: PIL a +3.3%

Altrettanto negativa, ma con toni decisamente più pacati del sottoscritto è la Banca mondiale, la quale dice che la crescita dell’ economia mondiale rallenterà nel 2008, fermandosi al 3,3%, un valore nettamente inferiore alle ultime previsioni del FMI che lo scorso ottobre aveva posto al 4,8% la crescita globale per il 2008. Secondo la Banca Mondiale il PIL mondiale è cresciuto del 3,6% nel 2007, e nel 2009 dovrebbe rimbalzare di nuovo al 3,6%, grazie al dinamismo dei Paesi emergenti, che andrebbe a compensare la debolezza dei Paesi industrializzati. Previsto in crescita dell’ 1,9% il PIL USA. Per la Banca Mondiale i rischi che minacciano l’ economia sono l’ indebolimento del dollaro, lo spettro della recessione negli USA e la volatilità crescente dei mercati finanziari con la crisi del mercato del credito che dovrebbe persistere fin verso la fine del 2008. Quindi anche la Banca Mondiale ammette le difficoltà ormai chiare dell’economia. E la recessione, come dicevo ieri, non è più una cosa che si teme. Ormai è pura realtà.

Conclusione

Lo so, forse sono troppo pessimistico. Però mi sembra che, in questo momento, la mia negatività, dichiarata ormai da mesi, è più che comprensibile. In merito alla vicenda del “drunker driver” mi verrebbe da chiedere se c’è la possibilità per evitare tutto ciò. Ci vorrebbe qualcuno con l’etilometro. Ma il guidatore ubriaco, se arriva, sarà appoggiato anche dalle autorità finanziario, oltre che dalle banche, dalle aziende e dagli analisti. E quindi sarà libero di guidare pericolosamente sulle highway dell’economia mondiale. Ma se sbanda non si esclude la classica strage. Che questa volta mieterà molte vittime, non fisiche ma finanziarie.
Buona fortuna.

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