in caricamento ...
Mr. Smith fa i conti con l'oste
Molto spesso in questi mesi ho detto che troppe volte si fanno i conti senza avere a che fare con l’oste. E in questo caso l’oste si farà vedere a breve. Si tratta dell’inflazione. Già stamattina abbiamo avuto modo di vedere che nell’area UE di dati non sono splendidi. Il tasso di inflazione annuo nella zona dell’euro e’ salito al 2,6% in ottobre contro il 2,1% di settembre. Eurostat. Un anno fa era stata dell’1,6%. Raggiunto nella zona dell’euro il livello piu’ elevato dal settembre 2005. Per trovare un tasso superiore al 2,6% bisogna andare al giugno 2001: si attesto’ al 2,8%. Il tasso d’inflazione dell’Ue, sempre su base annua, in ottobre e’ stato del 2,7%. Quindi signori, lo scenario è chiaro. Inflazione in aumento, vincolo chiaro per Trichet sulla politica monetaria. Così almeno ora anche i più speranzosi in un “aggressivo” tagli dei tassi in Europa dovranno ricredersi.
Inflazione USA: prezzi al consumo previsti a +0.3%
E oggi pomeriggio sarà il turno degli USA dove è previsto un aumento dell’inflazione di 0.30%. Ovviamente un dato peggiore delle attese potrebbe scatenare sui mercati un forte timore. Perché è così importante il dato di oggi pomeriggio? Perché ci dirà in modo implicito cosa farà Bernanke al prossimo meeting della FED, previsto per il giorno 11 dicembre 2007. Il mercato ora si aspetta un taglio di 25 bp. Tutto dipenderà dal dato in uscita. E poi, a condire ulteriormente la situazione, si mette anche l’indice Philadelphia FED in uscita alle 18, previsto in calo a 4.84. morale: sarà un pomeriggio strategicamente fondamentale per l’andamento dei mercati finanziari.
S&P 500: toccata e fuga
Coerentemente con quanto detto ieri, il listino USA ha mantenuto per tutta la seduta un andamento abbastanza volatile. E’ arrivato a toccare in intraday quota 1490 ma è subito stato ricacciato giu sia dal supporto statico che dalla MM 200, mantenendo il trend ribassista e quindi oggi ci giochiamo un’importante partita.
Mr. Smith è logorato
Torniamo alla vicenda tassi ed inflazione. La verità è che, discorsi tecnici a parte, i paesi più industrializzati hanno una situazione economica che è in fase di logoramento. Le cause le conoscete tutte, ne ho parlato un migliaio di volte (subprime, derivati, crisi liquidità, inflazione, petrolio troppo caro). Ovviamente se oggii dati sul CPI saranno negativi, allora sarà il segnale chiaro che Mr. Smith sta entrando in crisi nera. E che probabilmente dovrà far posto, a livello di prestigio globale, al fantomatico Mr. Ho o Huang… La cosa che incuriosisce molto o , per meglio dire, deve incuriosire in questa fase, è la gestione della politica monetaria. Difatti avrete notato che non c’è un atteggiamento “comune” tra le varie banche centrali : C’è chi alza, chi abbassa, chi li tiene stabili… Sintomo comunque di una fase fortemente “confusionale”. Penso che difficilmente negli ultimi decenni si sia vista una situazione così difficilmente gestibile per le Banche centrali. Mr. Smith ormai è in una situazione “border line”, e ci va poco per farlo cadere nel burrone della crisi…. Appuntamento alle 14.30. ma non a casa di Mr. Smith, in quanto, forse, la casa non ce l’ha già più.