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Crollo più che giustificato

Scritto il alle 12:08 da Danilo DT

E’ da qualche mese che parliamo di un’eventualità che ieri sera si è puntualmente avverata. E non possiamo nemmeno dire che non ce lo aspettavamo. I fatidici nodi stanno venendo al pettine. Lasciando da parte il discorso puramente di analisi tecnica, che dopo riprenderò, si sono susseguiti nella giornata di ieri una serie di eventi che hanno fatto “crollare” il sentiment sul mercato. Il toro sembra ormai bello bollito e l’orso, con l’arrivo del freddo, esce dalla tana ed inizia con urla e movimenti a farsi sentire. Come avrete notato, l’orso si è presentato in modo molto più “teatrale” rispetto al passato. E questo per colpa di tutta uanserie di “trading system” tarati su livelli di supporto importante, alla cui rottura…TAC…fanno partire le vendite automatiche, ampliando i movimenti al ribasso. Quindi stiamo pur certi che la volatilità rimarrà sempre molto elevata.

Banche USA: ma guarda un po’…

Le banche sono finite di nuovo sotto pressione per la loro esposizione al credito strutturato, con il possibile naufragio del maxi-fondo da 80 miliardi di euro voluto dal Dipartimento del tesoro americano per salvare i SIV, a cui stanno lavorando le maggiori banche USA.Inoltre, dopo Citigroup e Merrill Lynch, anche la Morgan Stanley ha annunciato rettifiche per 3,7 Bln $, in relazione alle esposizioni su prodotti strutturati legati ai mutui subprime. La maison d’ affari ha aggiunto che alla fine del terzo trimestre aveva in portafoglio asset per 12,3 Bln $ il cui valore potrebbe scendere ulteriormente. Morgan Stanley è l’ ultimo colosso di Wall Street, in ordine temporale, ad ammettere perdite massicce generate dai subprime che potrebbero attestarsi a livello di sistema bancario, quanto al 2007, a 55 miliardi di dollari, in base a valutazioni di mercato. Quindi come potete vedere, i nostri timori erano pienamente fondati… Il sistema bancario USA non voleva ammettere le sue gabole… Ma alla fine ha dovuto essere un po ‘ più trasparente. Ma c’è di più; come avrete letto anche altri settori iniziano (come previsto) a scricchiolare… E ieri è stata la volta di GM, che ha annunciato maxi-oneri in bilancio per 39 Bln $ per rettifiche su sgravi fiscali di cui non ha potuto beneficiare. Ma non è finito. La cosa grave, secondo me, è che il cosiddetto “sentimet” si sta logorando definitivamente.

Cisco: trimestrale boom, però…

Quanto alle trimestrali in agenda ieri, la Cisco Systems ha dichiarato utili netti in aumento del 37%, a 2,21 Bln $, e con ricavi in rialzo del 17%, a 9,55 Bln $, grazie al buon andamento delle attività di computer networking nei paesi emergenti che valgono il 10% del totale, contro il 7,3% dello stesso periodo del 2006. Morale, dati migliori delle attese. Però il tiolo in after hours crolla. Significa che il mercato inizia a non crederci più. L’ andamento negativo di Wall Street è stato quindi condizionato da banche, nuovi massimi di petrolio ed euro-dollaro ed i timori di un taglio delle previsioni di utili delle società. Aumenta la volatilità e diminuisce la fiducia. E Mr. Smith inizia a vedere che il futuro potrebbe essere meno roseo di quello che il Governo ha cercato di fargli vedere.

Fuga dal rischio e si allargano gli spreads

In modo quasi matematico, i Bonds governativi tornano di moda e quindi i rendimenti scendono, in un contesto in cui il flight-to-quality da credit-crunch sta consentendo ai government-bonds di volare. Quindi che succede alle obbligazioni? Semplice: fuga dal RISCHIO. Si privilegia il “porto sicuro” dei titoli governativi e si abbandonano le obbligazioni più rischiose, di rating medio e soprattutto basso. E quindi, come si dice in gergo tecnico, si allargano gli spreads . Ma non è tutto. La seduta di oggi sarà caratterizzata dal newsflow legato alle decisioni in materia di politica monetaria sia da parte della Banca Centrale Europea che da parte della Bank of England. Gli analisti stimano che entrambe le banche centrali sposeranno la neutralità lasciando rispettivamente i tassi ufficiali al 4,00% e al 5,75%. Ovviamente sarà importante sentire cosa hanno da dire nella conferenza stampa i rispetti banchieri centrali.

Flash tecnico: S&P 500

Ormai lo conoscete alla noia, ma un flash questa volta è più che giusto. Rottura del supportone a 1490, violazione anche della MM a 200 giorni, i volumi non sono da sell off. Non escludo anche un pull back. Ma la situazione si fa difficile. Appuntamento, a questo punto, a quota 1460 e poi alla trendline azzurra tratteggiata. La partita è lunga e quando il gioco si fa duro, duri iniziano a giocare? Si, certo. Ma forse anche chi non è duro farebbe bene ad adeguarsi.   Ecco il grafico!  SP 500

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