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Lo strano mondo dei disoccupati USA
Oggi, giovedì 16 dicembre 2010, il DOL ( Department of Labor ), ha pubblicato i seguenti dati relativi alla settimana conclusasi il 11 dicembre:
Initial Claims (SA) | A 420,000 | Da 423,000 | =-3,000 |
Initial Claims (NSA) | A 486,284 | Da 585,509 | =-99,225 |
Decrementano le richieste di sussidio per quanto riguarda in numero destagionalizzato e come prevedibile dall’andamento stagionale, si contraggono decisamente quelle non destagionalizzate
Immancabile come sempre, la revisione a rialzo del dato della settimana precedente, anche questa volta rivisto di 2000 unità in più. No davvero, ormai 2000 è una costante… io proporrei di toglierli subito e non pensarci più… !
Come sempre, a voi il grafico non destagionalizzato.
Nonostante la forte contrazione registrata, la serie non destagionalizzata mostra comunque un andamento leggermente peggiore rispetto alle serie degli anni migliori, ma non dovrebbe compromettere ancora la forte ripresa in atto… .
Passano da 8’297’938 a 9’191’897 i disoccupati che beneficiano di un qualche programma di sostegno al reddito, credo ( dovrei controllare ma sono pigro oggi ) in virtù del fatto che sono state votate altre estensioni per coloro che stavano per perdere o hanno già perso il diritto a ricevere un qualche sussidio.
Come raccontano le annotazioni riportate nel documento appena rilasciato, il ritorno alla settima lavorativa completa, per la settima conclusa il 4 dicembre, è coinciso con la ripresa dei licenziamenti. Ancora estrema debolezza si percepisce in settori quali le costruzioni, la manifattura e l’industria dell’auto, al di la dell’ottimismo che sprizza dai report ISM.
Ma oggi vorrei anche raccontarvi una storia curiosa, una storia di veri eroi americani. Vi dico fin da subito che essi sono gli studenti, ma non quelli che hanno messo a ferro e a fuoco le città europee nei giorni scorsi, sicuramente infiammati da demenza e altrettanto certamente non spaventati dal fatto che ci siano serie possibilità di non avere più alcun futuro, mentre nei palazzi della politica e dietro alle scrivanie dei top manager si spartiscono centinaia di miliardi di dollari o euro. La storia che vi sto per narrare è commovente, inonda il cuore di speranza almeno tanto quanto Bernanke inonda le ventiquattrore dei sui figlioli banchieri di denaro. È la storia degli studenti americani, che già da giovani, prima ancora di essersi iscritti al college, non solo vengono insigniti con le effigia del futuro comando inserendo nelle loro giovani menti il seme di quell’educazione i cui effetti sono ben visibili ora, ma anche vengono chiamati fin da subito ad essere parte attiva in quell’enorme macchina creatrice di benessere che è l’economia statunitense. Purtroppo per loro, il benessere in USA passa attraverso i debiti. E non solo li… .
Qualche giorno fa la FED ha pubblicato la sua Release G.19, volgarmente nota come Credito al Consumo. L’ultimo mese per il quale sono stati pubblicati i dati è il mese di ottobre, e la fanfara mediatica non ha potuto fare altro di notare come, quelli destagionalizzati, mostrino per ben due mesi consecutivi, un incremento complessivo dello 0.19%, tornando a livelli inferiori a quelli di agosto. Purtroppo, dovrò parlarvi di dati non destagionalizzati, sia perché mi piacciono di più sia perché altrimenti mi mancherebbe la serie degli eroi… . Al di la del fatto che il dato non destagionalizzato è leggggggermente decresciuto, ciò che voglio mostrarvi è l’andamento del credito al consumo statunitense, suddiviso nelle sue due categorie principali: revolving e non revolving. Giusto per essere un pelo chiaro, il credito revolving è ad esempio quello delle carte di credito, che vi permettono di andare ( avere credito ) tante volte quante ne volete, mentre quello non revolving è invece ad esempio quello che si utilizza per acquistare una macchina, o altri tipi di beni di consumo come l’educazione. Eh si, in USA l’educazione è un bene di consumo, e per avercela, bisogna pagarsela. Questo ha spinto il governo a fornire una linea di credito non revolving agli studenti. In ogni caso la linea di credito non revolving si chiude con il pagamento del debito e, se voleste contrarre altri prestiti, dovete recarvi nuovamente nell’agenzia e riaprire la pratica.
I numeri sopra sono in milioni di dollari.
La situazione è piuttosto chiara. Il credito al consumo complessivo stalla poco lontano dai minimi, mentre continua la decrescita del credito da “carta di credito” revolving. Ma ciò che tiene a galla la macchina da debito… ops sorry… da benessere … statunitense è il credito non revolving, il quale zitto zitto e incurante di tutto si è rimesso a salire bello convinto. “Ovviamente!”, direte voi: da ogni dove, da ogni report, da ogni indagine viene comunicato che gli altri ( rispetto ai 42 milioni di food stampati… non pensate sempre a Bernanke quando leggete o sentite la radice “stamp…” ) spendono di più, comprano di più, investono di più. E il credito non revolving è lì a dimostrarlo senza ombra di dubbio. Solo quello, visto che l’altro credito revolving è evaporato assieme alla forza lavoro.
Ma facciamo un passo in più verso la conoscenza ( ovviamente sono ironico… ). Dovete sapere che il credito non revolving è anche messo a disposizione del “consumatore” dal governo, che si fa carico dei prestiti destinati agli studenti. Vediamo allora quanto incide questa voce nel realizzare quel sensibile incremento del credito al consumo non revolving registrata negli ultimi mesi.
Il grafico sopra, i cui dati sono presi sputati sputati dal sito della FED e non sono invenzione del sottoscritto, indicano in verde l’incremento mese su mese del credito concesso dal governo perlopiù agli studenti e in rosso il decremento dei medesimi crediti concessi invece da una qualsiasi altra agenzia. Ovviamente la somma algebrica delle due da l’incremento o il decremento complessivo. In ogni caso, come potete ben osservare, la tenuta del credito al consumo non revolving in primo luogo e complessivo in secondo luogo è stata possibile solo grazie ai prestiti che il governo ha fornito agli studenti. Eccezionale. Mentre le varie agenzie e società finanziarie hanno continuamente e pesantemente contratto i presti per l’acquisto di macchine, moto, probabilmente lavatrici televisori e altri beni che potessero essere acquistati con quella modalità, gli ingranaggi hanno continuato a ruotare grazie ai finanziamenti governativi per gli studenti. EROI
Tutto questo si accoppia piuttosto male con i più che positivi dati provenienti dalle spese per i consumi o dalle vendite al dettaglio, ma ammettiamo pure che tutto questo sia spiegabile con il presunto incremento di circa l’1% nelle buste paga registrato rispetto ad un anno fa. Rimane il fatto, che pare gli americani si siano messi ad acquistare in contanti pure le macchine!
Mattacchiuz
Otttimo come sempre, in particolar modo il titolo del post!
Vabbè… ci ho pensato io… poi se vuoi il titolo lo cambi…
bergasim: Quello che tu sostieni è assolutamente veritiero, tantè il mese scosro lo sato ha provveduto ad acquistare 3 tranche di finanziamenti scolastici per complessici 120 mld di usd ( non ricordo in quale blog ho trovato l’informazione, comunque era riportato il link della federal reserve ), e questi 120 mld risultano essere compresi nel credito non revolving, ma si sa queste sono analisi più profonde e dettagliate che i mercati non guardano.
certo… ormai chi presterebbe soldi agli studenti? jpm??
Quello che tu sostieni è assolutamente veritiero, tantè il mese scosro lo sato ha provveduto ad acquistare 3 tranche di finanziamenti scolastici per complessici 120 mld di usd ( non ricordo in quale blog ho trovato l’informazione, comunque era riportato il link della federal reserve ), e questi 120 mld risultano essere compresi nel credito non revolving, ma si sa queste sono analisi più profonde e dettagliate che i mercati non guardano.