BlackRock: come un software può comandare il mondo degli investimenti

Scritto il alle 16:00 da Danilo DT

Si tratta di Aladdin (Asset liability and debt derivatives investment network), un’intelligenza artificiale che ha trasformato il mercato in un mostro unidirezionale guidato dalla volatilità.

Nei giorni scorsi vi ho parlato molto spesso di BlackRock e della sua particolare affezione al mercato azionario italiano degli ultimi mesi. Tanto che in molti si sono chiesti perché proprio ora accade questo scenario di interesse.

A metà febbraio ha attirato i riflettori di Piazza Affari diventando il secondo maggiore azionista di Intesa Sanpaolo con una quota poco superiore al 5%. Qualche mese prima aveva fatto scalpore la sua crescita nel capitale di Telecom Italia, ora già ridotta. Oggi spunta una quota del 5,748% in Banca Mps. Ma queste sono solo le punte di un iceberg più grande. Molto più grande. Il fondo americano BlackRock, il maggiore gestore del risparmio al mondo, tra fine febbraio e marzo ha infatti continuato a comprare azioni di un po’ tutte le banche italiane. (…) BlackRock ha infatti in gestione ben 4mila miliardi di dollari (oltre due volte il Pil italiano): ha quindi disponibilità così elevate da potersi permettere di essere tra i principali azionisti di quasi tutte le maggiori società del mondo. (…) Piazza Affari è sempre più terreno fertile per i grandi investitori. Il che è positivo, ma anche un’arma a doppio taglio: questi investitori, se la loro fiducia non è ben ripagata, come vengono poi se ne vanno. (IlSole24Ore)

Sarà perchè il mercato è ritenuto interessante? Oppure perché è rimasto indietro rispetto ai competitor? O ancora perché potrebbe diventare terra di conquista? O ancora perché questa società vuole comprare tutto per comandare?

Calma e sangue freddo.
Nei vari post che ho scritto, già vi ho anticipato che BlackRock NON viene in Italia ad investire con ottica di lungo periodo e tantomeno con l’intenzione di comandare o dirigere delle aziende.
BlackRock investe sul mercato azionario italiano solo perché vuole guadagnare soldi.

Punto.

Piazza Affari vista come area di conquista a livello di raid finanziario.
Nulla di costruttivo. Solo una missione speculativa.
E BlackRock questo se lo può permettere. Infatti la casa d’investimento USA guidata da Laurence Fink gestisce qualcosa come 4.300 miliardi di USD: una cifra immane che BlackRock muove sui mercati tramite soprattutto….un software. Ebbene si, avete capito bene, un software che guida, comanda, pilota e decide come e dove investire. Siete sorpresi?
Ora andiamo nel dettaglio.

La collega di Piano Inclinato  , la giornalista Camilla Conti ha recentemente ben descritto cosa è questo software indiavolato e potentissimo.

Il mercato italiano è considerato appetibile per l’alta propensione delle famiglie a risparmiare e a non indebitarsi. (…) spesso a supportare le scelte di investimento è un computer. O meglio, una piattaforma tecnologica che si trova a East Wenatchee, sulle colline dello Stato di Washington, e si chiama: Aladdin.
Nome curioso che è l’acronimo di “Asset liability and debt derivatives investment network”. Il sistemone rumina dati per tradurli nelle scelte di investimento di 170 fondi pensione di tutto il pianeta, più fondi sovrani e banche. In sostanza Aladdin tiene sott’occhio 15 mila miliardi di dollari, cioè il 7% degli asset globali, calcolando l’impatto di vicende monetarie e politiche sulla sicurezza degli investimenti. Secondo l’Economist, Blackrock è “colpevole” di aver creato una sorta di “pensiero unico” sui mercati che può condizionare i mercati finanziari con un impatto indiretto anche sulla politica dei singoli Stati. Di certo si tratta un sistema di tecnologia avanzata sviluppato in casa da Blackrock per ottimizzare l’analisi del rischio e la creazione dei portafogli. (…) Ecco quindi chi è entrato nei salotti della finanza italiana: non un monolite radioattivo, non un cavaliere oscuro. Ma il genio della lampada. (Fatto Quotidiano

Ora capite perché da tempo vi parlo di volatilità e di mercato unidirezionale.

Il sistema degli investimenti globali è drammaticamente collegato da una serie di reti neurali che operano passivamente. Un sistema informatico che è “tarato” fondamentalmente sulla volatilità (non è un caso che il fondo “total return” più grande al mondo è proprio di BlackRock) e su altri elementi che tengono conto di indici di diverso tipo. Analisi quantitative, qualitative, statistica e quant’altro.
Una serie di calcoli complicatissimi che ha portato i flussi finanziari (eccoli qui, vi ricordate i danni che hanno fatto quando se ne sono andati dai mercati emergenti?) nel Bel Paese, prima comprando copiosamente BTP ed ora facendo incetta di azioni.
Leggete cosa dice a proposito di Aladdin il Managing Director Thomas Fortin:

“Aladdin allows us to accomplish as much of our business as possible on one platform, which means we’re all looking at the same information globally,” (GW) 

Sissignori, avete letto bene: Aladdin è strutturato per poter dare a tutte le cas di gestione una view il più possibile unidirezionale. Il tutto guidato da questa mente algoritmica che ovviamente è tarata sugli eventi.

Capita un qualcosa di imprevisto o sistemico che porta ad un improvviso aumento di volatilità? Aladdin non guarda in faccia nessuno e parte con una progressiva diminuzione del rischio, vendendo asset in particolar modo in quelle aree che sono considerate più vulnerabili. Ripeto, la lezione vista don i paesi emergenti nell’ultimo anno è ancora ben chiara a tutti, credo, vero?
MA attenzione, BlackRock ha fatto quello che in pochi avrebbero mai pensato.

Hai già visto TRENDS? Corri a vederlo!

Aladdin: software esclusivo che diventa business e ne aumenta il potere

BlackRock il software non lo tiene solo per se, ma lo vende a terze parti: cosa ne ottiene?
Una valanga di soldi per la concessione del software e, cosa importantissima, con la cessione crea progressivamente quello che da mesi andiamo descrivendo: un mercato unidirezionale.
Per farla breve, Aladdin ha il potere di decidere come dove quando far scoppiare la bolla della liquidità, anche perchè tengo a precisare quanto già scritto 1000 volte: se prendiamo la crescita di PIL, l’espansione USA è la più debole dai tempi della seconda guerra mondiale con un tasso inflattivo decisamente sotto al target FED. E se la macroeconomia non entusiasma, il mercato non se ne cura, con una percezione del rischio finanziario assolutamente minima. 

Lo avreste mai detto che il futuro dei mercati finanziari è in mano ad un computer?

E visto il potere di BlackRock, qualcuno potrebbe utilizzarlo per fini ben diversi

Un ultima nota: oltre a questa che non è una teoria ma è matematica realtà, non possiamo anche scartare un altro importante elemento che sta uscendo fuori nelle ultime ore. Sembra infatti che, leggendo alcune fonti ben informate, BlackRock sia diventato anche strumento e mezzo (visto il suo incredibile potere grazie alla sua “bocca di fuoco”) per bloccare l’accesso (leggasi investimenti mirati a prendere potere) di capitali stranieri (arabi, rubli e cinesi) NON graditi agli USA, in particolar modo in paesi considerati strategici (nella fattispecie la oggi DEBOLE Italia).

Tutto può essere. l’Unica certezza che ne deriva è che, in un modo o nell’altro, siamo burattini in un sistema ed in un mercato che è sempre più computerizzato.

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Danilo DT

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22 commenti Commenta
angiglio
Scritto il 24 Marzo 2014 at 12:50

Alcune osservazioni però van fatte:
a) la posizione di Blackrock nella gestione del risparmio è data soprattutto dagli etf e dai fondi passivi in genere. Se non avessero iShares i dati sarebbero ben diversi.
b) Avranno pure questo software portentoso ma se i risultati sono i rendimenti dei fondi attivi gestiti ci sono cose molto meno pretenziose con risultati più interessanti.

Avranno pure fondi molto “FIGHI” ma i risultati non sono questo portento. E l’obiettivo, come dici tu, non è quello di partecipare ma di “guadagnare soldi” , cosa che fanno nè più nè meno degli altri. Anche perchè il “pensiero unico” viene fuori quando ogni gestore per non perdere il posto deve pensare più a quello che adesso viene chiamato il “peer group” che alle proprie idee.

Scritto il 24 Marzo 2014 at 13:05

FIGO è sicuramente uno dei fondi obbligazionari total return più importanti sul mercato. Però qui non parliamo di risultati ma dei mezzi per poter essere “in tendenza”.
Visto che ormai tutti i gestori sono alla ricerca spasmodica (a parole?) della gestione del rischio, quando tu hai un software che accomuna diverse case di investimento, tu capisci che poi puoi condizionare il mercato.
sono d’accordo con te che, a conti fatti, i fondi total return di BlackRock non saranno il top come performance (e difatti nei portafogli da me costruiti non ce n’è nemmeno uno!) però tante società, prendendo il software, si trovano la “pappa” fatta senza dovesi creare costosissime strutture e con la consapevolezaz di avere in mano un prodotto che permette loro di fare amgari non risultati miracolosi, ma sicuramente non peggio della media.
E questo, con l’aria che tira, sarà fondamentale nei prossimi anni.

idleproc
Scritto il 24 Marzo 2014 at 13:08

“Aladdin ha il potere di decidere come dove quando far scoppiare la bolla della liquidità…” come hai precisato, non sono solo “passivi”. Inoltre non hanno alla base un modello tradizionale e sono in grado di apprendere e correggere il comprtamento operativo al mutare delle informazioni apprese.
Di fatto sono anche armi.
Sarebbe molto interessante avere informazioni sia sul motore inferenziale che sulla logica integrata, probabilmente non solo con rete neurale.
Essendo per noi una “black box”, si può dedurre qualcosa dal suo comportamento al di là delle direttive operative che gli possono essere date e sempre che la sua influenza possa essere così forte.
Come hai sottolineato sembra essere “unidirezionale” e aver scarse capacità di leggere la complessità dell’economia reale e le dinamiche sociali. E’ un’aggeggio finanziario che opera sul mercato finanziario e che dimostrerà probabilmente tutti i suoi limiti nelle vicinanze di punti di discontinuità socioeconomica.
Uno degli errori che si fanno e li fanno proprio tutti anche ad alto livello è: “lo ha detto il computer”.
Grande info per far pensare chi ti segue DT.

cren
Scritto il 24 Marzo 2014 at 13:18

Sig. DT,

avendoci avuto a che fare per motivi lavorativi, mi risulta che Aladdin sia principalmente una piattaforma di liquidità con funzioni analitiche, non questo mostro fantascientifico a settecento teste e miliardi di neuroni che è descritto nell’articolo.

L’esigenza di BlackRock è stata semplicemente quella di aggredire un’area di business che ha sempre visto spadroneggiare BTS e RTFI, non un caso che negli ultimi anni il transato su BondVision e Tradeweb sia cresciuto.

Per molte asset class, specie il reddito fisso, l’opacità dell’OTC “by voice” può non essere gradita a molti, e a questa esigenza viene incontro una piattaforma come Aladdin; lo stesso schema funzionale di Aladdin che Lei ha allegato poco sopra è sostanzialmente sovrapponibile a quello dei concorrenti (da principio fu UBS con i prototipi di PIN nel 2010 a creare qualcosa in quella direzione).

Ho trovato davvero sgradevole la luce sotto la quale è dipinto il sistema nell’articolo: un tentativo smisurato di creare scalpore e scena a scapito dei contenuti.

Male.

Scritto il 24 Marzo 2014 at 13:20

idleproc@finanza,

E’ proprio questo il concetto. Aladdin è “stupido”, nel senso che non va certo a giudicare o ponderare: esegue, punto e basta, al raggiungimento di talune condizioni.
I limiti? Sono il grande rischio per i mercati.
Immagina se per un qualche motivopate un sell off che genera un aumento incondizionato della volatilità sui mercati finanziari, sia azionari che obbligazionari. Che succede?
Enfratizzerà i movimenti trasformanto le correzioni in drammatiche cadute? E quale sarebbe l’effeto domino?
E ancora, potrebbe essere addirittura usato da organismi governativi che vanno a creare particolari input per far andare le cose come “LORO” vogliono?
Come vedere la vicenda è molto complessa e, permettetemi, anche affascinante.
Ma di impossibile interpretazioni, in quanto è un software molto complesso e assolutamente unico che però non fa altro che enfatizzare l’unidirezionalità del mercato.
Incrociamo le dita ragazzi…

Scritto il 24 Marzo 2014 at 13:21

cren@finanzaonline,

Buongiorno Cren, il tuo commento mi fa invece molto piacere. Purtroppo non conoscendolo “dal di dentro ” (non sono un uomo BlackRock) non posso giudicarlo se non analizzando tutto quanto fornisce la rete, i giornali, i report di cui sono a disposizione.
Anzi, La pregherei, se lei ha delle ulteriori info, di fornircele, visto che occorre FARE CHIAREZZA.
Sono d’accondo con lei, bisogna dire le cose come sono, e se lei ha argomenti validi per ribaltare questo post, ben vengano.
OCCORRE TRASPARENZA, non crede?

Quindi benvenuto e…l’aspetto!

cren
Scritto il 24 Marzo 2014 at 13:22

cren@finanzaonline:
Sig. DT,

avendoci avuto a che fare per motivi lavorativi, mi risulta che Aladdin sia principalmente una piattaforma di liquidità con funzioni analitiche, non questo mostro fantascientifico a settecento teste e miliardi di neuroni che è descritto nell’articolo.

L’esigenza di BlackRock è stata semplicemente quella di aggredire un’area di business che ha sempre visto spadroneggiare BTS e RTFI, non un caso che negli ultimi anni il transato su BondVision e Tradeweb sia cresciuto.

Per molte asset class, specie il reddito fisso, l’opacità dell’OTC “by voice” può non essere gradita a molti, e a questa esigenza viene incontro una piattaforma come Aladdin; lo stesso schema funzionale di Aladdin che Lei ha allegato poco sopra è sostanzialmente sovrapponibile a quello dei concorrenti (da principio fu UBS con i prototipi di PIN nel 2010 a creare qualcosa in quella direzione).

Ho trovato davvero sgradevole la luce sotto la quale è dipinto il sistema nell’articolo: un tentativo smisurato di creare scalpore e scena a scapito dei contenuti.

Male.

Aggiungo: legga bene gli schemi che ha allegato dal WSJ: è tutto spiegato e non c’è nulla di più diverso da un «torbido mostro di reti neurali».

E’ tutto incentrato su:
– la disintermediazione dei trade OTC;
– la maggiora trasparenza operativa;
– la facilità di settlement (e chi lavora nel settore non ha bisogno di aggiungere altro);
– la profondità analitica, come molti offrono ormai anche open source.

Purtroppo immagino che esporre le cose in questo modo non avrebbe destato altrettanto scalpore.

Scritto il 24 Marzo 2014 at 13:26

cren@finanzaonline,

Non è questione di “fare scalpore” ma di dire le cose come sono.
Tutto dipende da come lavora e da come viene usato.

cren
Scritto il 24 Marzo 2014 at 13:41

Le descrivo molto succintamente l’Aladdin che “conosco io”. O, per meglio dire, che CONOBBI io, quando c.ca tre anni fa mi furono mostrati i primi progetti e la prima infrastruttura.

Se poi negli ultimi mesi il tutto è stato arricchito e potenziato da una mente diabolica che fa autonomamente trading algoritmico… bé, evidentemente la Sig.ra Camilla Conti conosce cose che io non conosco.

Da sempre il grosso del transato su strumenti fixed income viaggia su OTC, questo lo dico a beneficio dei lettori che non sono avvezzi alle logiche dei mercati e hanno visibilità solo su MOT, EuroTLX e Hi-MTF; questo significa sostanzialmente transazioni chiuse:
– “by voice”, da intendersi a telefono tra intermediari e/o via chat;
– su piattaforme di liquidità, cioè trading venue che offrono book di tipo “quote driven” (a differenza dei nostri mercatini regolamentati che sono invece della tipologia “order driven”). Esempi: Bloomberg Trans. Serv., Reuters Trans. FI, BondVision, Tradeweb, MTS (segmenti) etc. etc.

C.d. “Sell Side” e “Buy Side” si incontrano in questo modo, ed è facile intuire che – laddove non v’è trasparenza sul processo di formazione dei prezzi per la natura del book – l’opacità favorisce margini legati alla scarsa trasparenza informativa.

E’ chiaro che questo può infastidire certi attori come invece può interessarne altri, il che significa che, col crescere delle transazioni su obbligazioni dell’ultimo lustro, è nata la domanda di maggiore trasparenza, e questa domanda è stata raccolta da diversi grossi attori, non ultimo BlackRock.

L’idea che mi fu presentata dietro ad Aladdin fu quindi quella di creare una trading venue che facesse a meno di un anello della catena di intermediazione, quello che – per capirci – ti costringe ad andare a prendere i prezzi di J.P.Morgan, Morgan Stanley, Goldman Sachs, Deutsche Bank etc. etc. ogni volta che devi fare una transazione OTC e piegarti al loro spread bid-ask.

Poiché naturalmente non puoi fare un business mettendo in piedi solo un mercatino dove speri che qualcuno si metta in pagina, ma devi offrire un prodotto perchè qualcuno salga a bordo, l’architettura è stata arricchita con tutto quello che può facilitare la gestione di:
– posizioni
– transazioni
– portafogli
– settlement operations
– analytics
cose che comunque non sono una novità (Lei, Sig. DT, ha lì un terminale Bloomberg, e quindi conoscerà i corrispettivi BLOT, TBLT, MARS, ETBR etc. etc. solo per citare alcune funzioni comparabili).

Ribadisco: quanto sopra a quanto so io, se la Sig.ra Conti sa altro spero possa portare argomentazioni un poco più approfondite.

Un saluto.

ob1KnoB
Scritto il 24 Marzo 2014 at 15:59

Preistoria. 1985/86. (trent’anni fa). Ancora agli inizi dell’inopinata carriera avevo come cliente (chiaramente non esclusivo) il mitico rag. Abbondio (guai chiamarlo diversamente) fondatore del primo fondo comune italiano ‘Fondo Professionale’. Egli sparpagliava tra le banche prima e successivamente nelle varie sim ordini sui titoli. Tale era la fama di infallibilità e tale il codazzo di operatori che faceva seguito alle sue operazioni che accadeva quasi sistematicamente che la ‘coda’ realizzasse la performance desiderata acuendo ancora di più la ‘fama’. Andò avanti per tanto. Fino a quando la ‘coda’ si rese conto, misurando le SUE performance, di essere colei che arricchiva il fondo.
Nulla si crea e indubbiamente, dopo trent’anni, nulla si distrugge. Semplicemente si trasforma o meglio ancora si rinomina. Anche Madoff per dieci anni non ha sbagliato un colpo…….

paolo41
Scritto il 24 Marzo 2014 at 17:43

per chi, come me, non riesce ad apprezzare le vostre disquisizioni tecniche, viene da domandarsi se l’investimento sia strategico e non un semplice trading. Dalla dimensione degli acquisti sul sistema bancario italiano mi viene naturale pensare che si tratti del primo caso e che Blackrock abbia intenzione di mantenere la sua posizione per lungo tempo.

idleproc
Scritto il 24 Marzo 2014 at 17:55

…non è questione di voler creare “scalpore” giornalistico per aumentare i click o per fare felici gli appassionati della carta stagnola usata come gabbia di faraday per cervelli con qualche problema.
E’ del tutto legittimo farsi alcune domande visto il livello di investimenti anche pubblici nei settori strategici che ovviamente saranno di dominio pubblico con molto ritardo.
…cmq basta mettere un controllo politico sulla circolazione dei capitali e fare accordi politico-economici bilaterali o multilaterali per por fine al giochetto o renderlo inefficace.

ropami
Scritto il 24 Marzo 2014 at 19:20

Gran bel pezzo e complimenti all’ utente Cren per le repliche molto dettagliate.

Voi si che siete un gran blog.

Sapete per caso dove si può vedere la composizione aggiornata dei grandi azionisti delle principali aziende italiane quotate?

Ed in ogni caso se BlackRock è entrata qualche settimana fa in Intesa vuol dire che loro per ora sono ancora LONG… o sbaglio?

Scritto il 24 Marzo 2014 at 22:21

certo che si

perplessa
Scritto il 24 Marzo 2014 at 23:01

ringrazio per le informazioni tecniche fornite dall’articolo. anche senza conoscerle però mi pareva intuitivo che la gestione massificata dei quattrini dei risparmiatori potesse avere effetti collaterali inquietanti. tempo fa ad esempio ho pensato, questi possono distruggere il ns paese con i nostri stessi soldi.hanno convinto i risparmiatori che c’era un conflitto di interesse nell’investire nei fondi delle banche locali, e alla fine il risparmio gestito si è concentrato in queste oligarchie. altro che problema delle provvigioni!manipolazione del risparmio globale. se qualcuno si è illuso che il potere degli usa stesse tramontando, si è sbagliato di grosso

atomictonto
Scritto il 25 Marzo 2014 at 06:56

Segnalo un refuso nel post.
Nella premessa descrittiva si dice che BGI (Blackrock Global Investments) gestisce una massa di investimento di “soli” 4,3 MILIARDI di dollari…mentre credo che la figura corretta sia 4,3 TRILIONI di dollari….appunto il doppio del PIL Italiano. 🙂

atomictonto
Scritto il 25 Marzo 2014 at 07:06

Aggiungo un commento personale:
Si possono fare tanti bei discorsi ma finche BGI offre prodotti di investimento strutturati come fondi azionari flessibili ad esempio su EuroSTOXX50 che rendono il 12-13% in 6 mesi quando analoghi fondi di gestori Italiani come Anima SGR (considerati bravi) rendono un terzo circa…BGI continuerà a fare raccolta anche in Italia.
Ho entrambi i prodotti in portafoglio.
Poi possiamo dire che sono brutti e cattivi, che hanno magici software che mirano all’oligarchia planetaria, che fanno investimenti speculativi (mi sembra scontato, ditemi un grande fondo USA che fà mecenatismo sui mercati)…ma la sostanza credo che sia semplicemente che sono bravi o bravi+grossi. 8)

Scritto il 25 Marzo 2014 at 08:14

atomictonto@finanza,

Sorry, corretto… E con l’occasione ricordo che…

Aladdin, or Asset Liability and Debt and Derivative Investment Network to give it its full name, is at the centre of everything BlackRock does. As a testament to its importance throughout the firm, it’s often referred to by employees as BlackRock’s “central nervous system”, with $14 trillion dollars processed and monitored by Aladdin.

tanto per intenderci…

Scritto il 25 Marzo 2014 at 08:15

cren@finanzaonline,

La tua testimonianza è quantomai importante ed interessante per fare chiarezza, anche se è legata solo al mondo obbligazionario e al fatto che si era voluto fare una piattaforma che condensasse l’operatività OTC:
Ma Aladdin è molto di più.
Torna a trovarci, sei il benvenuto!

Scritto il 25 Marzo 2014 at 09:53

ALADDIN: un programma in costante evoluzione…. Take a look…

rulloclash
Scritto il 26 Marzo 2014 at 08:58

Novità in arrivo … Sentiamoci.

Scritto il 30 Marzo 2014 at 18:42

The difference between an asset manager vs. a dealer clearing via a CCP

P.s: uè FRANZ … da ETTO ad OTTO! Sei salito di grado, Zio Cane! SUPER, AMICO MIO. Qui è già Estate, sai. Tran che si va, per ora.

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