YELLEN: La scialuppa della FED abbandona i mercati
Siamo onesti, che potevamo aspettarci dalla FED nel discorso di ieri sera? Proprio niente se un po’ di aria fritta e parole trite e ritrite.
Solo che alla fine questo atteggiamento logora. Se l’obiettivo era quello di dare sicurezza e fiducia ai mercati, l’effetto è stato (quasi ) opposto.
Janet Yellen, presidente della FED, ha dimostrato per l’ennesima volta quanto noi abbiamo già capito da tempo, ovvero la totale mancanza di una strategia. Altro che rassicurazioni, se cercavamo nelle sue parole dei punti forti dove aggrapparsi, allora siamo rimasti cocentemente delusi.
Nel mare agitato della finanza è inutile cercare la scialuppa della FED. Il salvagente potrebbe essere lanciato oppure no, potrebbe arrivare anche qualche soccorso più corposo oppure no, insomma è la sagra della relatività, condita di tante contraddizioni.
Se questo significa assistere i mercati e dare sicurezza… inoltre, con un sentiment positivo come lo è stato fino a qualche mese fa, il mercato poteva percepire certi discorsi anche in modo migliore vedendo il “lassismo” della FED come una strategia voluta, per “lasciare andare le cose come stanno andando” proprio perché vanno bene. Oggi però le cose sono cambiate e la FED dovrebbe tornare a dare dei chiari segni di sostegno ed assistenza.
Nulla di tutto ciò.
Se poi aggiungiamo dei madornali errori (secondo me) anche di comunicazione, la frittata è fatta. Prendiamo ad esempio la politica restrittiva inaugurata a dicembre. Ieri la Yellen, in conferenza, ha detto che i tassi reali sono in discesa e che è peggiore di quelli visti nelle congiunture differenti. Domanda: ma cara Janet, allora perché hai alzato i tassi a dicembre? Chissenefrega che siamo in piena occupazione, è chiaro da tutti gli indicatori (anche qui più volte illustrati) che la tendenza del tasso di inflazione non è certo positiva. Vi rinfresco la memoria. Eccovi il tasso di breakeven 5y5y che ci illustra la tendenza dell’inflazione.
Vuol dire quindi che la FED ha fatto una mossa “aggressiva” (dai, sono stato elegante…) in prospettiva di un futuro aumento dell’inflazione. Ma questa mossa potrebbe non rientrare, ma frenare la sua evoluzione, quindi tassi che probabilmente saliranno meno di quanto programmato.
Ok Janet, allora dillo apertamente che avete sbagliato, che ha fatto un’asinata. Cosa che il mercato, come detto ieri in QUESTO POST, ha già ampiamente scontato. Quindi esiste un “Piano B”? ma nemmeno per sogno. La FED subisce il mercato. E farà il possibile per adeguarsi di conseguenza. Anche se è evidente che la coperta è corta e che in questo “New normal” che ormai ritroviamo in tutto il mondo (tassi negativi) non solo renderà difficile l’operato delle banche centrali, ma ci regalerà delle evoluzioni che nemmeno ci possiamo immaginare. Forse.
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se tutti quei soldi che Draghi sta versando sui mercati che cominciano a creare problemi fossero stati messi in un vero piano di sviluppo economico (il piano Juncker fa semplicemente schifo) tranquilli che l’inflazione sarebbe salita !!!!
A mio giudizio l’azione della FED non è strettamente e solo economico-finanziaria.
Il “sistema” occidentale lo si dovrebbe osservare come un bolocco unico sovracontinentale con dominanza delle componenti globali-imperiali anglosassoni.
L’azione della FED è politica.
Non può essere permessa una dinamica divergente dell’europa e di altri.
Il risultato voluto dovrebbe essere +europa insieme alla ricomposizione degli altri satelliti sia in america latina che nel Pacifico, in Africa e in Asia.
Vedi anche i vari trattati tipo TTIP in corso.
Ovviamente non tutto fila liscio visto che la cosa contrasta con .la dinamica oggettiva di un mondo multipolare.
L’attuale shock, più o meno fatto a tavolino ma su problemi reali creerà +europa a gran voce.
MAh. vedremo… Di certo la FED ha una crisi di identità in questo momento….
Beh, qualcuno dovrà pur prendersi la responsabilità di far scoppiare le bolle, no?